“la vocazione monastica è essenziale e primordiale nella Comunità”
“ Soltanto la Santità salva la Chiesa ”
Don Divo
“Se i monaci torneranno a compiere il dovere cui sono chiamati,
se ritorneranno alla pratica della vita liturgica e sacramentale,
se crederanno alla loro vocazione e al loro compito,
allora una pioggia di Grazie verrà versata nella Chiesa
ed essa si risolleverà”
dal libro "Ci salverà il Monachesimo"
Se il cristiano è il sale della terra, il monachesimo è il sale del
cristianesimo”
dal libro "Ci salverà il Monachesimo"
A cura di Paolo Negri
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1) L’OPERA DEL MONACO - La lode divina nella comunione di vita
L'opera fondamentale del monaco è la lode divina, l'opus Dei. Ma questo ufficio non si
realizza e ad esso non si risponde in quanto singoli, ma in quanto prima di tutto ci si fonde in
un solo amore.
II monastero come tale è consacrato a Dio e ha come suo compito la lode di
Dio. S'impone per ciascun monaco la carità come mezzo necessario e condizione
ineliminabile per rispondere alla vocazione monastica. Di qui l'importanza della carità
fraterna; per tutti i cristiani, certo, le parole di Gesù sono categoriche a questo proposito; ma
proprio perché è importante per tutti i cristiani, il monaco, che è il perfetto cristiano, deve
vivere più intensamente di tutti questo precetto divino...
Dobbiamo portare fino alle ultime conseguenze la spiritualità monastica,
Don Divo, da “Ascolta o figlio” Commento spirituale al Prologo della Regola di san
Benedetto)
“La vocazione monastica mi si presentava, fin dall’inizio, come la realizzazione di una vita
contemplativa vissuta in tutti gli stati di vita, in tutte le condizioni, da parte di tutti, uomini
e donne. Tuttavia questa vocazione monastica non poteva realizzarsi che in un monachesimo
interiorizzato.
Lo scrittore Dostoevskij mi ha rivelato una visione del cristianesimo di
carattere contemplativo, un cristianesimo cioè che termina nella pura lode.
Non contano
le opere, ma conta questa rivelazione di Dio che riconosce sempre, in modo assoluto, il
primato di Dio che deve dare la nostra vita. La nostra vita deve dare agli uomini la
percezione di un mistero di bontà, di amore, di bellezza”
don Divo, citato in Serafino Tognetti, “Don Divo Barsotti”, casa editrice Velar
Siamo monaci per vivere la perfezione dell’amore senza distinzioni di stato
La prima cosa che noi dobbiamo cercare di capire un po' meglio è che cosa voglia dire essere
monaci, perché la vocazione monastica è essenziale e primordiale nella Comunità.
Intanto vuol dire che non abbiamo un fine specifico diverso da quello che è la vocazione
cristiana. In questo infatti la spiritualità monastica si distingue dalla spiritualità di molte
congregazioni moderne le quali spesso hanno dei fini particolari: la stampa, la predicazione
popolare, gli ospedali, la scuola, i giovani, i vecchi.
Il monaco non ha nessun fine specifico:
vuole essere il cristiano. Egli accetta pienamente quanto di per sé la vocazione cristiana
impone: una vocazione alla santità. Si prende sul serio la parola di Gesù che termina il
sermone della montagna, codice dell'etica cristiana: «Siate perfetti com'è perfetto il Padre
vostro che è nei cieli» (Mt 5, 48) [..]«Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con
tutta l'anima, con tutte le forze e il prossimo tuo come te stesso». Tutto sta qui.
Essere
monaci vuol dire non essere al servizio altro che di Dio, ma sopratutto vuol dire tendere
a Lui, vivere un costante impegno di unione con Lui, vuol dire riconoscere il primato di
Dio nella vita, ovunque la provvidenza divina ci voglia, in qualunque stato Egli ci voglia,
in qualunque condizione di vita Egli ci ponga.
Don Divo , ALLE SORGENTI DELLA SPIRITUALITÀ DELLA CFD
Esercizi piccoli di Desenzano, 11 - 15 settembre 1981