Don Divo Barsotti (1914 - 2006)
In questi giorni parleremo della fede nel Nuovo Testamento e sarà una cosa molto importante: che cosa voglia dire oggi credere e quanto sia necessario non solo per la nostra vita cristiana, ma per la vita dell’uomo. Se noi analizziamo profondamente quello che è l’uomo, non dico sul piano filosofico ma anche sul piano puramente psicologico, noi vedremo che l’uomo è passione d’infinito e non può vivere, se vive, che la fede, fede nell’infinito, cioè passione infinita verso l’infinito.
Questo è l’uomo, il quale si realizza soltanto con un Dio che lo realizza totalmente, perché soltanto a Lui può donarsi senza misura e d’altra parte questo dono di sé senza misura suppone la presenza di Dio nella vita dell’uomo. Ma tutto questo dovremo vederlo, perché se la fede è così importante nel Cristianesimo non è perché vogliamo dare alla vita dell’uomo qualche cosa che non gli sia essenziale, anzi dovremo riconoscere che vivere, per l’uomo, vuol dire vivere questa fede. Realizzare pienamente se stesso per l’uomo vuol dire vivere questa fede fino in fondo; questa fede in quanto è un abbandono totale di sé a un Dio che totalmente si comunica , che si dona.
Se l’uomo non vive questo rapporto, egli rimane sempre un abbozzo, rimarrà sempre non compiuto, non perfettamente uno, non perfettamente realizzato in tutte le aspirazioni, i desideri, le speranze che Dio stesso ha suscitato nel suo cuore. Ma tutto questo lo vedremo nelle meditazioni che verranno. Per ora ci sembra importante aver sottolineato come già nella vita d’Israele la vita religiosa è essenzialmente fede, suppone una presenza operante di Dio a cui l’uomo risponde col riconoscimento, col fidarsi di Lui, con l’abbandonarsi a Lui con un amore che è già la risposta: il dono di sé a Colui che già prima si è dato.
These days we will talk about the faith in the New Testament and it is a very important thing: what is the meaning today of believing and how it is it necessary not only for our Christian life, but also for man’s life? If we analyze deeply what man is, not only on a philosophical level but also on a purely psychological level, we will see that man is passion for the infinitive and that he cannot live, if he lives, anything else than faith, faith in the infinitive, that is infinite passion for the infinitive.
That is man, who realizes himself only with a God who realizes him completely, because he can give himself only to Him completely and on the other hand this complete self-giving presumes the presence of God in man’s life. But we will have to see all of this, because if faith is so important for Christianity it is not because we want to give something which is not essential to man’s life; indeed we will have to admit that living, for the a man, means to live this faith. Completely realizing himself means for the man to live this faith until the end, a faith that is a total self-abandonment to a God who totally communicates Himself, who gives Himself.
If man does not live this relationship, he remains always a draft, he will remain always not ended, not perfectly one, not perfectly realized in all his aspirations, wishes, and hopes that God himself created in his heart. But we are going to see all of that in the future meditations. Now it is important to say that already in Israel’s life, religious life is essentially faith; it presumes a working presence of God to which the man answers with the acknowledgement, trusting in Him, with the abandonment to Him with a love which is already the answer: self-giving to Whom already gave Himself before.