Il coraggioso vescovo del Kazakistan apporta una ricchissima documentazione del Magistero per dimostrare che certe questioni che l'Instrumentum Laboris vuole mettere in discussione sono state già definite chiaramente dall'insegnamento cattolico e non si prestano ad adattamenti presuntamente ispirati dallo Spirito Santo a questa nuova "Chiesa sinodale".