"La shoah non é un dogma di fede e come tale può essere discussa senza paura. Indubbiamente nel tempo falsi storici, propagandisti di professione, hanno fatto credere questo": lo afferma il noto storico Franco Cardini. Precisa: " fu un crimine efferato, la volontà di sterminare un popolo in modo sistematico e questo é fuor di dubbio. Ma il dibattito sulle cause e sul numero dei morti é ancora aperto ed ogni contributo scientifico volto alla ricerca della verità é ben accetto". Che cosa pensa del termine shoah?: " a me risulta che persino tra gli ebrei, o parte di essi, non sia ben accetto e non piace molto. Ma io non mi fisserei troppo sul nome, quanto sulla idea che fu criminale e spietata". Poi aggiunge: " trovo però inesatto sostenere che le vittime furono solo ebrei. In quel genocidio perirono anche italiani, polacchi, zingari. Insomma non fu un fatto solo ebraico ed ogni tentativo di appropriarsi della shoah ... ... come arma di ricatto é da scoraggiare". Esistono questi tentativi?: " in ambienti ebraici estremisti, certo. Estremisti ebrei si servono della shoah come arma di propaganda e di ricatto, in fondo questo é anche comprensibile, non giustificabile". Oggi Israele rispetta i diritti umani dei palestinesi?: " assolutamente no, anche se la questione rimane molto spinosa e complessa. Ma Israele viola sistematicamente disposizioni internazionali con la strana passività del mondo e della comunità internazionale, proprio perché ci sono tanti interessi in gioco, Israele gode per motivi di innegabile capacità dei suoi uomini, di indubbio prestigio ed anche di ricchezza, di buona stampa, di forti circoli che lo sostengono e quando si critica Israele si muove sempre una poderosa cortina di solidarietà". Pensa che la Polona sia considerabile nazione antisemita?: " da un punto di vista biologico assolutamente no. I polacchi non hanno mai mirato ad uno sterminio scientifico e biologico, ma nei Paesi dell' Est, Russia e Polonia é sempre esistito un amtisemitismo strisciante e una intollernza, questo é vero. Ciò é dipeso dal fatto che gli ebrei emarginati dalla società locale, hanno messo su commerci, prospere e fortunate attività economiche e prestato denaro. Cosa che i locali non hanno gradito".Lei, prima, ha parlato di un numero ancora incerto di morti: " vero e questo contrariamente a quanto pensi qualche moralista, conta. Indubbiamente secondo una legge strettamente etica anche un solo morto é grave davanti a Dio, ma rubare una lira o rubarne un milione cambia la gravità sanzionatoria del reato. Ora sul numero delle vittime le cifre non sono chiare. Il principio era criminale, una volontà sistematica di sterminio, ma questo non giustifica che la ricerche non vadano effettuate per valutare la reale entità delle vittime, come venivano usati i forni e tutto un contesto non sempre molto chiaro. Insomma, é ingiusto considerare la shoah un dogma di fede". Bruno Volpe FONTE:PONTIFEX.ROMA |