Molte sono le apparizioni nella storia della Chiesa. Più che il loro messaggio, è il fatto stesso dell'apparizione che esige una nostra riflessione. |
Non sembra che aggiungano nulla a quanto già noi conosciamo per fede: è come se d'improvviso si facesse visibile un mondo sempre presente, ma che abitualmente rimane nascosto, come se gli occhi dell'uomo acquistino un nuovo potere visivo e non abbiano più soltanto la capacità di vedere solo questo mondo e quanto vi avviene. |
Ma che cosa di fatto possono significare le apparizioni per la Chiesa, e in modo particolare per coloro che hanno avuto la facoltà di vedere ciò che noi non vediamo? |
Mi sembra che sia fondamentale che noi, dalle apparizioni, abbiamo certezza di un mondo di luce, di un mondo che è presente ma rimane invisibile e non appare che per una volontà del tutto gratuita, ma che rimane un privilegio e un dono. |
È dunque prima di tutto il riconoscimento della presenza vittoriosa del bene, perché quello che appare fa parte certo del mondo di Dio. |
Questo mondo divino rende testimonianza di una vittoria del bene; è perciò un dono certo di Dio che nei momenti più gravi e difficili in cui tutto sembra sommerso dal male, garantisce che il male non ha potere in quel mondo in cui tuttavia noi cristiani siamo stati introdotti dalla grazia divina. |
Lo sappiamo per fede, ma nella nostra esperienza umana è come se il male sopraffacesse ogni cosa, e fosse vana ogni speranza. |
Qual è questo mondo di luce che gratuitamente appare? |
Generalmente è la Vergine Maria, e anche qui noi dobbiamo chiederci come mai al mondo del peccato risponda il mondo di Dio e la presenza della Vergine pura. |
Prima ancora della Madonna è il Cristo che risorgendo nella sua umanità dovrebbe fare presente il mondo divino e la vittoria sul male. |
Perché dunque la Vergine? |
È certo, come ci insegna la liturgia, perché in Lei è la creazione intera che si è rinnovata; è Lei stessa la nuova creazione non contaminata dal male e vittoriosa. |
L'apparizione anticipa dunque la vittoria di Cristo sul male? |
L'apparizione della Vergine assicura che proprio la creatura già in atto primo è liberata dai condizionamenti cui è stata sottoposta soprattutto dal peccato, ma anche dalla sua condizione stessa di creatura. |
Di fatto, queste apparizioni rendono testimonianza di una libertà che la creazione per sé, anche indipendentemente dal peccato, non sembra poter avere: la libertà dai condizionamenti del tempo e dello spazio... |
Nelle apparizioni dunque si anticipa in qualche modo la manifestazione della vittoria del Cristo sulla potenza del male che continuamente sembra minacciare di morte il mondo presente. |
Non solo anticipa, ma anche fa presente il mondo redento, anche se questo mondo rimane invisibile. Dio non assicura anticipatamente a quanto Egli ha stabilito la manifestazione della vittoria sulle forze disgregatrici, sulla potenza della morte, ma con le apparizioni ci assicura la Sua presenza. |
L'apparizione non è dunque una azione di Dio sulla immaginazione dell'uomo; credo che non si possa negare la sua oggettiva realtà; veramente è la Vergine santa che appare, veramente gli uomini entrano in rapporto con Lei e con il suo Figlio divino. |
Così l'uomo vive in due mondi: uno visibile che tuttavia è destinato a finire, e un mondo invisibile che non potrebbe essere violato da coloro che lo negano. |
È questo il vero mondo che Dio ha redento; la Vergine non può abbandonare i suoi figli prima della manifestazione pubblica e solenne della sua vittoria sul male. |
Madre di tutti, essa non potrebbe separarsi da noi che viviamo nella pena, sottoposti ad ogni tentazione, incapaci di sottrarci alla morte. |
Essa non appartiene più al mondo di quaggiù, ma la sua presenza nelle sue apparizioni ci assicura che il mondo divino è già presente, e la prova non potrà superare la grazia, soprattutto non potrà impedire mai alla Vergine Madre di soccorrere i figli che si trovano coinvolti nel combattimento contro le potenze dell'inferno. |
Il mondo di Dio non solo è reale, ma non è minimamente separato dal mondo di quaggiù: è il mondo di quaggiù che potrebbe essere separato dal mondo redento. |
Le apparizioni dicono dunque la duplice dimensione della vita dell'uomo. |
Egli vive in un mondo in cui Dio sembrerebbe assente e per la fede invece vive nel mondo di Dio. |
L'uomo è come diviso da queste due dimensioni; facendo parte del mondo presenbte egli sembra vivere nel "mondo dell'assenza", ma vive anche nel mondo di una creazione già rinnovata dalla presenza di Dio. fonte |