segunda-feira, 11 de abril de 2011

Roberto De Mattei: omosessualità, perversione morale. Non mi dimetto, si rassegnino. Deluso dal silenzio della Chiesa. Mi insultano i soliti atei e radicali, in vena di esibizionismo mediatico

 
 
Pontifex.RomaUna indegna ondata di attacchi personali e cattivi, ha assalito il professor Roberto De Mattei, affermato storico della Chiesa , Presidente della Fondazione Lepanto, direttore di Radici Cristiane e vicepresidente del Cnr. Chi conosce personalmente De Mattei, sa bene che é un galantuomo tutto di un pezzo e persona perbene. Con estrema cortesia si é lasciato intervistare da Pontifex. Professor De Mattei, come spiega certi eccessi mediatici nei suoi riguardi?  "penso che oggi ci sia molta disonformazione. Quello che mi é accaduto e mi accade, non mi spaventa e dimostra, ancora una volta, che vi sono gruppi, tal Uaar, per esempio, che pescano nel torbido, sono militanti aggressivi, senza alcuna bussola culturale e logica, che cercano visibilità, visto e considerato che questa da un punto di vista culturale non la hanno. Purtroppo, alcuni organi di stampa, danno credito a questi signori, dando vita ad una vera e dannosa campagna ...
... di disinformazione".
Ma che cosa é questo Uaar?  "una manipolo di atei, simile ai vecchi radicali, militanti di estrema sinistra che, lo ripeto, pescano nel torbido, aiutati dai soliti giornali militanti. Se lo mettano in testa, che io non mi dimetto, non cedo alle loro intimidazioni e che per altro, hanno compiuto una campgna intellettualmente disonesta nel senso che la mia intervista sui gay e Roma era antecedente a quella del Giappone, eppure é stata proposta come nuova sparata di De Mattei".
Il professore aggiunge: "tuttavia, se l'aggressività di questi atei é forte, rimane nell'ambito del coerente. Quello che mi amareggia, ma non mi sconcerta, é il silenzio della chiesa ufficiale e dei suoi organi. Oggi chi difende la Tradizione cattolica viene guardato con diffidenza o anche ostilità persino nella Chiesa o parte di essa, dimenticando che chi si richiama alla sana tradizione non é un arretrato.
La Tradizione cattolica non é il passato, ma il presente ed anche il futuro.
Prenda Avvenire: é il giornale dei Vescovi, eppure tal Gennari mi ha attaccato, mentre sul Foglio ho potuto spiegare le mie ragioni. Questo Gennari, che a mio parere contrasta col Magistero della Chiesa, mi ha lanciato accuse gratuite e mai dimostrate. In ogni caso, esiste un altro lato positivo che non posso non segnalare".
Quale?  "se il mondo detto ufficiale della chiesa cattolica tace, ho riscontrato con soddisfazione che esiste una base sempre più ampia che mi ha difeso ed é stata solidale con me e mi riferisco a movimenti, siti internet, giornali on line, associazioni varie e questo denota come talvolta la base sia in dissonanza con la chiesa ufficiale".
Sulle sue tesi in tema di Giappone le reazioni sono state meno vibrate, mentre come al solito i gay non si possono toccare: "nelle due occasioni il mio pensiero non é stato afferrato. Io non ho mai detto che Dio castiga, ma che Dio permette anche il male e i castighi a fin di bene. In quanto ai gay é vero che Roma cadde anche in seguito alla corruzione morale dei gay, lo dice la storia e non ritratto sul punto. Ricordo che per un cattolico, la omosessualità, specie se praticata ed ostentata, era ed é una perversione morale".
Anche la Littizzetto la ha criticata: "che ci vuol fare, siamo in trincea".
Bruno Volpe

http://www.pontifex.roma.it/