La Realtà
di don Divo Barso
«La nostra vita non è la vera vita. Il nostro mondo nel quale viviamo non è il mondo dell'uomo redento... la vita nostra non è la vita dei figli di Dio. Dio non ha bisogno di mangiare né di bere, né tantomeno di dormire. Noi non viviamo ancora la Realtà ultima. Tuttavia, in questa vita, misteriosamente si fa presente la Realtà...
Noi dobbiamo capire dunque che non viviamo l'era escatologica nella sua esperienza ultima, nella visione piena di quello che siamo. Ancora siamo in attesa, non di qualche cosa di nuovo, ma della manifestazione di quello che siamo, perché anche la morte non aggiunge nulla a noi: fa cadere il velo...
...devi affondare nel silenzio di Gesù, presente nell'Eucaristia, devi sprofondare nel suo annientamento: allora tutto sarà rovesciato: la vita del mondo, la Realtà ultima è là.»
LA SANTITA' E' TANTO PIU GRANDE
QUANTO PIU' GRANDE E' L'ABBANDONO ALL'AMORE DI DIO
QUANTO PIU' GRANDE E' L'ABBANDONO ALL'AMORE DI DIO
"Che cosa dice la Vergine quando l'angelo le porta l'annuncio della sua maternità?
«Si faccia di me secondo la tua parola» Lc1,38.
Non fa nulla lei; lei lascia che faccia tutto Dio.
Che cosa dunque fa?
Si abbandona senza limite alcuno, senza nessuna condizione o riserva all'onnipotenza dell'amore che l'ha scelta.
«Si faccia di me secondo la tua parola» Lc1,38.
Non fa nulla lei; lei lascia che faccia tutto Dio.
Che cosa dunque fa?
Si abbandona senza limite alcuno, senza nessuna condizione o riserva all'onnipotenza dell'amore che l'ha scelta.
Miei cari fratelli, il mistero della santità di Maria ci insegna che la santità cristiana tanto più è grande quanto più è grande l'abbandono all'amore di Dio. Proprio per questo l'abbandono è la virtù più alta del cristiano: un abbandono semplice, puro, assoluto. Un abbandono nella sofferenza, un abbandono nella gioia. Un abbandono che trova il suo riposo nella sofferenza più cruda ai piedi della croce, come nella gioia più pura nel partorire il suo figlio. Ma sempre abbandono.
La sofferenza o la gioia sono cose secondarie. Non importa affatto chiedere la gioia o la tristezza, non importa affatto nemmeno il paradiso o l'inferno; quello che importa è l'abbandono a Dio in modo che Dio viva in noi. Certo, se noi ci abbandoniamo a Dio così, non potremo andare all'inferno, perché non vivrà in noi che Dio solo.
La sofferenza o la gioia sono cose secondarie. Non importa affatto chiedere la gioia o la tristezza, non importa affatto nemmeno il paradiso o l'inferno; quello che importa è l'abbandono a Dio in modo che Dio viva in noi. Certo, se noi ci abbandoniamo a Dio così, non potremo andare all'inferno, perché non vivrà in noi che Dio solo.
Ed è precisamente questa la santità di Maria: in lei tu non vedi che Dio. Puoi tu distinguere un cristallo, se il cristallo è perfettamente puro? No, tu vedi soltanto quello che c'è al di là. Così per Maria: tu non vedi Maria, vedi Dio solo che l'ha scelta, vedi il suo amore.
Ecco perché anche qui la santità si misura nell'abbandono da una parte e dall'umiltà dall'altra.
Ecco perché anche qui la santità si misura nell'abbandono da una parte e dall'umiltà dall'altra.
Don Divo Barsotti - da "Maria Santissima ci insegna il significato della Santità"