segunda-feira, 25 de dezembro de 2017

domingo, 24 de dezembro de 2017

Il Natale oggi per noi. Don Divo Barsotti

 24-12-1983 - Ritiro di Natale

Prima Meditazione
Vigilia di Natale - L'incontro con Dio implica una novità assoluta per l'uomo, ed è sempre un morire e un risorgere
Siamo giunti dunque al Natale. Prima dei Vespri noi dobbiamo vivere l'ultima attesa di questo grande mistero. L'imminenza della celebrazione esige in noi un aprirsi di tutta l'anima nel desiderio e nell'attesa, così come fu nel desiderio e nell'attesa che il popolo di Israele si preparò negli ultimi secoli alla venuta del Cristo. Dobbiamo domandarci quale può essere questa attesa e di che cosa può essere questo desiderio per noi, che viviamo oggi l'imminenza della celebrazione natalizia.
Evidentemente, se pensiamo alla nascita di Gesù, non c'è da attendere quello che già è avvenuto. Se pensiamo alla fine del mondo presente per la seconda venuta del Cristo, per la manifestazione della gloria, dobbiamo dire che non siamo ancora preparati a questa venuta, oggi come oggi, dovremmo temerla., perché per la massima parte degli uomini la manifestazione del Cristo si risolverebbe in una grande catastrofe, in una dannazione quasi universale. Infatti gli uomini non sono più aperti ad accogliere la grazia; non conoscono più il Signore; in gran parte lo hanno rifiutato e quelli che non lo hanno rifiutato non lo conoscono più.
Dio ci dona di celebrare il Natale non come attesa dell'ultima manifestazione del Cristo e nemmeno come semplice ricordo di un avvenimento passato, ma ci dà la grazia di vivere questo Natale per un nostro in contro con Lui, incontro nuovo che non determina nulla nel Figlio di Dio, ma determina una vera nascita, un vero rinnovamento per noi.leggere...

Don Divo Barsotti , VIVERE IL MISTERO DEL NATALE

VIVERE IL MISTERO DEL NATALE
L’Incarnazione è una cosa che ci riguarda e ci riguarda personalmente, più di qualsiasi altra cosa. Certo il mistero della Trinità è grandissimo, ma può interessarci solo attraverso il mistero dell’Incarnazione, perché senza il mistero dell’Incarnazione Dio rimane trascendenza infinita.
Non importa nemmeno che io sappia che egli è Padre, Figlio e Spirito Santo, perché non mi
interessa più. Vive in una eterna solitudine, nella sua trascendenza infinita, in un silenzio che non è
morte, perché è vita infinita, ma è una vita che per me è e rimarrà sconosciuta. Dio si fa presente per me quando si fa uomo, quando lega questa sua vita divina a una natura umana, fragile come la
mia, passibile come la mia, limitata come la mia.
(…) Miei cari fratelli, la prima cosa dunque che dobbiamo vivere in questo Natale è questa comunione che si è stabilita fra l’uomo e Dio. Anche noi, come Gesù, viviamo una condizione umana di povertà e di debolezza, ma tutto questo non ci impedisce più di credere e anche di sapere che nella nostra povertà e umiltà Dio vive con noi. (…)
Non c’é più questo abisso che separa la creatura dal creatore, che separa Dio dall’uomo.Viviamo una comunione di amore. È questo che noi dobbiamo vivere nel Natale: Dio è tanto buono che vuole aver bisogno di noi. Non siamo noi soltanto che abbiamo bisogno
di lui, non siamo noi soltanto che aspettiamo questo dono immenso di amore da parte di Dio; è Dio che aspetta tutto da te. Maria gli dette la natura umana, Giuseppe la sua protezione, la sua
difesa: un povero bimbo appena nato, con una fanciulla per madre che non poteva avere più di 16-17 anni, sola, lontana dal suo paese, bisognosa certamente di difesa. Dio chiede a noi una difesa, una protezione; chiede di poter nascere da te, di poter vivere di te.
(…) Chi è Gesù per te? Il Natale te lo dice: non è un amico, perché è ancora troppo piccolo per essere un amico; non è nemmeno uno sposo, perché non ci si sposa con uno che è appena nato;
è il tuo figlio. Il Natale ti chiama a vivere questo rapporto, il rapporto soprattutto della madre con il figlio, il rapporto di Maria con Gesù. Devi vivere questo. Questo figlio che nasce, vuole da te tutta
la tua tenerezza; non ti permette di dividere il tuo amore con altri. Egli pretende tutto, vuole tutto.
Apre le sue piccole braccia perché vuole che tu lo porti sulle tue braccia; esige da te il dono di tutto il tuo amore, perché anch’egli tutto si dona a te.
Questo vuol dire vivere il Natale. Il presepio sarà una bella cosa, può essere una bella cosa tutto quello che volete, ma più importante di tutto sarà sempre il vivere questo rapporto di amore.
Tu devi essere la Vergine che accoglie il bambino, tu devi essere Giuseppe che lo protegge, tu devi essere tutti coloro che hanno avuto un rapporto con il Cristo in quell’evento della sua nascita. Non
vi sembra meraviglioso tutto questo?
Può darsi che anche a voi avvenga, come a S. Giovanni
della Croce o come alla Beata Cristina Ebner, di portarlo fisicamente sulle braccia. Cristina prese il bambino Gesù dal presepio e lo portò al refettorio cantando: ed ecco che il bambino divenne vivo
nelle sue braccia. Come si verificò anche a Greccio per san Francesco: Francesco, vestito da diacono, prende il bambino e il bambino diventa vivo nelle sue mani. Perché non dovrebbe esser così? Ma anche se Gesù non volesse fare il miracolo di farsi sentire vivo, dovreste ugualmente dire con san Giovanni della Croce: «Signore Iddio, se di amore devo morire, questo è il momento». Sì, perché Dio non ci può dare di più, quando ci ha dato se stesso, divenendo la nostra ricchezza vera, la nostra gioia più pura, tutto il nostro amore.
Don Divo Barsotti (Ritiro del 20 dicembre 1992 a Firenze)

sábado, 23 de dezembro de 2017

Mary Coredemptrix In Sacred Scripture Rev. Stefano Maria Manelli, F.F.I

 


Why You Need to Love Our Lady Even More by Father Stefano M. Manelli, F.F.I.

Resultado de imagem para Fr. Stefano Maria Manelli
This article aims at casting light on the beauty and high value of devotion to the Madonna, enkindling affection in readers' hearts for our dear heavenly Mother. Father Stefano Manelli endeavors to achieve this by showing what our models, the Saints, have taught by word and example.


The Madonna merits devotion as our Queen

St. Therese of the Child Jesus called the Madonna "Queen Of My Heart." We, too, should have devotion to the Madonna because She is our Queen and because it is a duty of subjects to love, honor, and praise their Queen.
The Madonna has a share in the royalty of God, the royalty of Jesus. She became Mother of the supreme King. One rightly calls Her Jesus' Queen-Mother, and in Heaven She now takes Her place in glory at Her Son's right hand: "The queen stood on Thy right hand in gilded clothing" (Psalm 44:10).
Her status as God's Mother and Her Immaculate Conception truly make the Madonna Queen of the universe and Empress of paradise. She is the only creature who can say to God, "Thou art My Son" (Psalm 2:7). She can say to all heaven and earth, "The Lord possessed Me [envisioned Me, planned Me] in the beginning of His ways, before He made anything from the beginning. I was set up[conceived in His designs] from eternity, and of old before the earth was made. The depths were not as yet, and I was already conceived: neither had the fountains of waters as yet sprung out. The mountains with their huge bulk had not as yet been established: before the hills I was brought forth [forechosen]." (Proverbs 8:22-25) St. Bernardine of Siena explains: Mary was "preordained in God's mind before all creation" in order that She "might beget God as man" (Serm. 15, c. 4). Thus the world was created for the Immaculate Queen as foreseen in God's mind; and She, in the fullness of time, was created for God. READ...

PADRE STEFANO MARIA MANELLI , APÓSTOLO DA MISSA GREGORIANA







Mary Coredemptrix In Sacred Scripture Rev. Stefano Maria Manelli, F.F.I

 Resultado de imagem para Fr. Stefano Maria Manelli
Fr. Manelli is Founder and Minister General of the Franciscan Friars of the Immaculate. He is well known in Italy as a distinguished preacher and writer. His biblical Mariology has recently appeared in English under the title: “All Generations Shall Call Me Blessed.” Introduction Every truth of our faith has its origin in divine Revelation, whose two primary sources are Sacred Scripture and Tradition. Both sources are guaranteed by the Magisterium of the Church whose duty it is to guard the deposit of faith and “confirm” believers in their faith according to the word of Jesus (cf. Lk 22:32). Thus, the truth of the “maternal Mediation” of Mary, to use the happy phrase of Pope John Paul II,1 has its origin in Sacred Scripture, and is then developed in Tradition, sustained and guaranteed by the living Magisterium of the Church, nourished by the “lex orandi, lex credendi” of the Liturgy, and by the sensus fidelium ever present in the holy people of God.2 READ...

Um mês com Maria
Padre Stefano Maria Manelli
Mês de maio, mês de Maria, afetuosíssima Mãe dos fiéis católicos. Assim como o mês de outubro, maio é um mês dedicado a Santíssima Virgem; tendo como centro as orações dedicadas a Ela, em especial o Santo Rosário, que nos faz meditar os Mistérios de nossa Redenção.
As meditações são do livro “Um mês com Maria”, do padre Stefano Maria Manelli, um franciscano da Imaculada, nascido em 1933 e filho de filhos espirituais de Padre Pio, do qual o menino recebeu a primeira comunhão.
Uma meditação para cada dia, baseadas em escritos e histórias de santos, com pequenos votos ao final de cada uma.
Os dias ficam mais leves de serem vividos quando entregamos tudo a Ela, pois Ela entrega tudo a Cristo, como São Luís Maria Grignon de Montfort escreveu em seu Tratado de Devoção: Maria, conhecendo Seu Filho, sabe como melhor entregar nossos pedidos e agradecimentos a Cristo.


"I am a Catholic Priest" by Fr. Stefano Manelli F.I.

Marian-Franciscan Charism 





source

"I am a Catholic Priest"

“I am a Catholic priest.” With this statement, we have in just a few words the “ID card” of St. Maximilian Kolbe, a Polish Franciscan priest martyred at Auschwitz August 14, 1941, seventy years ago. When the fierce Lagerführer Karl Fritzsch, in reprisal for the escape...

 

DON DIVO BARSOTTI, C.F.D. LA DOTTRINA E LA PRATICA: LA GLORIA DEL SIGNORE



Uno dei testi più grandi di San Paolo è il capitolo dell'Ora di sesta, alla festa della Trasfigurazione: 'Noi tutti a faccia scoperta contemplando la gloria del Signore siamo trasformati nella stessa immagine di chiarezza in chiarezza come dallo Spirito del Signore'. È uno dei testi più belli di tutto il Nuovo Testamento, è uno dei testi più densi di dottrina, e uno dei testi soprattutto più importanti per il cristiano. In questo testo di fatto vi è tutto il programma della sua vita, se la vita cristiana è vita di fede, è vita di preghiera e di contemplazione. E la contemplazione, nel Cristianesimo, è transformante.


Per questo, nella misura che noi contempliamo la luce ci trasformiamo nella luce, di gloria in gloria, in un processo che per la potenza dello Spirito sempre più ci assimila a Cristo e in Cristo a Dio. leggere...

don Divo Barsotti, Cerco Dio solo




don-divo-BarsottiUna storia d’Amore appassionato, a volte tormentato, sempre fedelissimo quella di don Divo Barsotti durata 92 anni, tutta la sua vita, sentimento vivo e vivace, sempre giovane, che trasuda dai suoi diari e dalle innumerevoli meditazioni di testi biblici.
Nato il 25 aprile del 1914 il padre (così lo chiamano i suoi figli spirituali) comprende giovanissimo di volere appartenere totalmente a Dio e a soli undici anni entra in seminario, ma i diari di quegli anni riportano battaglie e lotte soprattutto contro la tiepidezza.
Divo percepisce che i progetti di Dio su di lui sono grandiosi ma  la scelta dell’ordine sacerdotale (abbracciato nel 1937) non fa cessare in lui i rumori della lotta interiore che lo agita.
A  19 anni avverte chiaramente che il Signore gli chiede tutto, di non appartenersi più e di spezzarsi per gli altri ma….in quale forma, in quale ordine il Signore lo chiama?leggere...

La meditazioni di don Divo Barsotti


La meditazioni di don Divo Barsotti


Questo articolo è stato già letto1123 volte!
tra_cielo_e_terra

CONTINUITA’ FRA LA TERRA E IL CIELO

Noi dovremmo arrivare a questo, e che cosa implica tutto ciò? Una cosa semplicissima: se Dio è questa luce ed io vivo in questa luce, io vivo già un’anticipazione della vita celeste. La vita quaggiù infatti non si oppone mica alla vita del cielo; fra la fede e la visione vi è un cammino continuo. La rottura c’è invece tra la non-fede e la fede, ma tra la fede e la visione c’è un cammino che ci porta alla visione immediata, quando totalmente obliando noi stessi e le cose, tutto ritroviamo in Lui. Infatti, Dio che è creatore non è in opposizione alla creazione, anzi la creazione è in Dio e un giorno conosceremo la creazione più di quanto la conosciamo ora, perchè la conosceremo nella sua sorgente.
Dobbiamo vivere allora il Cristianesimo come economia sacramentale. Quanti sono i sacramenti? Dicono sette; sì, sono sette e pur tuttavia tutto è sacramento – è una sacramentalità che è propria di questo libro, di questo tavolo, degli alberi … – tutto è sacramento perchè tutto per me deve divenire segno di una presenza divina. 
Non vedo che Dio, non conosco che Lui: è la realtà dalla quale veramente io sono totalmente preso, nella quale totalmente vivo. 
Un pesce può vivere fuori dell’acqua? No, dopo un po’ muore, non è vero? Così anche l’uomo: tu devi vivere costantemente nella divina presenza come un pesce nell’acqua. 
Dio deve essere in te, davanti a te, fuori di te: davanti, dietro, sopra, sotto, come dice san Patrizio in una preghiera: “Gesù in me, Gesù fuori di me, Gesù sopra il mio capo, Gesù sotto i miei piedi, Gesù davanti, Gesù alla destra, Gesù alla sinistra, soltanto Gesù, sempre Gesù!”. 
La luce di Dio deve essere tale da investirvi, penetrarvi, abbracciarvi totalmente, sicchè per me diventa quasi impossibile uscire da questa luce, come per noi è impossibile ora uscire da questo mondo. 
L’anima muore se esce dalla visione di Dio.
Don Divo Barsotti



CURRENTLY BROWSING


Don Divo Barsotti. Solo la santità salverà la Chiesa

Ci sono uomini di fede capaci di parlar chiaro, inafferrabili, autenticamente controcorrente, non per vezzo, né per orgoglio, ma profondamente liberi. Così si può dire di Don Divo Barsotti considerato un grande mistico del ‘900, fondatore della Comunità dei Figli di Dio, instancabile cercatore della Verità e capace di risvegliare …

Le meditazioni di don Divo Barsotti

Ascesi e trasparenza Che cosa si impone per noi per vivere questa trasfigurazione? Lo vediamo nella vita di molti santi. Coloro che iniziano un cammino di santità, all’inizio vivono una certa tensione, direi anche un certo dramma interiore; c’è il desiderio dell’anima a tendere a Dio e quindi uno sforzo, …

Le meditazioni di don Divo Barsotti

TRASFIGURATI Dio si rivela a noi attraverso una visione sensibile e intellettuale, e pure noi dobbiamo essere luce in questo duplice senso. Ma come questa luce, che deve essere anche un’esperienza intellettuale, di fatto potrà rivelare Dio?  La domanda che faccio richiama un insegnamento fondamentale della spiritualità ortodossa, ossia quello …

Le meditazioni di don Divo Barsotti

RIVELARE E RISVEGLIARE LA BELLEZZA Vi sono oggi i santi che donano a tutti gli uomini la luce per riscoprire i valori e poi per riscoprire il Volto di Dio? La luce che noi dobbiamo dare trasformerà gli uomini se sarà veramente luce tale da saper dare valore a tutte …

Meditazioni di don Divo Barsotti

RISVEGLIARE IL MONDO Se noi fossimo davvero santi e potessimo essere una sveglia per questo mondo! Secondo un agraphon, il Signore, quando si incarnò, avrebbe detto: “Io venni in questo mondo e vi trovai tutti addormentati: la mia Parola vi risvegliò”.  Così ha risvegliato il mondo sonnolento del Medioevo san Francesco …

La meditazioni di don Divo Barsotti

DIVENIRE LUCE E veniamo al secondo punto. Non c’è solo Dio come luce che ci illumina, ma ci sono i cristiani che, come dice il Vangelo, sono la luce del mondo (cfr. Mt 5,14). Che cos’è questa luce che noi dobbiamo essere? Certo, nella misura in cui tutto è sacramento di …

La meditazioni di don Divo Barsotti

CONTINUITA’ FRA LA TERRA E IL CIELO Noi dovremmo arrivare a questo, e che cosa implica tutto ciò? Una cosa semplicissima: se Dio è questa luce ed io vivo in questa luce, io vivo già un’anticipazione della vita celeste. La vita quaggiù infatti non si oppone mica alla vita del …

Le meditazioni di don Divo Barsotti

IL CAMMINO DELL’ANIMA Qual è il cammina dell’anima verso il Signore? Dice Stolz (Anselm Stolz, teologo benedettino, 1900-1942): “E’ il cammino di ritorno del paradiso terrestre, perchè noi non siamo stati scacciati dal paradiso, sono i nostri occhi che hanno cambiato il paradiso in una valle di lacrime, ma man …

Le meditazioni di don Divo Barsotti – IV

  VEDERE DIO, OVUNQUE E SEMPRE Dovremmo cambiare gli occhi, ossia avere una fede talmente viva da far acquistare alle cose la loro trasparenza e, attraverso tutto, noi vivremmo al cospetto di Dio. Dio vivrebbe con noi quando siamo in cucina a fare le patate lesse, ma anche quando siamo …

Le meditazioni di don Divo Barsotti

LA LUCE PERMETTE DI VEDERE Che cos’è questa luce, dunque, che è diversa dalla luce, ma non contraria, non in opposizione alla luce per la quale vediamo le cose e il  mondo? E’ quella luce per la quale noi entriamo nel mondo divino e il mondo divino diviene intimo alla …

Le meditazioni di don Divo Barsotti II

LA LUCE INIZIALE Che cosa è questa luce nella quale noi entriamo in comunione con Lui? E’ la luce di una fede che ci fa entrare nel mistero divino, in tal modo che il mistero divino non rimane più estraneo alla vita interiore di noi cristiani. Viviamo e respiriamo nel …


Le meditazioni di don Divo Barsotti

Prima meditazione:  DESIDERIO DI VEDERE DIO  Questo Dio che cosa sarà mai? E’ un essere impersonale? Così hanno pensato spesso le religioni orientali quando , non potendo avere una rivelazione più alta, hanno però sentito la dipendenza dal fatto di essere stati creati, dal fatto di trovarsi di fronte a …