... dato conferma un dato universale: di fronte al  male, l’essere umano ha cercato sempre di difendersi ricorrendo a forse  ultraterrene nella consapevolezza che non c’era in lui la possibilità di  vincere da solo questa battaglia.
Nelle religioni cosiddette primitive o arcaiche tale  compito è affidato agli stregoni che  attraverso la recita di formule   magiche con urla, fischi accompagnati dallo strepito di alcuni strumenti  e determinati gesti (imposizione delle mani, soffiare, sputare in  direzione degli spiriti, ecc.). Questo è attestato già chiaramente negli  antichi riti della religione assiro-babilonese, ma ciò accadeva anche  nelle religioni precolombiane.
Anche l’ebraismo conosce riti esorcistici,  testimoniati dal Nuovo Testamento: Gesù rispondendo a quanti lo  accusavano di servirsi del nome di Beelzebul per scacciare i demoni,  afferma: «E i vostri figli in nome di chi li scacciano?» (Mt 19, 13-14).  Il vangelo che presenta maggiormente il ruolo esorcistico di Gesù è  quello di San Marco e da questo riportiamo un  episodio, tra i tanti:  “Gesù andò a Cafarnao ed entrò di sabato nella Sinagoga. Un uomo che era  nella Sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise a gridare: “  Che c’entri con noi Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu  sei: il santo di Dio”. E Gesù lo sgridò: “ Taci! Esci da quell’uomo”. E  lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui”(Mc  1,23-26). Gli Atti degli Apostoli ( 19,13-14) parlano di esorcisti  ambulanti che impararono ad usare anche il nome di Gesù nei loro  esorcismi. La prassi esorcistica nell’ebraismo è confermata da Giuseppe  Flavio nelle Antichità giudaiche, e la troviamo anche nella misteriosa e  affascinante comunità di Qumram.
Nel NT Gesù scaccia i demoni con la potenza della sua  parola (Mc 4, 25-26), in virtù della potenza dello Spirito di Dio che è  in lui (Mt 12, 22-32), detto anche dito di Dio (Lc 11,20), imponendo le  mani (Mc 5, 32). I suoi discepoli ricevono da Cristo il potere di  scacciare il maligno (Mt 10,7), e la riuscita dipende dalla potenza  della parola di Cristo e dalla fede in lui  che si ottiene anche con la  preghiera e il digiuno (Mc 9, 28-29), con l’imposizione delle mani (Mc  16,18). Importante quello che si legge nel capitolo 10 di San Luca, la  potestà di esorcizzare non è conferita solo ai dodici apostoli ma viene  estesa anche ai semplici discepoli: “ Dopo questi fatti il Signore  designò altri 72 discepoli e li inviò a due a due avanti a se in ogni  città o luogo dove stava per recarsi. I 72 tornarono pieni di gioia  dicendo: “ Signore anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo nome”.  Gesù disse: “ Non rallegratevi però perché i demoni si sottomettono a  voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli”  (Lc 10,1.17.20).
La storia della Chiesa che nasce dopo l’ascensione di  Gesù risorto al cielo e la discesa dello Spirito Santo a Pentecoste è  raccontata nel libro degli Atti degli Apostoli dove spesso sono elencate  le lotte degli apostoli e dei primi cristiani contro i diavoli e le  varie forme di magia e divinazione. Nei primi secoli del cristianesimo  l’uso degli esorcismi fu largamente praticato tanto da istituire  l’ordine dell’esorcistato. San Giustino, martirizzato a Roma nel 165,  scriveva nella Apologia: “ Numerosi indemoniati in ogni parte del mondo e  della vostra città, che non furono guariti da tutti gli altri  esorcisti, incantatori e fattucchieri, li guarirono e anche ora li  guariscono molti dei nostri cristiani, facendo scongiuri nel nome di  Gesù Cristo”.(Apologia, II,6).
Il papa Cornelio, martirizzato nel 253, in una sua  lettera del 251 al vescovo Flavio di Antiochia, dopo dettagliate  informazioni sul numero dei Presbiteri e Diaconi della Chiesa di Roma,  parla anche degli esorcisti come di una “classe speciale”.     Tertulliano attesta anche il gesto liturgico dell’insufflazione cioè  dell’uso di soffiare lentamente e lievemente addosso all’ossesso. La  Tradizione Apostolica aggiunge segni di croce su varie parti del corpo  come ad esempio sulla fronte, sulle orecchie e sul naso. Lattanzio, nel  IV secolo, attesta il segno della croce unito all’invocazione del nome  di Cristo.
Tra il III e il IV secolo vengono introdotti tutti  gli elementi del rito degli esorcismi caratteristici della liturgia  romana . Tra i rituali di esorcismi più importanti bisogna menzionare   il rituale di Paolo V del 1614 dal titolo : De exorcizandis obsessis a  demonio. In esso, che è stato in vigore fino a pochi anni fa per essere  rimpiazzato da un altro che lo riprende quasi integralmente, i vari  gesti, letti alla luce delle formule che li accompagnavano, si  caratterizzavano chiaramente per il riferimento alla vittoria di Cristo  sul demonio e l’implorazione dello Spirito Santo che attua nel presente  la sua vittoria pasquale e prende il posto lasciato libero dal demonio.  Il 25 gennaio 1983 è stato promulgato il Nuovo Codice di Diritto  Canonico che sancisce le innovazioni del concilio Vaticano II.
Riguardo agli esorcismi, il canone 1172 afferma: “  Nessuno può proferire legittimamente esorcismi sugli ossessi, se non ne  ha ottenuto dall’Ordinario del luogo peculiare ed espressa licenza”.  Agli inizi degli anni 90 il settimanale l’Europeo riferì dell’attività  esorcistica del servo di Dio Giovanni Paolo II. Riprendo uno stralcio  dell’articolo: “Gli episodi sono noti ai membri della famiglia  pontificia e ad alcuni esponenti della segreteria di Stato, “ Il fatto  che il Papa abbia esorcizzato”, sostengono in Vaticano, “ non deve  meravigliare perché egli ha compiuto un gesto che spetta ad ogni Vescovo  cattolico. E’ notorio che Karol Wojtyla, già da Arcivescovo e da  Cardinale, esorcizzava”. ( L’Europeo, 7 Aprile 1990, p. 39 ).
 Ma attenzione a non cadere nel facile straordinario,  perché l’azione della Chiesa di liberazione dei fedeli cattolici si  realizza in modo normale attraverso la preghiera e i sacramenti, in  particolare attraverso il sacramento della Riconciliazione.
Infatti i fedeli, anche se rinati in Cristo  attraverso il Battesimo, sperimentano, per tutta la durata della loro  esistenza, le tentazioni del male; devono perciò vigilare con la  preghiera e con la sobrietà della vita, perché il loro nemico, «il  Diavolo, come leone ruggente, va in giro cercando chi divorare» (1 Pt  5,8). A lui devono resistere forti nella fede, «sostenuti dalla forza  del Signore e dal vigore della sua potenza» (Ef 6,10) e sorretti dalla  preghiera della Chiesa, con la quale essa chiede che i suoi membri siano  sicuri da ogni turbamento. Per la grazia dei sacramenti, e specialmente  dalla celebrazione frequente della Confessione penitenziale, acquistano  vigore spirituale per arrivare alla piena libertà dei figli di Dio (cf  Rm 8,21).
È indispensabile quindi che il cammino di liberazione  sia accompagnato da una intensa vita sacramentale e di preghiera, non  solo della persona disturbata ma anche dei suoi parenti stretti e da  coloro che hanno relazioni quotidiane con il soggetto.  Il buon senso ci  dice che per ognuno di noi salvaguardare e accrescere lo stato di  grazia personale è la più facile vittoria contro l’azione ordinaria del  demonio (tentazione) ed è, insieme, la migliore prevenzione contro una  sua eventuale  azione straordinaria.
La Chiesa Cattolica ha ricevuto da Cristo la missione  di continuare, nello spazio e nel tempo, la sua opera salvifica, quale  sacramento universale di redenzione. Ogni aspetto della  vita  ecclesiale: dalla pastorale catechistica alla liturgia, al diritto  canonico e così via è esplicitazione ed evidenza di tale potere  salvifico, in vista del quale essa è continuamente arricchita di doni e  carismi dallo Spirito Santo. Chiamata a donare la liberazione interiore  ed esteriore dal peccato e da tutto ciò che ostacola i cristiani nella  loro adesione alla parola di Dio, la Chiesa amministra il potere della  Croce e della Risurrezione. L’esorcismo allora diviene un’espressione  del «cantare» nel tempo, per il dono dello Spirito Santo, il mysterium  paschale di Cristo, che ha vinto il Maligno con i suoi frutti di  distruzione e di morte. L’attività di liberazione è di per sé  celebrazione da parte della Chiesa del dono dell’amore del Padre in  Cristo per la potenza santificante dello Spirito a vantaggio di quei  credenti, sottomessi al giogo del maligno. Se Dio è con noi, chi sarà  contro di noi…
Don Marcello Stanzione

inundado por um mistério de luz que é Deus   e N´Ele vi e ouvi -A ponta da lança como chama que se desprende, toca o eixo da terra, – Ela estremece: montanhas, cidades, vilas e aldeias com os seus moradores são sepultados. - O mar, os rios e as nuvens saem dos seus limites, transbordam, inundam e arrastam consigo num redemoinho, moradias e gente em número que não se pode contar , é a purificação do mundo pelo pecado em que se mergulha. - O ódio, a ambição provocam a guerra destruidora!  - Depois senti no palpitar acelerado do coração e no meu espírito o eco duma voz suave que dizia: – No tempo, uma só Fé, um só Batismo, uma só Igreja, Santa, Católica, Apostólica: - Na eternidade, o Céu!