Dall’11 al 14 maggio il Santo Padre ha   compiuto un viaggio apostolico in Portogallo per il decimo anniversario   della beatificazione dei pastorelli di Fatima (Francisco e Jacinta   Marto). In occasione di questo viaggio, che ha mobilitato una vera folla   di fedeli, Paix Liturgique ha fatto realizzare un sondaggio sul   recepimento del Motu Proprio Summorum Pontificum da parte del  cattolici  portoghesi. Il Portogallo, paese di grande tradizione  cattolica, sembra  in effetti non essersi assolutamente accorto di  questo testo. E’  semplice: in tutto il paese non c’è che una sola messa  tradizionale  celebrata regolarmente la domenica (a Fatima). Tra  l’altro non si tratta  neanche di una messa parrocchiale. Con la messa  della Fraternità San  Pio X a Lisbona, sono le uniche due celebrazioni  secondo il messale del  1962 in Portogallo. I risultati di questo nuovo  studio, realizzato dal  29 aprile al 6 maggio 2010 dall’Istituto Harris  Interactive presso 950  cattolici portoghesi (metodo del campione  online), sono per molti versi  istruttivi. In breve: i cattolici  portoghesi scoprono che la messa  tradizionale non è proibita e ne  vogliono approfittare.
Domanda n°1: Lei va alla messa?
Ogni domenica: 11,7%
Ogni mese: 7,6%
Per le feste solenni: 12%
Ogni tanto (matrimoni,ecc.) : 68,7%
Domanda n°1: Lei va alla messa?
Ogni domenica: 11,7%
Ogni mese: 7,6%
Per le feste solenni: 12%
Ogni tanto (matrimoni,ecc.) : 68,7%
Domanda  n°2: “Nel luglio 2007  Papa Benedetto XVI ha ribadito che la messa può  essere celebrata sia  nella forma moderna detta “ordinaria” o “di Paolo  VI” – cioè in  portoghese, il sacerdote è rivolto ai fedeli e la  comunione si riceve  in piedi – sia sotto la sua forma tradizionale detta  “straordinaria” o  “di Giovanni XXIII” – cioè in latino con il sacerdote  rivolto  all’altare. Lei personalmente ne ha sentito parlare?”
Si: 26%
No: 74%
Si: 26%
No: 74%
Domanda n°3: “Le sembra normale o  anormale che  entrambe le forme liturgiche (ossia quella moderna detta  “ordinaria”,  in portoghese, e quella tradizionale detta  “straordinaria”, in latino)  possano venire celebrate nella sua  parrocchia?”
Normale : 44,7%
Anormale : 40%
Non si pronuncia il 15,3%
Normale : 44,7%
Anormale : 40%
Non si pronuncia il 15,3%
Domanda n°4: “Se la messa  detta  “straordinaria”, in latino, venisse celebrata nella sua  parrocchia,  senza sostituirsi a quella ordinaria detta in portoghese,  lei ci  andrebbe? Se sì, con quale frequenza?”
Risposte dei praticanti regolari (che vanno a messa almeno una volta al mese)
- 29,5% ci andrei tutte le domeniche
- 24% una volta al mese
- 14,2% in occasione delle feste solenni
- 23,5% occasionalmente
- 8,8% mai
Risposte dei praticanti regolari (che vanno a messa almeno una volta al mese)
- 29,5% ci andrei tutte le domeniche
- 24% una volta al mese
- 14,2% in occasione delle feste solenni
- 23,5% occasionalmente
- 8,8% mai
I COMMENTI DI PAIX  LITURGIQUE
1/ Dopo i sondaggi realizzati in Francia, in Italia e in Germania, questo nuovo studio conferma l’eccellente disposizione dei cattolici verso la forma straordinaria del rito romano.
1/ Dopo i sondaggi realizzati in Francia, in Italia e in Germania, questo nuovo studio conferma l’eccellente disposizione dei cattolici verso la forma straordinaria del rito romano.
Anche qui, come altrove, più di un   praticante su tre assisterebbe ogni settimana alla messa tradizionale se   venisse celebrata nella sua parrocchia. Lo ripetiamo: questa   indicazione ribadita costantemente ovunque è un importante dato   pastorale, davvero imprescindibile. Si dovrebbe essere ciechi per   ignorarlo.
2/ Questo fervore è tanto più  interessante se si  considera che è la prima volta nel corso di questa  serie di sondaggi  promossi da Paix Liturgique che la stragrande  maggioranza dei cattolici  intervistati non aveva mai sentito parlare  del Motu Proprio Summorum  Pontificum. Detto in altre parole, scoprendo  la possibilità di assistere  alla messa tradizionale nella propria  parrocchia, dei cattolici che ne  sono stati privati da più di  quarant’anni dicono che sarebbero felici di  andarci regolarmente
Va precisato che questa mancanza di   conoscenza del Motu Proprio da parte dei cattolici portoghesi è dovuta   non soltanto allo scarso interesse dei media portoghesi sulla questione   liturgica, ma anche all’indifferenza dell’episcopato locale (e di una   buona parte del clero) alla riforma della riforma intrapresa da   Benedetto XVI in generale, e alla liberalizzazione della messa   tradizionale in particolare.
3/ Inoltre, nonostante questa scarsa   conoscenza della nuova situazione liturgica permessa dal gesto di   riconciliazione del Santo Padre nel 2007, circa la metà dei fedeli trova   istintivamente normale la coesistenza delle due forme del rito romano   nella propria parrocchia. Certo, è opportuno segnalare che più del 40%   dei portoghesi trova anormale una tale coabitazione liturgica, ben più   che in Francia, in Italia o in Germania, paesi nei quali i refrattari a   questa ipotesi non rappresentano che meno di un quarto dei cattolici   (vedere le nostre inchieste CSA 2008, Doxa 2009, e Harris 2010). E’ poi   difficile concludere che la liturgia nuova abbia trovato in Portogallo   un consenso più largo che altrove. Il tasso di pratica dei cattolici   portoghesi è in effetti basso come quello riscontrato in Francia: appena   il 20% va a messa per lo meno una volta al mese.
In realtà, sembra  più per ignoranza che  per aspetti ideologici che il 40% giudichi  anormale la coesistenza  delle due forme del rito. Si potrebbe dire che  questi ultimi facciano  la semplice constatazione del fatto che nel loro  paese la forma  straordinaria è completamente inesistente, e per questo  la sua presenza  risulterebbe “anormale”.
4/ Infine, si sarà  notato che il 53,5%  dei praticanti “regolari” (quelli che vanno a messa  per lo meno una  volta al mese), fedeli, per forza di cose, della forma  ordinaria, si  dichiarano pronti ad assistere regolarmente alla forma  straordinaria,  al meno una volta al mese, se essa venisse celebrata  nelle loro  parrocchie. Da questo punto di vista, il Portogallo,  nonostante la  mancanza di conoscenza del Motu Proprio, si colloca tra i  paesi che  hanno avuto i risultati migliori nel corso della nostra serie  di  sondaggi. Non risulta come l’Italia (63%, sondaggio Doxa 2009), ma è   meglio rispetto alla Germania (44%, sondaggio Harris Interactive 2010), e   molto meglio che la Francia (34%, sondaggio CSA 2008). Tenuti ai   margini del dibattito liturgico e non conoscendo che la liturgia moderna   ormai da più di 35 anni (dalla metà degli anni ‘70 la messa tridentina  è  praticamente sparita nel paese), i portoghesi sono comunque  desiderosi  di pregare al ritmo della liturgia tradizionale, senza alcun  pregiudizio  ideologico a riguardo. Mancano soltanto dei sacerdoti  coraggiosi che  possano fargliela scoprire.
Ancora una volta, in Portogallo così  come  ovunque, la presunta accoglienza unanime e entusiastica della  riforma  Bugnini si rivela un vero e proprio inganno ideologico,  purtroppo  perpetrato da un clero e da vescovi che continuano a  praticare  un’ermeneutica della rottura.
5/ Questo sondaggio ha comportato  una  spesa di 5700€, IVA compresa. Se volete partecipare al suo   finanziamento e così permetterci di portare avanti il nostro lavoro di   informazione, potete indirizzare il vostro contributo a Paix Liturgique,   1 allée du Bois Gougenot, 78290 Croissy-sur-Seine, Francia, via   bonifico con i seguenti dati bancari:
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visto em: rinascimento sacro