terça-feira, 3 de janeiro de 2012
Card. Ottaviani, un difensore della Chiesa
Un episodio, tra i tanti, credo possa illustrare bene l’atmosfera che si era creata. Il cardinal Ottaviani stava intervenendo il 30 ottobre del 1962 per protestare contro le modifiche che alcuni proponevano di far subire alla Messa. Affermò tra l’altro: “Stiamo cercando di suscitare il disorientamento e lo scandalo nel popolo cristiano, introducendo delle modifiche in un rito così venerabile, che è stato approvato lungo tanti secoli e che è ora divenuto così familiare? Non si può trattare la Santa Messa come se fosse un pezzo di stoffa che si rimette seguendo la moda, secondo la fantasia di ciascuna generazione”.
Ottaviani – era cieco e non poteva leggere – superò i dieci minuti concessi, cosa che l’assemblea aveva accettato per l’autorevolezza del personaggio e per la sua evidente menomazione. Il cardinal Alfrink che presiedeva l’assemblea, suonò il suo campanello di richiamo per i minuti sforati, ma Ottaviani, così preso dal discorso non lo sentì (i maligni dissero poi che lo avesse intenzionalmente ignorato). Spazientito, il cardinal Alfrink, fece un cenno ad un tecnico che staccò il microfono dell’oratore, come si fa per tacitare un seccatore.
A quel punto il cardinal Ottaviani prese atto dell’accaduto e, umiliato, si rimise a sedere. Il più potente cardinale della Curia era stato ridotto al silenzio. Ci fu un attimo di suspense, poi parte dei padri conciliari applaudirono di gioia. La “Chiesa della conservazione” era stata umiliata per sempre nella figura del suo maggiore rappresentante. Così scrissero molti giornali italiani e stranieri.LEGGERE...