I segni del “sacro” ricevono completezza e unità sinfonica nella celebrazione, dove, in mutua connessione, tutti concorrono, con diverse modalità e intensità, ad esprimere e comunicare la realtà del mistero invisibile. Affinché, tuttavia, questi segni realizzino pienamente il ruolo di “mediazione” del sacro che significano, è necessario siano posti in modo corretto, consono alla natura di ciascuno, e celebrati con autenticità. E’ questo l’intento “dell’arte del celebrare”, che potremo definire come: la capacità di porre i gesti e pronunziare le parole della liturgia in modo corretto, aderendo devotamente con la mente e il cuore ai contenuti delle preci e ai significati dei riti, in un fedele e umile servizio ministeriale. L’educazione all’arte del celebrare è rivolta a tutti nell’assemblea liturgica - sacerdote, diacono, ministri, assemblea nella sua totalità - anche se con gradi e modalità diversi, relativi ai vari ministeri. | |||||||||||
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