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IL LINGUAGGIO DELLA CELEBRAZIONE LITURGICA di Mons. Guido Marini MAESTRO DELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE PONTIFICIE Conferenza tenuta il 24 febbraio 2011, nell'Università Pontificia della Santa Croce - Roma, durante il corso: "Ars celebrandi. Premessa per una fruttuosa partecipazione alla celebrazione eucaristica". |
IL LINGUAGGIO DELLA CELEBRAZIONE LITURGICA Pontificia Università della Santa Croce Roma, 24 febbraio 2011 La necessità della teologia liturgica Iniziare un corso sulla “ars celebrandi”, trattando il tema del linguaggio della celebrazione liturgica, non è possibile farlo senza richiamare alla memoria il noto passaggio dell’Esortazione Apostolica Sacramentum caritatis di Benedetto XVI: “Altrettanto importante per una giusta ars celebrandi è l'attenzione verso tutte le forme di linguaggio previste dalla liturgia: parola e canto, gesti e silenzi, movimento del corpo, colori liturgici dei paramenti. La liturgia, in effetti, possiede per sua natura una varietà di registri di comunicazione che le consentono di mirare al coinvolgimento di tutto l'essere umano. La semplicità dei gesti e la sobrietà dei segni posti nell'ordine e nei tempi previsti comunicano e coinvolgono di più che l'artificiosità di aggiunte inopportune. L'attenzione e l'obbedienza alla struttura propria del rito, mentre esprimono il riconoscimento del carattere di dono dell'Eucaristia, manifestano la volontà del ministro di accogliere con docile gratitudine tale ineffabile dono” (n. 40). |