Domenica 21 Marzo 2010 00:00 |
Il Vangelo domenicale ci parla del famoso episodio dell' adultera pizzicata con le mani nel sacco e sulla via della lapidazione. Capziosa e tendenziosa la domanda rivolta a Cristo. "Ma lui sa sempre come cavarsela e il metodo migliore é sempre la misericordia, del resto questo episodio continua sulla via della domenica precedente nella quale abbiamo letto la storia del Padre misericordioso". Che cosa ci dice Cristo?: " che intanto alla fine dei tempi saremo giudicati sull' amore e sul perdono e che nessuno può avere mai la ipocrisia di giudicarsi perfetto al punto da lapidare un peccatore, anche il peggiore. In fin dei conti ognuno ha i suoi bravi scheletri nell' armadio". Questo episodio ci invita a mettere da parte la ipocrisia: " certo. La legge ebraica antica dissociava la regola religiosa dalla legge e non tenava in conto il concetto della misericordia. Cristo non é venuto per abolire la legge, ma per darle compimento, ovvero umanizzarla. Sia ben ... ... chiaro, lui non perdona il peccato di adulterio che era e rimane gravissimo, ma invita l' adultera a pentirsi di cuore e a non cadere nell' errore. Tutti, laici, preti o vescovi possiamo cadere in errore, fa parte della nostra fragilità, guai a sentirci perfetti o crederci giudici supremi degli altri". Insomma Cristo che messaggio lancia?: " uno molto semplice, ovvero dice ai quei signori, pronti alla lapidazione. Questa signora é adultera, ma siete proprio certi che voi non avete mai sbagliato? E se lo siete, allora tirate. Bene, tutti hanno un sussulto nella coscienza e si ritirano in buon ordine a dimostrazione che nessuno può proclamarsi perfetto". Una evidente censura alla iprocrisia: " indubbiamente. Multi di noi sono sempre pronti senza alcuna misericordia a sparare giudizi, più pesanti di pietrate, sui difetti degli altri, senza alcuna remora. Bene, Cristo ci ricorda drammaticamente la nostra condizione che é quella di naturali peccatori e ci dice: evitare la ipocrisia, perché chi più e chi meno nella vita i suoi errori li ha fatti". Oggi dai mezzi di informazione e tv arrivano spesso giudizi affrettati e pesanti come pietre: " penso che questo episodio dovrebbe essere letto anche dai giornalisti e dai tecnici della comunicazione che si indignano per qualche prostituta o per le vicende morali altrui. Una indignazione talvolta lecita, ma che diventa malevola quando tracima in condanna. Bene, Oggi dai mezzi di informazione e tv arrivano spesso giudizi affrettati e pesanti come pietre: Insomma, siamo misericordiosi e accoglienti". Bruno Volpe fonte:pontifex.roma |