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Nel 1926 pubblicai in un giornaletto i debiti che avevo. Nessun creditore si
fece innanzi; però, ammalatomi, tutti andarono in chiesa ad accendere
delle candele perché non morissi. Un macellaio ne accese sette! (Parola
5,44).
na volta vennero a stampare nella nostra tipografia un avviso per una festa che si faceva a Santa Maria Canale e c’era già scritto, fra le altre cose,
che 5000 persone avrebbero preso parte alle funzioni, mentre in chiesa
ce n’erano poi, in realtà, 2000. Chiesi al parroco come mai aveva scritto così:
«Eh!, caro mio – mi rispose – per non far torto a nessuno bisogna contare anche
quelli che vengono con il pensiero e con il desiderio!». (Parola 5,134).
an Giuseppe si mostrò con noi sempre tanto buono, tanto buono! Un giorno, tanti anni fa, ci trovavamo senza niente in casa. Allora abitavamo a Tortona, in un ex convento, dinanzi al Paterno. Dunque un giorno non c’era
niente in casa, proprio niente e quando dico niente vuol dire che non c’era niente. Eravamo allora nel mese di marzo e in casa non avevamo denaro neppure per
comprare il sale, il riso e altre cose strettamente necessarie.
Faceva allora da portinaio un borghese che ora è sacerdote, un certo Don
Zanocchi. Dunque, non avevamo niente in casa. Venne un signore che chiese di
me. Il portinaio venne a chiamarmi; scesi a basso e condussi il forestiero in una
stanzetta che serviva da parlatorio. Giunti là, mi disse: «Lei è Don Orione?». Io risposi: «Sì, precisamente!». Senza dire altro, quel signore mi diede una busta. Appena avuta fra le mani, capii che conteneva dei biglietti di banca. Subito gli chiesi: «Sono per messe?». Rispose: «No! no!». Gli chiesi allora: «Vuol favorirmi il suo
nome?». «O no, no, non occorre – mi rispose – dica solo ai suoi figli e orfanelli di
ricordarsi di pregare San Giuseppe sempre!». Così dicendo se ne andò.
Io, curioso di sapere un po’ dove egli andava e chi fosse, dissi al portinaio
di seguirlo perché volevo sapere qualche cosa; ma non si poté più vederlo, perché, arrivato sul gradino della porta di strada, non andò né a destra né a sinistra,
ma scomparve.
Andammo allora subito a prendere consiglio dal confessore, che era un canonico, professore in seminario. Questo canonico ci chiese i connotati di quel forestiero e gli rispondemmo che aveva la barba un po’ bionda, non tanto lunga;
non era neppure tanto vecchio. Quel canonico, allora, affermò che quello era certamente San Giuseppe. Avrei voluto tenere un po’ di quel denaro, ma c’era tanto
bisogno di denaro in casa! San Giuseppe ogni anno ci fa una grazia. L’anno scorso
mi ha fatto quella di ammalarmi… Sicuro, perché pensassi un po’ ai conti
dell’anima mia! (Parola 5,156–157).
Don Luigi Orione ride di sé stesso. Ma è l’ilarità dei santi, l’ironia ingenua e innocente che sorride nel ricordo di episodi ameni e sempre significativi. Più volte, egli stesso invitò i suoi religiosi, suore e benefattori alla santa allegria. Scrive:
«Bisogna educare i chierici a una santa letizia: una moderata allegrezza accresce le forze e rende piacevole la vita religiosa e spirituale. Disdice ai Servi di Dio lo stare melanconici e tristi. San Francesco di Sales diceva: “Santo triste, tristo santo”» (Scritti 2,254). «Stiamo sempre lieti in Domino, con gioia grande, diffondendo bontà e serenità su tutti i nostri passi e nel cuore di tutte le persone che incontriamo: sempre contenti, sempre alacri, tesoreggiando il tempo, ma senza troppa umana fretta. In ogni giorno, in ogni cosa, in ogni tribolazione, in ogni dolore, letizia grande, carità sempre e carità grande sino al sacrificio, in ogni cosa, solo e sempre, Cristo, Gesù Cristo e la Sua Chiesa, in olocausto di amore, in odore dolcissimo di soavità» (Scritti 8,209). «Noi dobbiamo irradiare la gioia, la letizia di Dio, la felicità di Dio: far sentire che servire e amare Dio è vita, è calore, è ardore, è vivere sempre allegramente e che solo i Servi di Dio sentono la pace gioiosa e il bene e la gioia santa della vita. Niente cappa di piombo, né su di noi né su chi sta con noi! Cantate! Suonate! Letiziatevi in Domino!, riempite la Casa di soave festosità. Servite Domino in laetitia!» (Scritti 21,179). «Si direbbe che il Signore ci voglia, in un certo senso, sempre bambini e sempre lieti, sereni. Proprio così, il Signore si ama e si serve in santa letizia, non nella tristezza… Via, dunque, ogni tristezza, sig.ra Contessa, via ogni nube, ogni fantasia, ogni pensiero che non porta pace allo spirito, ma inquietudine e turbamento» (Scritti 44,146). Talvolta questa santa letizia si vela di commozione e di pianto, nel ricordare i difficili inizi dell’Opera o qualche particolare avvenimento. Tutti gli episodi – alcuni dei quali inediti e qui raccolti in una prima selezione – sono narrati in prima persona e, dunque, autentici fioretti non “infiorettati” da certa agiografia, talvolta zuccherosa e fantasiosa. Si tratta di una importante testimonianza che rivela l’umanità all’interno della santità del nostro sempre sorprendente San Luigi Orione. Buona lettura. ALESSANDRO BELANO D
Meu Povo Amado:
MEU CORAÇÃO SE MANTÉM ABERTO PARA AQUELES QUE DESEJEM VIR A MIM.
Minha misericórdia é infinita. Espero-os com Meu Divino Amor para que sejam criaturas novas.
Meus amados:
VIVEM UM MOMENTO QUE OS LEVA PARA O CUMPRIMENTO DE TUDO AQUILO QUE FOI REVELADO PELA MINHA CASA. Mesmo que vocês sintam uma pequena trégua, isso não durará muito tempo, devido à prepotência de líderes mundiais com seus desejos de poder.
Como sofro pela dor que se intensifica sobre a humanidade.
O orgulho não possui limites, o poder leva o homem a servir-se de tudo o que criou para neutralizar aqueles que considera seus adversários. Como em tocaias, tramam surpreender os desprevenidos.
Filhos, onde deixaram o seu coração de carne? Matam premeditadamente para aumentar a guerra. Oh, criaturas humanas, quanto sofrimento extremo atraem!
Orem, filhos, pelo Oriente Médio.
Orem, filhos, pela França.
Orem, filhos, pela Itália.
Orem, filhos, pela China.
Orem, Meus filhos, orem por aqueles que sofrem e lamentam neste momento.
Meu Povo, viverão o horror que vêm daqueles que têm propósitos de conquistar.
Como fazem padecer o Meu Coração!
Quantas lágrimas derramo pela humanidade!
Pouco a pouco, entrarão mais, Meus filhos, nesse triste cenário bélico, que vai crescer até chegar a ser mais que uma purificação.
Vivem, Meus filhos, vivem na insensibilidade de quem assiste, através dos meios tecnológicos, como se fossem jogos mortais, a destruição e o pranto dos seus semelhantes. Acostumaram-se tanto com a morte fictícia (1), que não se comovem com a angústia alheia.
Meu povo, a guerra cavalgará pela Terra em meio a disputas e vinganças, até que chegue de surpresa diante de uma humanidade desprevenida e o esperado aconteça. Como dói o Meu Coração por isso, Meus filhos, como dói!
AMO-OS, MEUS FILHOS, PERMANEÇAM EM ALERTA.
Chega a peste enviada novamente. Meus filhos, sejam criaturas de Fé, mantenham-se junto a Mim, recebam-Me dignamente preparados, antes que os Meus Templos sejam fechados.
"Venham a Mim" (Mt 11,28), pois os amo infinitamente. Abençoo-os. São Meus filhos.
Seu Jesus
AVE MARIA PURÍSSIMA, SEM PECADO CONCEBIDA
AVE MARIA PURÍSSIMA, SEM PECADO CONCEBIDA
AVE MARIA PURÍSSIMA, SEM PECADO CONCEBIDA
(1) A Santíssima Virgem Maria, em várias ocasiões e particularmente no dia 29 de setembro 2014, nos advertiu: “A guerra está diante de vocês e vocês não a reconhecem. A mente dos Meus filhos foi invadida e treinada com tecnologia a serviço do mal através dos videogames, para que, nesse instante, vejam o desenvolvimento que vai tomando a guerra como se fosse algo normal na vida do homem. Como a tecnologia mal-empregada tem flagelado a humanidade!”
COMENTÁRIO DA LUZ DE MARÍA:
Irmãos:
Ouvindo nosso Amado Senhor Jesus Cristo, mais com o coração do que com o ouvido, não posso ficar indiferente diante de tantas Revelações Divinas dadas à humanidade para que o homem volte a Deus, mas agora sofremos as consequências do orgulho e da indiferença...
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Beata
Concepción (Conchita) Cabrera de Armida
1862 - 1937
Fundadora de las Obras de la Cruz
México
Esposa, madre, viuda, abuela, fundadora... y por indulgencia de Pio X, murió canónicamente como religiosa en los brazos de sus hijos.
Por la profundidad de sus escritos, Conchita es reconocida como gran mística del siglo XX. Profundizó la espiritualidad de la Cruz, necesaria para una verdadera entrega a Dios por Jesús en el poder del Espíritu Santo. Profetizó un nuevo pentecostés que ocurrirá por la santificación de los sacerdotes. En sus escritos "A mis sacerdotes", Jesús guía a los sacerdotes a la santidad en unión con El.Conchita recibió la gracia de la encarnación mística.
Su causa de beatificación está avanzada.Lema: Jesús, Salvador de los hombres, ¡Sálvalos!
Espiritualidad
Oración
Escritos
Fundaciones
Lugares Santos
Escritos de Conchita
Consagración a Maria
Diario Espiritual de una madre de familia (español e inglés)
Editorial La Cruz Obras de ConchitaFundaciones: Las cinco Obras de la Cruz
Apostolado de la Cruz
Familia De La Cruz info. sobre las cinco fundacionesEl Apostolado de la Cruz (1894). Para laicos, sacerdotes religiosos, religiosas y obispos. Sencillas reglas de vida invitan a vivir plenamente el misterio de la fecundidad cristiana ejerciendo el sacerdocio bautismal. Descubrir en la vida diaria, el valor salvífico del dolor aceptado por amor.
Las Religiosas de la Cruz del Sagrado Corazón de Jesús (1897). Religiosas contemplativas. Adoración perpetua. Oran y se entregan por los sacerdotes. Su lema: Por ellos me consagro. Religiosas De La Cruz
La Alianza de Amor con el Sagrado Corazón de Jesús (1909). Laicos con vida comprometida en la oración y las obras de misericordia, especialmente dirigidas en favor de los sacerdotes. Unidos a Jesús Sacerdote y Víctima, para consagrar el mundo a Dios.
La Fraternidad de Cristo Sacerdote (1912). Es una asociación de sacerdotes tanto seculares como religiosos que promueve la santidad del sacerdocio ministerial a través de la amistad, los encuentros y la vivencia común del espíritu de la Cruz.
Los Misioneros del Espíritu Santo Sacerdotes religiosos que tienen, entre otras tareas, la de animar a las cinco obras de la Cruz y hacer efectivo el carisma sacerdotal heredado de la Sra. Cabrera y de su fundador, el padre Félix Rougier. Lema: Ante todo contemplativos y después hombres de acción.
Encarnación Mística
Que esConchita escribió lo que Jesús le dijo:
Fuente: Familia de la CruzEstando en la oración después de comulgar, (Jesús) me dijo así:
Prepárate para el día que la Iglesia celebra la Encarnación del Divino Verbo; en ese día bajé a unirme con María tomando carne en su purísimo seno, para salvar al mundo.
Ese día quiero unirme espiritualmente con tu alma y darte una nueva vida, vida divina e inmortal, en el tiempo y en la eternidad...
Prepárate, purifícate, límpiate, porque es muy grande, muy grande el beneficio que se te prepara. (CC 9,33-35: 17 febrero 1897)El Espíritu Santo, en un acto de amor crecidísimo, engendra en el alma al Verbo... y entonces, hace verdaderamente de aquella alma sus delicias, habitando en ella y poseyéndola. (CC 23,35-45: 10 julio 1906)
Al encarnar el Verbo en las almas, la Trinidad antes las llena de gracias sobre gracias, de luces sobre luces, de amor y de dolor . ( CC 23,172-180: 23 julio 1906)
Para esta clase tan subida de gracias, Yo antes hago pasar al alma por mil crisoles; y bañándola con la superabundancia de mis gracias, la preparo a esta altísima unión en que la Pureza, no puede unirse con lo manchado . (CC 24,61-68: agosto 1906)Encarnación mística, 25 de Marzo del 1906:
Antes de la Misa, postrada ante el Sagrario, me humillé cuanto pude, delante de mi Jesús; le pedí perdón, renové mis votos: le ofrecí no llenar mi corazón así de tierra como hasta aquí y así, VACIA, lo recibí en la Comunión .
Conque, en los primeros «mementos» de la Misa, voy sintiendo la presencia de mi Jesús junto de mí, y escuchando su divina voz que me dijo :
- «Aquí estoy» (me dijo el Señor), «quiero encarnar en tu corazón místicamente. Yo cumplo lo que ofrezco; he venido preparándote de mil modos, y ha llegado el momento de cumplir mi promesa, RECÍBEME». (Y yo sentí un gozo con vergüenza indecible. Pensé que ya lo había recibido en la Comunión, pero Él, como adivinándome, continuó).
- No es así; de otro modo, además, hoy me has recibido. Tomo posesión de tu corazón; me encarno místicamente en él, para no separarme jamás.
Ésta es una gracia muy grande que te viene preparando mi bondad; humíllate y agradécela . (CC 22,167-177: 25 marzo 1906).1906
Tienes contigo a la sacrosanta Víctima del Calvario y de la Eucaristía, la cual puedes ofrecer constantemente al Eterno Padre por la salvación del mundo. Éste es el fruto más precioso del grande favor que he obrado en ti al encarnar en tu corazón. Te he dado lo más grande del cielo y de la tierra, a Mí mismo, con este fin. Tú nada tienes de ti misma, pero Conmigo lo tienes todo. ¿Ahora entiendes el porqué de la gracia pasada?
Sí, mi Jesús adorado: ahora veo que para cumplir mi misión de salvar almas sólo teniéndote a Ti sólo ofreciéndote a Ti lo conseguiré.
Ahora sí, mi sed de salvar almas se saciará, al menos estaré cierta de que con ese PRECIO sí se compran las gracias para ellas. (...) Ahora sí, que soy feliz en mi misma miseria, porque no soy yo la que compra, la que obra, la que vive, sino JESÚS EN MÍ... el VERBO EN MÍ... Dios haciéndolo TODO en su pobre criatura. ¡Bendito mil veces sea! (CC 22,408-416: 21 julio 1906)
En mi unión ofrécete y ofréceme en cada instante al Eterno Padre con el fin tan noble de salvar a las almas, y darle gloria. ( CC 22,408-416: 21 julio 1906
1909
Hija mía, me dijo. Quiero que digas a menudo, y sobre todo en tus dolores, estas palabras, con una voluntad amorosa, «este es mi cuerpo, esta es mi sangre», ofreciéndote al Eterno Padre en mi unión. ¿No recuerdas que eres hostia y que debes ser víctima?
Mira, desde la encarnación mística, tu cuerpo es como mi Cuerpo y tu sangre como mi Sangre, porque Yo tengo la propiedad de transformar. (CC 32,119-126: 22 febrero 1909).
1917
María desde la Encarnación, repetía al Eterno Padre, en un acto continuado de amor, y refiriéndose a Mí en Ella, «Este es mi Cuerpo, esta es mi Sangre», clamando por la salvación del mundo. Que al repetir estas palabras, lo hagan en mi unión, sí, pero también pensando en mi Madre que me dio ese Cuerpo y esa Sangre: en mi Madre que desde la Encarnación, se ofrecía y me ofrecía . (CC 41,355-359: 8 julio 1917).1924
La encarnación mística es una gracia transformativa, en el sentido de asimilar a la criatura con su Modelo, que soy Yo. Es gracia transformante, unitiva (CC 45,435: 11de diciembre de 1924)
1925
Al obrarse la transformación del alma en Jesús, (que para ayudar a esto es la encarnación mística) viene también a ser el Espíritu Santo, el espíritu de la criatura, en más o menos grados, según la intensidad y escala de la transformación, la cual, depende en mucho de la correspondencia del alma en las virtudes. Absorbiendo pues el Espíritu Santo al espíritu de la criatura en la transformación, la llena de ese amor purísimo que es Él y entonces, con ese amor mismo, ama la criatura al Divino Verbo, es decir, con el amor mismo con que lo ama y se ama el Padre, con la perfección del amor (CC 45,206-208: 3 Julio 1925).
1926
Tu amor para con las almas también debe ser el Espíritu Santo , que es Amor; y con Él, debes amarlas como a Mí; y con ese amor, amarme a Mí y a ellas, sin salir de Mí. Porque mi amor a las almas, es el mismo con que amo a mi Padre, y quiero que ese mismo amor sea el tuyo (CC 47,30-32: 18 julio 1926).
1927
Por la derivación de la gracia de la encarnación mística, participas en cierto sentido también de la Fecundación de la Iglesia, que también es Madre (CC 49,386: 3 diciembre 1927)
En el corazón de una madre, con todo derecho deben repercutir los latidos del corazón del hijo. Debe repercutir en tu alma, mi pureza, mi humildad, mis virtudes, mis sacrificios, pero también, ¿sabes qué? mis dolores por las ingratitudes del mundo, mis hondas penas por los pecados de mis sacerdotes: esta sí que es alianza entre tu corazón y el mío, de mis amores y de mis dolores, la más estrecha de hijo a madre ( CC 48,248-249: 10 septiembre 1927)
1928
En esa maternidad espiritual o aceptación plena de los sacerdotes, para inmolarte en su favor, deben entrar también desde el Papa, los cardenales, arzobispos y obispos, párrocos y sacerdotes. Porque toda la jerarquía eclesiástica forman un solo sacerdocio con el Sacerdote eterno. Pero no te espantes, pues que esto es sólo una manera de exteriorizar mis planes en ti, acentuándolos; pero al recibirme tú en la encarnación mística en tu alma, me recibiste a Mí y en Mí a la Iglesia con todos sus sacerdotes (CC 53,33-40: 29 noviembre 1928)
1935
Y ahora, sin quitarle un ápice a estas gracias, debes encaminarlo todo, a la gloria de mi Padre amado. Que todo en ti, en tu cuerpo y en tu alma, tenga este santo fin: la gloria de mi Padre.
Simplifica estos actos en un solo amor al ejecutarlos, con un solo colorido, de manera que, sin dejar de hacerlos, todos converjan a la unidad en su sustancia: ¡ la gloria de mi Padre ! (CC 64,94-95: 29 octubre 1935).
Por esto mismo, lo que ofrezcas en adelante para la gloria del Padre, vuelve a los sacerdotes, a quienes perteneces, convertido en gracias para sus almas.
Aquí tienes cómo una cosa no impide la otra. Tú, olvidada de ti y transformada en Mí por la Encarnación Mística, lo ofreces todo, lo sufres todo, perdida en Mí, por la gloria de mi Padre, y Yo mismo dorando esos actos, más o menos vivos, intensos y ardorosos, los convierto en gracias para los sacerdotes y para las almas (CC 62,54-56: 23 octubre 1935).
Oración
Padre Celestial, concédeme por tu bondad la gracia de . . . . , que confiadamente te pido por intercesión de la Venerable Concepción Cabrera de Armida, laica y mística. Glorifica en la tierra a tu Sierva y haz que a la luz de su vida aumente el número de laicos, religiosos y sacerdotes transformados en tu Hijo Jesucristo, Sacerdote y Víctima, para mayor gloria de la Trinidad, santidad de la Iglesia y construcción del Reino de Dios. Amén.
Escribe tu testimonio para documentar la Gracia recibida por la intercesión de Conchita. Envía un E-mail para informar al Postulador de la Causa de Canonización
SANTA MARIA DE GUADA
Dos escritos do Servo de Deus Mons. Luís Maria Martínez, diretor espiritual da Beata Conchita
"Nosso mal consiste em que não sabemos confiar. E não sabemos confiar, porque não sabemos amar. O amor tudo crê, tudo espera, disse São Paulo. Quem ama compreende esta linguagem do coração:
“Acaso não estás sob a minha proteção e amparo?… Não estás porventura no meu regaço e entre os meus braços?”
Nessas palavras há uma efusão dulcíssima de ternura; mas contém também uma delicada repreensão, uma queixa carinhosa de Maria"
Em 8 de dezembro de 1862, em San Luis Potosí, México, nascia Concepción Cabrera, inspiradora das Obras da Cruz.
"Quero que sejas Minha... que pertenças a mim inteiramente; que todos teus afetos sejam para Mim; quero limpo de toda sujeira este lugar de meu descanso: teu coração"
Em 08 de novembro de 1884, a Beata Conchita Cabrera - inspiradora das Obras da Cruz - se casava com Francisco Armida. Desta união, nascerão 09 filhos.
"Ser esposa e mãe nunca me impediu a vida espiritual, pelo contrário, depois de um ano e meio de matrimônio, me pareceu que o Senhor me chamava com maior força para a perfeição".
VOCÊ CONHECE A COMUNHÃO DOMINICAL AO ESPÍRITO SANTO PELOS SACERDOTES?
Lemos nos escritos da Beata Conchita Cabrera de Armida (1862 – 1937), esposa e mãe, inspiradora das Obras da Cruz.:
“Quero, minha filha, que se estabeleça uma comunhão dominical, oferecida ao Espírito Santo, pelas mãos de Maria, em favor da Igreja e dos meus sacerdotes […]
Esse impulso salvador necessita minha Igreja, de cujos frutos gozará sendo Eu o meio, e contribuindo aos desejos do Papa que são os Meus, na recepção do Sacramento. Todos unidos necessitam levantar um grito ao céu pedindo por essa porção escolhida de meus sacerdotes, por meio do Verbo, repito, a quem o Pai nada pode negar […]
Eu anseio esses domingos de expiação e impetração ao Espírito Santo, sendo Eu oferecido ao Pai em imolação por meus sacerdotes. Sempre meu papel no mundo, é a imolação e o sacrifício. Quero que tais comunhões se ponham no puríssimo Coração de Maria, rogando-lhe que as tome com suas cândidas mãos e assim sejam dignamente oferecidas ao Espírito Santo“. (10 de abril de 1914)
ORAÇÃO PARA OFERECER A COMUNHÃO PELOS SACERDOTES
Pai Celestial, para maior glória de teu Santo Nome, te oferecemos o Verbo Encarnado, que acabamos de receber no seu Sacramento de Amor e em que tens todas as tuas complacências, e nos oferecemos em união com Ele, pelas mãos de Maria Imaculada, pela santificação e multiplicação de teus sacerdotes; derrama neles teu Divino Espírito, enamora-os da Cruz e torna muito fecundo seu apostolado. Assim seja.
Jesus, Salvador dos homens… Salvai-os!
Veja o seguinte link: http://www.claustrum.com.br/2020/02/29/comunhao-dominical-ao-espirito-santo-pelos-sacerdotes/
“A Obra da Cruz é a continuação das revelações à Beata Margarida”
16 de outubro - Festa de Santa Margarida Maria Alacoque
A Beata Conchita se sentia particularmente ligada à então Beata Margarida Maria, desde o início da fundação do Apostolado da Cruz. Santa Margarida Maria ainda não tinha sido canonizada.
Numa Carta ao Padre José Alzola, Provincial dos Jesuítas, assim ela escreve :
“O Apostolado da Cruz, que é a obra que continua e completa a do meu Coração que foi revelada à Beata Margarida Maria. Dizei-lhe que não se trata somente de minha Cruz externa como divino instrumento da redenção; que esta Cruz que se apresenta ao mundo é para atrair as almas ao meu Coração pregado nela; que o essencial nesta Obra é dar a conhecer as dores internas do meu Coração, os quais não se presta atenção e foram para Mim de maior paixão que a que meu Corpo padeceu no Calvário por sua intensidade e por sua duração e que ainda continuam misticamente na Eucaristia. Dizei-lhe que até o dia de hoje o mundo conhece o amor do meu Coração demostrado à Beata Margarida, mas que reservava para estes tempos dar a conhecer sua dor, que então mostrei só com a insígnias e superficialmente. Dizei-lhe deve se mergulhar neste mar sem fundo de amargura e dá-lo a conhecer ao mundo, fazendo que se una a dor dos fiéis à imensa de meu Coração, pois se desperdiça esta riqueza em sua maior parte e quero que se aproveite por meio do Apostolado da Cruz em favor das almas e co***lo de meu Coração”.
Veja o seguinte link: http://www.claustrum.com.br/category/beata-conchita/
"De noite na minha oração, voltou a me dizer o mesmo e acrescentou:
– Este calor que só a Cruz produz, venho buscando e com este fogo quero que se incendeiem os corações. Sim, quero fogo de amor, e chamas de amor, mas fogo produzido pelo lenho santo da minha Cruz.
Meu Coração, vivo fogo de amor e dor, pregado na Cruz, comunicou com seu contato este fogo à minha Cruz, santificando-a, e dando-lhe virtude para santificar e incendiar as almas que a abracem no fogo do amor sacrificado, único sólido e que me dá co***lo"
Dos escritos da Beata Conchita Cabrera de Armida, inspiradora das Obras da Cruz
Veja o seguinte link: http://www.claustrum.com.br/2020/06/10/o-fogo-da-cruz-e-a-comunhao/
Das Obras da Cruz!
“Quem pode algo contra um sacerdote fiel à sua vocação? O que pode impedir o cumprimento de sua missão?
O que parecia sonhos de criança são agora felizes realidades.
Uma só Missa faria a felicidade plena do sacerdote.
Mas… como expressar esses segredos de amor entre o Coração Sacerdotal e o Coração de Cristo?”
Em 29 de setembro de 1923, era ordenado sacerdote o Venerável Padre Pablo Maria Guzmán, Missionário do Espírito Santo, fundador das Missionários Eucarísticas da Santíssima Trindade.
Veja o seguinte link: http://www.claustrum.com.br/2017/02/11/quem-pode-algo-contra-um-sacerdote-fiel-a-sua-vocacao/
Em 24 de setembro de 1887 era ordenado sacerdote o Venerável Padre Félix de Jesus Rougier (1859— 1938) fundador dos Missionários do Espírito Santo. Obra pedida por Nosso Senhor à Beata Conchita Cabrera de Armida (1862-1937). Lemos em seus escritos: “(...) o Senhor me disse: - Virá uma plêiade de sacerdotes santos, que incendiarão o mundo com o fogo da Cruz.
Eu lhe pergunte: - Serão os da Congregação que anunciou, meu Jesus?
- Sim. Eles se formarão numa singular perfeição com a doutrina que te dei, que é a essência do Evangelho. Tu serás mãe de muitos filhos em espírito, mas te custarão mil martírios. Eu abrirei os caminhos. Sejas fiel e cumpre minha vontade”.
O Venerável Padre Félix foi um enamorado de Maria Santíssima e um Apóstolo incansável, pai espiritual e diretor de almas. Fundou também três institutos: as Filhas do Espírito Santo, as Missionárias Guadalupanas do Espírito Santo e as Oblatas de Jesus Sacerdote.
Você conhece a corrente de amor?
Corrente de amor – CLAUSTRUM Em 25 de Março de 1906, a Beata Conchita Cabrera de Armida, inspiradora das Obras da Cruz, recebe a graça mística central da sua vida, isto é, a “encarnação mística”. Graça mística altíssima e de grande fecundidade espiritual.
“A auréola especial de Mãe da humanidade, Maria a conquistou com seus martírios de solidão depois de minha morte; e acaso o mundo conhece, aprecia e agradece isto? Mas chegou o tempo de que os filhos sejam filhos e estimem esse coração destroçado com os martírios mais finos e sensíveis, para fazê-los felizes. Aí comprou então Maria milhões e milhões de graças para todos e cada um dos homens e é tempo de que lhe agradeçam”.
Veja o seguinte link: http://www.claustrum.com.br/2020/06/01/a-solidao-de-maria/
“Quero indicar ao mundo que a Cruz nunca está sozinha e que é inseparável do Coração de um Deus homem”.
Dos escritos da Beata Conchita Cabrera de Armida, inspiradora das Obras da Cruz
Para saber mais, veja o seguinte link: http://www.claustrum.com.br/2021/09/14/a-cruz-do-apostolado/
“O Coração de Maria comprou estas graças no martírio de sua Solidão desamparada, não dos homens porque tinha São João, os Apóstolos e muitas almas que a amavam intensamente; não da minha presença material, pois Ela se consolava com a Eucaristia, sendo sua fé muito viva e perfeitíssima, mas com o desamparo espiritual, desamparo divino da Trindade que se escondia dela… “
Dos escritos da Beata Conchita Cabrera de Armida, inspiradora das Obras da Cruz
Veja o seguinte link: http://www.claustrum.com.br/2020/06/01/a-solidao-de-maria/
"Aqui tens tua pobre plantinha desejosa de ser cultivada por teu Pai Celestial.
Quero dar frutos de virtudes permanecendo em teu Amor; quero que todas as minhas faculdades, todas as energias da minha vontade estejam a serviço deste fim supremo: o Amor!
Que esse Amor me una contigo e que me faça permanecer sempre em ti, abandonado à tua vontade"
da obra "Yo soy" da Beata Conchita Cabrera de Armida, inspiradora das Obras da Cruz
O EVANGELHO
O Venerável Padre Félix de Jesus Rougier (1859— 1938) fundador dos Missionários do Espírito Santo, Obra pedida por Nosso Senhor à Beata Conchita Cabrera de Armida (1862-1937), foi em enamorado do Pai celestial. Neste amor formava seus filhos e filhas espirituais. Dizia: “Quero e suplico a Jesus o que vou pedir, para meus filhos e para mim: Que de verdade amemos o Divino Pai como ele nos amou, sem medida e até a morte de Cruz”.
Com que beleza e graça falava do Pai celestial! Tanto que um dia um noviço lhe perguntou:- Por que não escreveis um livro sobre a devoção ao Pai? Assim conservaríamos por escrito tudo o que nos pregastes sobre isso, e que considerais o mais importante...
O Venerável Padre Félix respondeu: -Não é necessário filho, esse livro já está escrito; se chama O EVANGELHO.
VOCÊ CONHECE A COMUNHÃO DOMINICAL AO ESPÍRITO SANTO PELOS SACERDOTES?
Lemos nos escritos da Beata Conchita Cabrera de Armida (1862 – 1937), esposa e mãe, inspiradora das Obras da Cruz.:
“Quero, minha filha, que se estabeleça uma comunhão dominical, oferecida ao Espírito Santo, pelas mãos de Maria, em favor da Igreja e dos meus sacerdotes […]
Esse impulso salvador necessita minha Igreja, de cujos frutos gozará sendo Eu o meio, e contribuindo aos desejos do Papa que são os Meus, na recepção do Sacramento. Todos unidos necessitam levantar um grito ao céu pedindo por essa porção escolhida de meus sacerdotes, por meio do Verbo, repito, a quem o Pai nada pode negar […]
Eu anseio esses domingos de expiação e impetração ao Espírito Santo, sendo Eu oferecido ao Pai em imolação por meus sacerdotes. Sempre meu papel no mundo, é a imolação e o sacrifício. Quero que tais comunhões se ponham no puríssimo Coração de Maria, rogando-lhe que as tome com suas cândidas mãos e assim sejam dignamente oferecidas ao Espírito Santo“. (10 de abril de 1914)
ORAÇÃO PARA OFERECER A COMUNHÃO PELOS SACERDOTES
Pai Celestial, para maior glória de teu Santo Nome, te oferecemos o Verbo Encarnado, que acabamos de receber no seu Sacramento de Amor e em que tens todas as tuas complacências, e nos oferecemos em união com Ele, pelas mãos de Maria Imaculada, pela santificação e multiplicação de teus sacerdotes; derrama neles teu Divino Espírito, enamora-os da Cruz e torna muito fecundo seu apostolado. Assim seja.