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| Don Luigi Villa | 
Nel 1952, don   Luigi Villa ricevette da Padre Pio l’incarico di dedicare tutta la sua   vita a combattere la Massoneria ecclesiastica e l’ordine di recarsi   dall’Arcivescovo di Chieti, Mons. Giambattista Bosio, perché si   interessasse per ottenere l’approvazione papale. Prima di accettare   questo incarico, però, mons. Bosio chiese a don Villa una sola   condizione: “Che Lei non abbia mai nulla a che fare con Montini!”. In   seguito, Papa Pio XII approvò questo incarico di don Luigi Villa, che   consegnò poi ai cardinali Ottaviani, Parente e Palazzini, perché lo   mettessero a conoscenza di tutti i segreti della Chiesa! E così don   Villa divenne, per decenni, l’agente segreto del card. Ottaviani, con la   specialità di documentare l’appartenenza alla Massoneria di alti   Prelati della Chiesa cattolica. Quando, nel settembre 1978, la “Lista   Pecorelli” apparve su “OP”, la Rivista dell’avvocato Mino Pecorelli, non   fu certo una grande meraviglia per don Villa leggervi molti nomi di   quegli alti Prelati che lui stesso aveva già fatto allontanare dalle   loro sedi, tanto tempo prima, per aver fornito al Sant’Uffizio i   documenti della loro appartenenza alla Massoneria. Uno di questi fu il   card. Joseph Suenens, cacciato dalla sua sede di Bruxelles perché   massone e sposato con un figlio di nome Paolo! Ma in questa battaglia,   era necessaria una Rivista, e così nel 1971, nacque “Chiesa viva”. Agli   inizi, don Villa aveva corrispondenti e collaboratori in tutto il  mondo,  ma è stato proprio col “calunniate, calunniate, qualcosa  resterà” di  una certa Gerarchia del post-Vaticano II che, ad uno ad  uno, egli li vide sparire tutti! Io,  invece, sono l’ultimo arrivato e  un suo collaboratore da circa  vent’anni e le assicuro che anch’io ho  conosciuto, sulla mia pelle,  l’infamia di questo metodo, col quale si è  cercato di staccarmi da Lui.  Le cito solo alcune calunnie,  risparmiandoLe i nomi di quelli che le  hanno pronunciate: “eretico”,  “fuori della Chiesa”, “fascista”,  “antisemita”, ecc.. E dove sono  quelli che hanno dimostrato che è un  “eretico” e “fuori della Chiesa”? E  dove sono quelli che hanno scoperto  un solo errore teologico nei suoi  scritti? E dove sono quelli che  avevano promesso di confutare i suoi  scritti? Quando, nel 1998, è uscito  il libro: “Paolo VI... beato?”, non  è stato forse promesso ai preti  bresciani un libro che avrebbe  confutato questo di don Villa? E dov’è  che si può acquistare questo  libro? Ma dopo questo primo libro su Paolo  VI, don Villa ne scrisse  altri due, completando la sua “Trilogia  montiniana”, che Voi avete  sempre voluto ignorare! Inoltre, se avessimo  il potere mediatico che  avete voi, avremmo almeno potuto far sapere al  vasto pubblico che don  Luigi Villa era tanto “fascista” che fu  condannato a morte dal Ministro  della Giustizia, fascista Farinacci, e  che scampò da morte per  fucilazione, nella casa dei Comboniani di Crema,  scappando dalla  finestra; e che era tanto “antisemita” che, in tempo di  guerra, mise in  salvo 57 ebrei, in tre viaggi sui monti al confine  Italia-Svizzera,  rischiando la sua vita ad ogni viaggio. Ma a questo  “metodo” del  “calunniate, calunniate, qualcosa resterà!” si è subito  affiancata  un’altra “strategia”. Questa fu coniata dal massone card.  Giovanni  Benelli, Sostituto Segretario di Stato di Paolo VI, quando,  nelle  riunioni con altri Prelati, parlando di don Luigi Villa, era  solito  dire: «Bisogna far tacere quel don Villa». Ma quando qualcuno   obiettava: «Sua Eminenza, bisogna però dimostrare che sbaglia!», il   Cardinale allora, irritato, rispondeva: «E allora ignoratelo! E fatelo   ignorare!». E così fu! ma questo accadde anche con la complicità di quel   clero che preferisce il quieto vivere ai fastidi di non adeguarsi   subito alla “linea di pensiero” che viene “suggerita” o “imposta”   dall’alto. Ma anche questo sembrava non bastare. Il “mandato   pontificio”, che don Villa ricevette, di difendere la Chiesa di Cristo   contro l’opera della Massoneria ecclesiastica, prevedeva molti viaggi   all’estero ed altrettante azioni rischiose. Così avvenne che un giorno, a   Parigi, mentre attendeva i documenti dell’appartenenza alla Massoneria   del card. Lienart, egli ricevette un pugno “ferrato” in pieno volto  che  gli dislocò la mandibola e gli spezzò tutti i denti! Ma ci fu ancor  di  peggio! Per demoralizzarlo e ridurlo allo stremo, sono state  inventate  le “telefonate a notte inoltrata”. Ed erano insulti,  calunnie,  bestemmie, minacce! E questa storia si è protratta per anni!  Per mettere  a tacere un sacerdote come don Villa, però, esisteva un  solo modo  sicuro: eliminarlo fisicamente. Infatti, la sua vita è stata  costellata  da ben sette tentativi di assassinio!
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Recentemente, però, don Villa ha ricevuto due importanti riconoscimenti: il primo, dicembre 2008: il “Premio giornalistico internazionale Inars Ciociaria”, patrocinato da Presidenza Consiglio dei Ministri, Ministero Beni Culturali, Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Consiglio Regione Lazio, Provincia di Frosinone, U.R.S.E. (Unione Regioni Storiche Europee), “per la lunghissima attività di giornalista, autore di libri e pamphlet di teologia, ascetica, saggistica… e per il suo impegno nella difesa delle radici cristiane d’Europa e nella tutela della verità contro forze estranee alla nostra civiltà”; il secondo, ottobre 2009: il “Premio dell’Associazione Culturale Val Vibrata di Teramo”, “quale giornalista, scrittore insigne, editore ntegerrimo, magistrale Direttore della Rivista ‘Chiesa viva’, ma soprattutto come sommo teologo per aver dedicato l’intera esistenza nel difendere la Religione Cattolica e nel diffondere la Verità Storica e vivendo secondo il Vangelo”! Che contrasto con certa Gerarchia ecclesiastica! Testimonianza di Franco Adessa
http://nullapossiamocontrolaverita.blogspot.com/
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Recentemente, però, don Villa ha ricevuto due importanti riconoscimenti: il primo, dicembre 2008: il “Premio giornalistico internazionale Inars Ciociaria”, patrocinato da Presidenza Consiglio dei Ministri, Ministero Beni Culturali, Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Consiglio Regione Lazio, Provincia di Frosinone, U.R.S.E. (Unione Regioni Storiche Europee), “per la lunghissima attività di giornalista, autore di libri e pamphlet di teologia, ascetica, saggistica… e per il suo impegno nella difesa delle radici cristiane d’Europa e nella tutela della verità contro forze estranee alla nostra civiltà”; il secondo, ottobre 2009: il “Premio dell’Associazione Culturale Val Vibrata di Teramo”, “quale giornalista, scrittore insigne, editore ntegerrimo, magistrale Direttore della Rivista ‘Chiesa viva’, ma soprattutto come sommo teologo per aver dedicato l’intera esistenza nel difendere la Religione Cattolica e nel diffondere la Verità Storica e vivendo secondo il Vangelo”! Che contrasto con certa Gerarchia ecclesiastica! Testimonianza di Franco Adessa

inundado por um mistério de luz que é Deus   e N´Ele vi e ouvi -A ponta da lança como chama que se desprende, toca o eixo da terra, – Ela estremece: montanhas, cidades, vilas e aldeias com os seus moradores são sepultados. - O mar, os rios e as nuvens saem dos seus limites, transbordam, inundam e arrastam consigo num redemoinho, moradias e gente em número que não se pode contar , é a purificação do mundo pelo pecado em que se mergulha. - O ódio, a ambição provocam a guerra destruidora!  - Depois senti no palpitar acelerado do coração e no meu espírito o eco duma voz suave que dizia: – No tempo, uma só Fé, um só Batismo, uma só Igreja, Santa, Católica, Apostólica: - Na eternidade, o Céu! 
 