- E senti o espírito
inundado por um mistério de luz que é Deus e N´Ele vi e ouvi -A ponta da lança como chama que se desprende, toca o eixo da terra, – Ela estremece: montanhas, cidades, vilas e aldeias com os seus moradores são sepultados. - O mar, os rios e as nuvens saem dos seus limites, transbordam, inundam e arrastam consigo num redemoinho, moradias e gente em número que não se pode contar , é a purificação do mundo pelo pecado em que se mergulha. - O ódio, a ambição provocam a guerra destruidora! - Depois senti no palpitar acelerado do coração e no meu espírito o eco duma voz suave que dizia: – No tempo, uma só Fé, um só Batismo, uma só Igreja, Santa, Católica, Apostólica: - Na eternidade, o Céu! (escreve a irmã Lúcia a 3 de janeiro de 1944, em "O Meu Caminho," I, p. 158 – 160 – Carmelo de Coimbra)
segunda-feira, 20 de dezembro de 2021
domingo, 19 de dezembro de 2021
Novena di Natale di Santo Alfonso Ligório
Voi in tutta la vostra vita mi daste tanti segni pur troppo grandi del vostro affetto : Fate dunque voi, o mio Dio, che in questi altri anni che mi restano di vita, vi faccia conoscere qualche segno dell'amor mio.
MEDITAZIONE I.
sexta-feira, 17 de dezembro de 2021
quinta-feira, 16 de dezembro de 2021
don Fabio Rosini: Cos’è l’arte di guarire?
L’intervista a cura di Antonio Sanfrancesco
Cos’è l’arte di guarire? «Uno stato, un assetto, non un’ occasione passeggera. Se io prego ogni giorno il Signore di salvarmi e di liberarmi dal male cosa significa? Che sono risolto o da risolvere?».
Di che cosa siamo malati?
«Di incompletezza. Quella dell’ uomo è una felice malattia, come dice il Preconio: “O felice colpa che meritasti un così grande Salvatore”. La vera malattia è rifiutare la malattia, la piccolezza, la creaturalità.
Più noi combattiamo contro il fatto di essere fragili e più lo diventiamo. Quando accettiamo di avere un Salvatore e di avere fiducia nel Padre celeste diventiamo forti in Dio. La nostra forza non è nostra ma di un Altro. Ecco perché l’ arte della relazione è fondamentale. Noi tendiamo a costruire gabbie di autoaffermazione che diventano le nostre torture, se c’ è un tiranno che ci rende infelice è il nostro ego che ci trafigge con le sue pretese».
Insomma, quando possiamo dirci sani?
«La vera salute è la consapevolezza della malattia. Siamo prometeici, vogliamo strappare il fuoco a Dio e non capiamo che se glielo chiediamo Lui ce lo regala. Spesso neanche lo sappiamo perché siamo stati informati male su di Lui».
Colpa anche di voi preti.
«Infatti, bisognerebbe controllare se il nostro modo di parlare di Gesù muove la gente a toccarlo o la fa fuggire a gambe levate».
Perché la guarigione della donna emorroissa, che tocca il lembo del mantello di Gesù, è così simbolica?
«Nella storia dell’arte questo episodio è raffigurato spesso a cominciare dalle catacombe dei Santi Marcellino e Pietro di Roma. Il Catechismo della Chiesa Cattolica lo pone in copertina nella sezione dedicata ai Sacramenti».
Eppure nel Vangelo viene dedicato poco spazio a questo episodio.
«La considerazione finale di Gesù è molto strana e anche piuttosto rara: “Figlia, va’ in pace e sii guarita dal tuo male”. È come se Gesù negasse il miracolo che ha appena compiuto. In realtà, la guarigione totale c’ è ma quello che non ci può essere è l’ oblio del male. Chi ha preso una brutta malattia sa che le ricadute sono più devastanti della malattia stessa. Gesù dice di stare attenti alle ricadute. Se ricaschiamo nel Covid-19, ad esempio, è un disastro».
La guarigione è un lungo processo?
«Sì, il vero tema della vita spirituale è la custodia del cuore e della vita interiore. L’ equilibrio psicologico non è l’ assenza di problemi ma uno stato di consapevolezza dei propri problemi, riconoscersi stolti, ingannati. Per andare avanti bisogna fare i conti con la propria povertà. È una spiritualità umile, per nulla trionfalistica».
A differenza di altri personaggi dei vangeli, l’emorroissa non parla, non chiede a Gesù di essere guarita. Perché?
«Gli altri gridano, come il cieco. Lei pensa. Si costruisce piano piano e poi parla perché Gesù la costringe a farlo e vuole che chiami per nome il suo male, passando dal pensiero alla parola. Avendo a che fare con tanti giovani fragili e deboli ai quali cerco di insegnare come vivere la propria sessualità e intimità, questa genitalità sanguinante della donna è un paradigma preziosissimo perché qui c’ è tutta la vergogna, l’ incapacità di chiedere. Ma per Gesù il sangue è prezioso. Oggi invece, pensiamo ai film horror o a certi videogiochi, nell’immaginario collettivo il sangue dell’ uomo non conta nulla».
Perché?
«Quello che ci frena tutti è il disprezzo di sé, la cattiva notizia su noi stessi alla quale abbiamo creduto e che ci fa essere infelici e incapaci di godere delle bellezza della vita.
Bisogna dire all’ uomo quello che ha detto su di lui la Croce di Cristo: che per amare l’ uomo vale la pena di morire. A livello esistenziale c’è un atto di apertura alla propria bellezza che è sempre un work in progress, non finisce mai».
Che insegnamento possiamo trarre da questa terribile malattia collettiva che è la pandemia?
«Ci siamo ritrovati dentro logiche inaspettate ed è l’ occasione per fare verità su noi stessi e sulle nostre relazioni con gli altri, chiederci che cosa conta veramente, qual è la priorità. Nella storia le epidemie sono state sempre un momento di crescita per l’ umanità».
È ottimista per il dopo?
«Né ottimista, né pessimista. La libertà personale è un enigma. Una cosa è certa: rispetto ad altre occasione, stavolta siamo stati toccati personalmente più del solito ma potremmo non sfruttare, o sfruttare male, anche questa lezione».
Fonte: https://m.famigliacristiana.it
don Fábio Rosini: quanto vale a tua vida
Nosso Senhor Jesus Cristo morreu e ressuscitou por nós... porque o fez Ele? Só porque era bom? Ou porque valeu a pena? Porque Deus te ama?
Porque vale a pena amar, vale a pena amar!
Você é importante! Você é precioso!
João XXIII acreditava que se pode falar com todos porque há bondade em todos.
João Paulo II lançou iniciativas porque cada homem pode ser um santo, eu estava em Santiago de Compostela quando ele disse pela primeira vez essa frase: "Não tenhas medo de ser um santo!", porque eu tenho medo, porque tu tens medo, porque nós temos medo de ir até ao fim... e FAZ TODO O CAMINHO!
Mas CRISTO ACREDITA EM TI! CRISTO ACREDITA QUE TU ÉS IMPORTANTE!
Ele dá a sua vida por ti! Ele morre por amor a ti, Ele ressuscita por ti!
Mas tu tratas te como algo de pouco valor, enquanto tu vales o sangue de Cristo!
Quanto valho eu? O que vales tu ?
Os mais tristes que estão aqui esta noite, os mais desanimados, os mais desanimados que estão aqui, sabem que não estão a acreditar na verdade.
Se a tristeza habita no seu coração, essa não é a verdade, a verdade é CRISTO.
E a verdade é que Cristo pensou que vós sois alguém por quem vale que a segunda pessoa da Santíssima Trindade seja torturada, açoitada, crucificada, e morra, por amor a vós. Ele acredita que isso pode ser feito. Ele acredita que vale a pena.
Olha, Deus não te ama apenas porque Ele é Amor.
Deus ama-vos também porque vos criou e sabe que és belos , és bela.
Ele sabe que isso não pode ser feito sem ti.
Sabes porque Deus te criou? Porque isso não pode ser feito sem si.
Há pessoas que só você pode amar.
Há coisas que só você pode fazer.
Coisas que só você pode dizer. Sentimentos que só você pode sentir.
Em nome de Cristo, sê tu mesmo perante Deus, perante o Seu Amor.
Traduzido com a versão gratuita do tradutor - www.DeepL.com/Translator