quinta-feira, 6 de outubro de 2011

6 ottobre San Bruno



Oggi in occasione dell’anniversario della morte del nostro amato San Bruno, voglio proporvi un breve filmato che ne celebra la sua santa esistenza, conclusasi 910 anni fa, e mostrarvi alcune immagini del luogo ove fu sepolto.
Il “dormitorio di San Bruno”
Il cosiddetto dormitorio, è considerato il luogo dove san Bruno pregava e dormiva durante la permanenza nell’eremo di santa Maria della Torre da lui fondato, e la cui chiesa venne consacrata il 15 agosto del 1094. All’esterno del santuario, esattamente di fronte, ed in posizione leggermente sopraelevata rispetto ad esso, si trova la costruzione detta appunto “dormitorio”.
Al suo interno, vi è una spelonca nella quale fu sepolto il santo, che morì la domenica 6 ottobre del 1101, e successivamente anche il suo amico e successore il beato Lanuino. Dopo varie traversie, i resti mortali dei due santi, furono traslati con solenne cerimonia durante la Pentecoste del 1504, all’interno della certosa di S. Stefano e sistemate sull’altare maggiore della chiesa, nell’urna con la dicitura “in morte quoque non sunt divisi”. Nel dormitorio, sul fondo, possiamo notare una grotta che è stata scavata nella pietra per ricavare una nicchia, nella quale è stata posta una statua in marmo, che raffigura San Bruno dormiente con il braccio poggiato su di un teschio, in estatica meditazione. Questa opera, fu realizzata alla fine del XVIII secolo dallo scultore Stefano Pisani (1750 -1843). Voglio riportarvi il testo in latino e la relativa traduzione dell’epitaffio inciso su di una lapide in marmo posta in questo luogo:
PRIMVS IN HAC EREMO CHRISTI FVNDATOR OVILIS
PROMERVI FIERI QVI TEGOR HOC LAPIDE
BRVNO MIHI NOMEN GENETRIX ALEMANIA MEQVE
TRANSTVLIT AD CALABROS GRATA QVIES EREMI.
DOCTOR ERAM PRÆCO TVVS ET VIR NOTVS IN ORBE
DESVPER ILLVD ERAT GRATIA NON MERITVM
CARNIS VINCLA DIES OCTOBRIS SEXTA RESOLVIT
SPIRITVI REQVIEM QVI LEGIS ISTA PETE.
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Primo in quest’eremo io che sono coperto da questa lapide
meritai di diventare il fondatore di un ovile di Cristo.
Il mio nome è Bruno, mia madre fu la terra di Germania
e la piacevole quiete del bosco mi trasferì presso i Calabri.
Ero maestro, araldo di Cristo, uomo noto nel mondo.
E ciò era grazia dall’alto non merito mio.
Il sesto giorno di ottobre mi sciolse i vincoli della carne.
Le ossa restano nella tomba, lo spirito raggiunge i cieli.
Tu che leggi queste parole chiedi il riposo per il mio spirito.
In attesa  e nella speranza che anche Benedetto XVI voglia soffermarsi per qualche momento, vi offro alcune foto risalenti al 5 ottobre del 1984 quando Giovanni Paolo II rese omaggio a San Bruno nel suo dormitorio. In queste foto è presente al fianco del Pontefice, l’allora Padre Priore della certosa di Serra, San Bruno, Dom Pierre Marie Anquez.
 

http://cartusialover.wordpress.com/2011/10/06/6-ottobre-san-bruno-3/