Comincia male il cinquantesimo anno dall’inizio del Concilio ecumenico Vaticano II. Perché si continua a fare confusione, pure da elevati pulpiti, su ciò che è stato e sulle indicazioni che può ancora dare.Un cattivo servizio alla sua comprensione, è stato dato la scorsa settimana da Repubblica, tanto per fare un esempio di passaggio.. .la Chiesa oggi è impegnata nella difficile sfida lanciata in un celebre discorso del 2005 da Papa Benedetto XVI: l’ermeneutica della continuità. In parole povere, il Vaticano II non va più interpretato come un atto di rottura, in senso teologico ed ecclesiologico, con la Tradizione, ma al contrario deve essere riscoperto come uno sviluppo nella continuità del Magistero, correggendo così le innumerevoli sbandate che tanto male hanno fatto alla Chiesa e al mondo... il Vaticano II è solo il 21° di una lunga storia di concili, il più vicino a noi nel tempo ma non per questo il migliore. Se sia l’ultimo della storia nessuno può saperlo, e comunque va letto in continuità col Vaticano I, con il Sillabo, con il Concilio di Trento e così via. Intelligentemente, cosa che molti non vogliono fare.LEGGERE...
di Paolo Facciotto
di Paolo Facciotto

inundado por um mistério de luz que é Deus e N´Ele vi e ouvi -A ponta da lança como chama que se desprende, toca o eixo da terra, – Ela estremece: montanhas, cidades, vilas e aldeias com os seus moradores são sepultados. - O mar, os rios e as nuvens saem dos seus limites, transbordam, inundam e arrastam consigo num redemoinho, moradias e gente em número que não se pode contar , é a purificação do mundo pelo pecado em que se mergulha. - O ódio, a ambição provocam a guerra destruidora! - Depois senti no palpitar acelerado do coração e no meu espírito o eco duma voz suave que dizia: – No tempo, uma só Fé, um só Batismo, uma só Igreja, Santa, Católica, Apostólica: - Na eternidade, o Céu!