sexta-feira, 5 de novembro de 2010

La Messa che più ci piace : Come insegna il Concilio di Trento, la Messa è la ripresentazione del sacrificio stesso della Croce rinnovato misticamente sotto le apparenze del pane e del vino che diventano Corpo e Sangue di Gesù Cristo, tramite il ministero del Sacerdote. Tale Sacrificio della nuova ed eterna alleanza venne istituito e celebrato per anticipazione nel corso dell’Ultima Cena e realizzato in modo cruento sul Calvario. Messa e Calvario sono dunque il medesimo sacrificio, perché lo stesso Sacerdote offre la stessa Vittima nei due casi. Se sul Calvario Nostro Signore acquistò i meriti e le grazie per la salvezza del genere umano, è nella Messa che li distribuisce e li applica; e se sulla Croce offrì se stesso senza strumenti, nella Messa utilizza il Sacerdote umano Suo ministro.



Come insegna il Concilio di Trento, la Messa è la ripresentazione del sacrificio stesso della Croce rinnovato misticamente sotto le apparenze del pane e del vino che diventano Corpo e Sangue di Gesù Cristo, tramite il ministero del Sacerdote. Tale Sacrificio della nuova ed eterna alleanza venne istituito e celebrato per anticipazione nel corso dell’Ultima Cena e realizzato in modo cruento sul Calvario. Messa e Calvario sono dunque il medesimo sacrificio, perché lo stesso Sacerdote offre la stessa Vittima nei due casi. Se sul Calvario Nostro Signore acquistò i meriti e le grazie per la salvezza del genere umano, è nella Messa che li distribuisce e li applica; e se sulla Croce offrì se stesso senza strumenti, nella Messa utilizza il Sacerdote umano Suo ministro. Quest’istituzione del Sacerdozio, tramite la quale degli uomini partecipano al Sacerdozio del Figlio di Dio incarnato, è contemporanea all’istituzione del Sacrificio, poiché nell’Ultima Cena il Cristo trasmise questo dono ai suoi Apostoli con il comando “Fate questo in memoria di me”. La Messa è rinnovazione di quel Sacrificio della Croce, e per ciò stesso fa memoria delle sofferenze patite dal Cristo ormai glorioso in quel Venerdì di Parasceve.

Quattro sono i fini del Sacrificio della Croce, e quindi di quello della Messa: la latria o adorazione, cioè l’atto di sottomissione a Dio e di riconoscimento della Sua assoluta sovranità; il ringraziamento per i benefici ricevuti; la propiziazione, cioè la supplica per ottenere il perdono dei peccati anche quanto alle pene che ne derivano, sia per noi sia per i defunti; e l’impetrazione, cioè la richiesta di grazie e di aiuti. Il Sacrificio è offerto a Dio solo, anche se può essere celebrato in onore dei Santi e richiedendo la loro intercessione.
La parte essenziale della Messa è la consacrazione del pane e del vino che diventano il Corpo e il Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo. Questa parte fu istituita da Gesù stesso dopo l’Ultima Cena, il Giovedì Santo, e da sola basta a produrre il Sacrificio della Croce.
Gli Apostoli e la Chiesa hanno aggiunto in seguito numerosi altri gesti e preghiere che servono a far capire meglio quello che succede nella Consacrazione, e ad esprimere le verità della fede concernenti in particolare il Sacrificio stesso, il Sacerdozio e la Presenza reale del Cristo nell’Eucaristia.
Il rito della Messa ha due parti principali: una istruttiva e l’altra sacrificale. Nella prima, cui anticamente erano ammessi anche i catecumeni, cioè coloro che si preparavano al Battesimo, si dispongono le anime al Sacrificio con preghiere, letture e predicazione. Nella seconda, riservata ai battezzati, avviene il mistero del Sacrificio di Gesù Cristo.