Un luterano nella Basilica di San Marco. Riflessioni di un lettore
Rimaniamo stupiti e, soprattutto, delusi e amareggiati per la decisione del Patriarcato di Venezia di programmare, durante la settimana dedicata alla preghiera per l'unità dei cristiani, nientemeno che la predica di un pastore luterano nella Basilica-Cattedrale di S. Marco, luogo di antichissima devozione cattolica costruito sopra la sepoltura di uno degli Evangelisti, pilastri su cui è edificata quella che il Catechismo ufficialmente (e giustamente) ancora definisce "l'unica Chiesa di Cristo".
Viene da chiedersi anzitutto quali risultati concreti abbia prodotto, in cinquant'anni, questa frenetica e un po' ossessiva "passione" ecumenica perseguita dalla Chiesa romana dopo che vari Pontefici, in precedenza, avevano vietato ai cattolici qualsiasi atto che rischiasse di porre sullo stesso piano (umiliando profondamente) la Chiesa che Cristo ha personalmente fondato sulla Roccia di Pietro e le varie confessioni cristiane che si sono invece formate lungo i secoli da volontarie separazioni dal Cattolicesimo. I cristiani non cattolici sembrano sempre meno convinti e propensi a lasciare le proprie comode posizioni per riunirsi alla Chiesa cattolica. Anzi, protestanti e anglicani hanno progressivamente allargato il fossato che li separa da noi, adottando criteri etico-morali sempre più distanti dalla Sacra Scrittura e dalla Tradizione e, verosimilmente, ormai del tutto irrecuperabili.LEGGERE...