sexta-feira, 28 de junho de 2024

Chiusura del processo diocesano di don Pedrollo. Stralci del suo diario

 


«La vocazione ad essere un giorno sacerdote potrei dire di averla avuta da sempre. Per me, mai un pensiero di formare una famiglia: mi è sempre parsa una missione non fatta per me».

«La nostra santificazione ha una finalità apostolica: vogliamo salvare, santificare anime? Il mezzo unico è questo: lo sforzo continuo per la nostra personale santificazione».

«Si pensa all’apostolato... e per apostolato si intende: predicazione, catechesi, confessioni, celebrazioni della Messa... Santissime cose! Ma il vero apostolato comincia da noi stessi ... Sacerdoti apostolici, cioè che vivano come gli apostoli. E gli apostoli attendevano a queste due cose: preghiera e ministero della parola. Ossia nella preghiera e nell’unione con Dio dobbiamo porre la parte principale del nostro lavoro apostolico e missionario»

«Così confidiamo che il venerato nostro Padre Fondatore, D. Giovanni Calabria, sorriderà dal Cielo, se ci vedrà impegnati nel vivere quello che egli amava definire: lo spirito puro e genuino dell’Opera. Ossia: “Fede viva ed incrollabile in Dio e nella Paternità di Dio; filiale abbandono nella sua sempre amabile e paterna Provvidenza; distacco dai beni del mondo; massimo disinteresse: andare là dove nulla c’è umanamente da ripromettersi, alle anime più bisognose, alle creature più abbandonate, vecchi, poveri, malati, peccatori che sono le vere gemme dell’Opera; stare lontani dalle protezioni umane per meritare la protezione divina; fra di noi amarci come fratelli; Sacerdoti e Fratelli vivere in fusione di carità senza alcuna differenza, costituendo un’unica classe di Religiosi, cuore e braccia dello stesso organismo; ispirarci sempre alle infallibili parole di Gesù: “Non v’angustiate ... Quaerite primum regnum Dei...”».«Mi sembra si voglia attuare una quasi sconfessione del venerato e caro nostro Padre!».

«Questa sera ho sentito certe notizie circa alienazioni delle Case che mi hanno turbato. Signore, vide et visita habitationem nostram!».
«
Vogliamo sia tracciato il binario giusto dello spirito dell’Opera, dello spirito del Padre. Vivere come è vissuto D. Giovanni. Sentire come sentiva Lui. Tenere in onore quello che tanto premeva a Lui (adorazione Eucaristica, Rosario ecc. ecc.)». «C’è bisogno di cambiare? Gettatevi in preghiera! Piangete, digiunate, pregate, aspettate, abbiate pazienza! Lo Spirito deve maturare i suoi frutti, voi non li dovete cogliere acerbi. Verrà tutto da sé»

«La mia via!?... Ebbi questa ispirazione: cantare l'amore non conosciuto! E non a parole, ma con opere. La mia vita è estremamente povera! Eppure è cocente il desiderio di operare il bene. Parlare alle Anime. Consolarle e portarmi fino agli estremi confini. Desideri grandi, immensi, infiniti! Con una assoluta incapacità!... Ebbene, sarà questo un cantico segreto all'amore nascosto, meglio all'amore non conosciuto! Così tutte le umiliazioni, le brutte figure, gli atti di virtù nascosti, ecco i versi di questo poema!».