Card. Giuseppe Siri. Omelia di Pasqua
BUONA PASQUA DI RESURREZIONE A TUTTI !
Gesù è risorto da morte ed ha offerto la Sua Risurrezione come la prova più solenne e diretta della Sua verità, che è come dire della Sua divinità. Tutti i miracoli escono dal limite di natura, ma questo esce semplicemente e sovranamente dai limiti della Storia, che soggiace alla morte.
Gesù l’aveva preannunciato più volte; questo preannuncio era diventato così noto da costituire capo d’accusa contro di Lui e motivo delle meticolose precauzioni prese dai nemici al Suo sepolcro. Essi avevano il terrore di una Sua risurrezione. Risorse, apparve, convisse, stette in Giudea ed in Galilea quaranta giorni, ritornò ancora in Giudea. Nonostante tutto questo, moltissimi non vollero credere a lui.
Perché è accaduto un fatto simile ? Perché per vedere, soppesare, capire una dimostrazione, bisogna essere in stato di sanità e libertà mentale. Quando non c’è sanità mentale, od anche solo chiarezza mentale, che è poi sanità, quando non c’è più scioltezza nell’intelletto, le prove o dimostrazioni possono essere formidabilmente concludenti, ma non servono a nulla. Manca l’elemento ricettivo. È come quando si suona una meravigliosa sinfonia: occorre orecchio. Ed è pertanto che le più grandiose come le più insulse sinfonie sono perfettamente inutili per i sordi.