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Ma il "pezzo" più significativo che vogliamo segnalare è questa intervista che, con l'autorevolezza del professore p. Khalil Samir, S.I.
Egiziano, famoso islamologo, riporta la giusta attenzione su quelle affermazioni di Gheddafi che, davvero troppo provocatorie, son troppo sottovalutate. "Vanno prese sul serio", avverte, "non son campate in aria".
Il padre gesuita è serio, lancia un allarme a tutti i cristiani di buona volontà e un monito ai governanti!
Le sue considerazioni sono gravi e fanno riflettere anche sull'eventuale (e da noi temuta) ingresso della Turchia in Europa: "I demografi prevedono che entro il 2050 un quarto della popolazione europea sarà islamica. Se il trend non cambia l’Europa un giorno si ritroverà abitata in maggioranza da musulmani. E di fatto, se la Turchia entrerà nella Ue, ciò significherà che un grosso pezzo del mondo islamico, almeno a livello sociologico, farà parte dell’Europa. C’è poi il fattore culturale: nel nostro continente diminuisce progressivamente la pratica cristiana, dilaga l’indifferentismo religioso ed il cristianesimo viene spesso deriso e osteggiato mentre l’islam diventa sempre più propagandistico e intollerante." (confermando la terribile previsione diffusa col video al nostro post).
La sua origine egiziana, e la sua appartenenza alla Compagnia (non certo tradizionalisa nè chiusa al dialogo interreligioso) liberano la figura autorevole di p. Khalil Samir da ogni eventuale pregiudizio nei suoi confronti.
E questo rende più convincenti e pesanti le sue considerazioni. E il suo grido: "Dobbiamo svegliarci: quale Europa vogliamo?"
[il sottolineato e il grassetto son nostri.]
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Avvenire - 31 agosto 2010
IL RAIS A ROMA di Luigi Geninazzi. (link)
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«Gheddafi e Islam? Va preso sul serio»
[...] «Lo spettacolo sarà anche un po’ ridicolo ma quel che ha detto Gheddafi a proposito di una futura Europa musulmana va preso terribilmente sul serio». È l’opinione di Samir Khalil Samir, islamologo di fama internazionale. Gesuita di origini egiziane, padre Samir è docente al Pontificio Istituto Orientale di Roma, alla Cattolica di Milano e all’università di Beirut, impegnato nel dialogo interreligioso e consulente del Vaticano. E sul presidente della Jiamahiria ha un giudizio molto chiaro.
Gheddafi arriva a Roma e dice che l’islam, prima o poi, sarà la religione d’Europa. Se uno andasse a Tripoli e invitasse i cittadini libici ad abbracciare il cristianesimo cosa succederebbe?
"Scoppierebbe il finimondo ed il malcapitato predicatore verrebbe immediatamente arrestato e condannato per il reato di proselitismo. In Libia, così come in ogni altro Paese islamico, non ci puoi neanche metter piede se sei sospettato di voler esercitare un’attività missionaria. Ma quel che è vietato ai cristiani è un dovere per i musulmani. Non soltanto per i singoli credenti ma anche per gli Stati. [...]"
Qualcuno la considera una buffonata, qualche altro una provocazione. Lei come la vede?
"Iniziamo col dire che Gheddafi è abituato a tenere simili discorsi. L’ultima volta l’ha fatto davanti all’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 23 settembre dello scorso anno. [...] i popoli musulmani lo ammirano perchè predica il Corano a tutto il mondo.[...] Nei suoi incontri romani ha affermato che l’islam è l’ultima religione rivelata e che per questo ha cancellato il giudaismo e il cristianesimo. Nessun musulmano lo può contraddire."
Ma ha pure aggiunto che l’Europa è destinata a diventare islamica. Va preso sul serio?
"Diciamo che si tratta di una previsione non certo campata in aria. Ed io starei attento a liquidarla come una boutade di poco conto. Guardiamo ai fatti. Gli europei hanno un tasso di natalità molto basso, in media l’1,38%, vale a dire la metà di quello degli immigrati di provenienza extracomunitaria, in gran parte musulmani.
I demografi prevedono che entro il 2050 un quarto della popolazione europea sarà islamica. Se il trend non cambia l’Europa un giorno si ritroverà abitata in maggioranza da musulmani. E di fatto, se la Turchia entrerà nella Ue, ciò significherà che un grosso pezzo del mondo islamico, almeno a livello sociologico, farà parte dell’Europa. C’è poi il fattore culturale: nel nostro continente diminuisce progressivamente la pratica cristiana, dilaga l’indifferentismo religioso ed il cristianesimo viene spesso deriso e osteggiato mentre l’islam diventa sempre più propagandistico e intollerante."
Mentre noi, permettendo a Gheddafi di tenere il suo discorso a Roma, abbiamo dato una bella dimostrazione di tolleranza...
"È così, e lo dico senza alcuna ironia. Anche se mi permetto di notare che Roma non è Hyde Park ma la capitale del cattolicesimo. Io penso che dobbiamo fare i conti con la provocazione lanciata da Gheddafi. Dobbiamo svegliarci: qual è l’Europa che vogliamo? Ha un valore e un’influenza solo economica?"
Forse è proprio per questo che Gheddafi a Roma può dire quel che vuole sull’islam: la Libia è un importante partner economico dell’Italia, meglio non contrariarla...
"Capisco queste considerazioni, ma dobbiamo agire con coerenza. Non possiamo riempirci continuamente la bocca di belle parole sui diritti umani quando ci rivolgiamo all’interno dell’Europa, e poi far finta di niente con un capo di Stato straniero che è al potere da 41 anni e spesso ha mostrato disprezzo per i dirtti fondamentali della persona umana. Lo ha dimostrato anche recentemente con centinaia di eritrei rinchiusi nei campi di detenzione. Lui non parla solo di affari, si atteggia a predicatore dell’islam. Qualcuno gli faccia notare che per noi gli affari non sono tutto."
Luigi Geninazzi - Copyright 2010 © Avvenire
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"Cristiani, reagite alla sfida dell'islam!"; è il grido di allarme echeggiato al Sinodo Europeo dei Vescovo tenuto in Vaticano nell'ottobre del 1999.
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Sullo stesso delicato e serio argomento, si porta all'attenzione dei lettori anche quest'altra intervista del 2004 a p. Samil Khalil, e quelle collegate, sul sito di CulturaCattolica.it fonte Avvenire.
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Per un'analisi del fenomeno rapporto Islam-Cristianesimo si legga qui, con buona pace dei sostenitori del dialogo forzato e impossibile, in nome dello "stesso" Dio (che stesso non è affatto!). "Non dialogo, ma rispetto" dice Benedetto XVI.
fonte:messainlatino.it