sábado, 24 de outubro de 2015

CARDINAL RATZINGER: "We must not forget that episcopal conferences have no theological basis, they do not belong to the structure of the Church, as willed by Christ, that cannot be eliminated"

HOJE FESTA DO ARCANJO SÃO RAFAEL

Ritratto di San Raffaele, il terzo dei Sette Arcangeli

 Juan Valdés Leal Arcángel San Rafael , Cordova (Spagna)
 

Raffaele (Medicina di Dio)
Dice l’ Apostolo Paolo: “II corpo non è per l'impudicizia, ma per il Signore, e il Signore è per il corpo. (...) Fuggite la fornicazione. (..) O non sa­pete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi?” (1 Cor. 6,13. 18-19). Raffaele, rappresenta infatti la purezza di spirito, dei tra arcangeli è quello che manifesta una personalità più spiccatamente orientata alla consolazione, alla cura degli infermi e all’accompagnamento delle anime sulla strada per la salvezza.  Egli odia l’impudicizia, in quanto. mediante l’esercizio di una vita laida, svia l’uomo dal solco che Dio ha tracciato, mortificando il proprio corpo che deve essere conservato per l’intima unione spirituale con Dio. Il libro di Tobia ci presenta un angelo consigliere, che non lascia mai nelle difficoltà i suoi protetti, sta sempre in mezzo a loro e li aiuta nelle difficoltà quotidiane. Raffaele ci esorta a riflettere anche sulle opportunità che Dio ci manda e che possiamo sfruttare per una felicità spirituale che ha come riflesso anche la felicità terrena. Dio in altre parole dona anche la felicità delle cose materiali, purché l’uomo sia in comunione con Lui e lo ringrazi per le gioie e le prove che egli invia secondo il Suo imperscrutabile e meraviglioso giudizio. Per quanto la morale moderna sia volta alla rappresentazione di un ideale di vita volto al consumo smodato dell’amore sensuale, ben presto qualsiasi individuo si accorge della volgarizzazione del sesso a strumento non più di piacere condiviso, ma ad atto egoistico e di estrema insensibilità. Si tratta di un raggiungimento di un piacere vuoto, che, in assenza di una comunione di intenti volti alla procreazione o quanto meno alla semplice corrispondenza coniugale, si trasforma in un elemento univocamente orientato verso un compiacimento esclusivamente proprio. Rimane quindi la sola meccanicità di un atto che, poiché elaborato solo superficialmente, si accresce di se stesso mediante la sua reiterazione incontrollata. Il risultato è una spirale senza senso che produce una caduta nell’abisso, ed una trasformazione della realtà esterna al sé in una realtà sensuale e sessuale. Asmodeo è l’altro principe Demone che cospira contro i novelli sposi, è lo spirito di impudicizia che si insinua all’interno dell’animo umano corrompendolo, cosicché del medesimo non rimane che un involucro vuoto, come la corteccia di un grande fusto, che internamente divorato da un segreto morbo infine si spezza e cade. Proprio a La Salette, La Santa Vergine paventava che questo terribile demone si insinuasse sin all’interno della Chiesa, provocando gli sconvolgimento e i peccati di cui siamo stati testimoni di recente e che hanno costretto il Papa a dure ed estreme misure.: “ I governi civili avranno tutti uno stesso disegno, che sarà quello di abolire e di fare scomparire ogni principio religioso, per fare posto al materialismo, all’ateismo, allo spiritismo, ed a ogni sorta di vizi. … Tremate! Il Signore è sul punto di consegnarvi ai suoi nemici, giacché‚ i luoghi santi sono contaminati dalla corruzione. Molti conventi non sono più case di Dio, ma pascoli di Asmodeo, cioè del diavolo, dell’impurità e dei suoi satelliti”. Pertanto dove non è presente Raffaele, è invece sempre presente Asmodeo, il quale persegue finalità volte a promuovere l’impudicizia, il meretricio ed il libertinaggio ammantandole dell’indiscreto pallio di pretese libertà individuali, che lungi da rispondere a reali istanze di tutela conducono ad un inevitabile sovvertimento delle regole etiche condivise ed ad una inevitabile frammentazione del sostrato culturale di riferimento.
Nel suo trattato sull’inferno, Santa Francesca Romana ebbe modo di parlare abbondantemente di questo diavolo. Per l’ancella di cristo nel regno infernale ci sono infatti ordinati tre principi sudditi, luogotenenti di Lucifero, che sono sopra gli altri demoni per volontà divina, allo stesso modo ci sono nella gloria tre gloriosi angeli sulle tre gerarchie angeliche, di cui è scritto sono i superiori. E come quei tre gloriosi principi degli angeli (Michele , Gabriele e Raffaele), sono tra le schiere angeliche i più nobili ed eccellenti, così quegli iniqui e miseri principi infernali sono i più iniqui tra quelli dei loro cori. Il vero e proprio capo di ogni diavolo è Lucifero, che apparteneva all’ordine dei serafini, e ora nell’inferno è ordinato sopra il vizio della superbia quale dominatore di tutti i demoni e i dannati. E di quanto era nobile come angelo ora è iniquo come diavolo. Tuttavia primo tra quegli altri tre principi è Asmodeo[1], che presiede al vizio della immoralità (ovvero della Carne in senso spregiativo), che apparteneva al coro dei Cherubini.
Ma quando Raffaele viene invocato con umiltà e con cuore puro, ovvero quando vi è una pronta richiesta di difesa per combattere le sirene dell’amoralità che si dilettano nel demolire ogni contrario giudizio, ecco che interviene Raffaele ed il demone non può più agire. Come nel Libro di Tobia egli interviene e scaccia il demone Asmodeo per sempre da quel luogo e da quelle persone. A Cordova, in Spagna, vera e propria casa dell’Angelo Raffaele, un po come il Gargano per Michele, egli infatti è intervenuto per ribadire con forza questa sua battaglia personale con il demone dell’impudicizia e della corruzione: “..io sono Raffaele e vengo ad aiutarti. Le tue preghiere, le tue elemosine e, soprattutto, la tua umiltà e carità hanno un grande valore agli occhi di Dio; Dio aiuterà questa città con le dolcezze della sua clemenza. Vai dal vescovo e digli di mettere una mia immagine sotto il campanile della cattedrale e di esortare tutti a ricorrere a me. Immediatamente gli ammalati verranno guariti, a condizione che si raccomandino alla Regina degli Angeli. Tutti coloro che ricorreranno alla mia intercessione e porteranno la mia immagine, verranno liberati dalla peste e dal demonio impuro Asmodeo, che fa perdere gli uomini e li allontana da Dio…”.  A Santa Francesca delle Cinque Piaghe[2], nota stigmatizzata di Napoli, l’arcangelo Raffaele la consolava quando aveva dei dispiaceri e la curava quand’era malata. Un giorno,  le si presentò come un giovane di straordinaria bellezza e le disse: “ Io sono san Raffaele. L’Altissimo mi ha inviato a guarirti la piaga del tuo costato che sta per andare in cancrena. Rinnova la tua fede in Dio e Lui ti benedirà. Il giorno dopo la piaga del petto era guarita. Secondo le fonti  Il gentile arcangelo le faceva da infermiere e l’aiutava tagliandole il pane e le diceva con un dolce sorriso che lei non era in grado di fare da sola. Da quanto abbiamo potuto appurare quindi l’angelo manifesta nei secoli una personalità volta ad eseguire importanti compiti:
a)Eliminare l’impudicizia, la corruzione morale e fisica dal cuore dell’uomo, bandendo il crudele spirito Asmodeo ed i suoi accoliti e guarendolo definitivamente –da qui il suo nome Dio ha Guarito -
b)Consolare, accompagnare durante il viaggio della vita e proteggere chiunque a lui si affidi.
c)Offrire consigli
Proprio come nel libro di Tobia ed in generale nella vita di ognuno l’affidarsi al santo angelo significa proteggersi da qualsiasi pericolo dovessimo incontrare                 : “ Farò il viaggio con lui.” Dice l’Angelo a Tobi rassicurandolo sulle sorti del figlio, “…Non temere; partiremo sani e sani ritorneremo, perché la strada è sicura…”. Egli inoltre ci conforta e ci consiglia su ciò che è meglio per noi, indicandoci giorno per giorno le cose che è necessario fare. Ci suggerisce rimedi che hanno a che fare con la vita di tutti i giorni, questo perché diversamente da quello che si possa credere, Dio non è lontano dall’uomo, ma sente tutte le nostre necessità anche materiali.  Grande protettore della famiglia, si occupa di preservare i legami affettivi, proteggendo le famiglie dalle istanze disgregative prodotte dalla società moderna. “….Fratello Tobia!.....Questa notte dobbiamo alloggiare presso Raguele, che è tuo parente. Egli ha una figlia chiamata Sara  e all'infuori di Sara nessun altro figlio o figlia. Tu, come il parente più stretto, hai diritto di sposarla più di qualunque altro uomo e di avere in eredità i beni di suo padre. È una ragazza seria, coraggiosa, molto graziosa e suo padre è una brava persona….Tu hai il diritto di sposarla. Ascoltami, fratello; io parlerò della fanciulla al padre questa sera, perché la serbi come tua fidanzata. Quando torneremo da Rage, faremo il matrimonio”. Notiamo come le commoventi parole dell’angelo, straordinarie nella loro semplicità di ogni giorno, siano in effetti paragonabili a quelle di un familiare che consiglia il congiunto su chi ben scegliere per addivenire al passo nuziale. Quanto queste parole di Raffaele ci sembrano vicine alla vita quotidiana, e quanto sembrano alleviare gli affanni, le tristezze morali e gli inevitabili scoraggiamenti che ognuno di noi ogni giorno prova. Egli ci conforta e ci abbraccia con parole che non spaventano, non allontanano, ma al contrario fanno capire il lettore che Dio è con noi in ogni momento, non in modo astratto, ma con viva partecipazione. Non dobbiamo avere paura di Lui, bensì dobbiamo seguire i suoi insegnamenti di Vita perché essi sono per noi, non contro di noi. Diceva il grande Papa , Giovanni Paolo II nel suo discorso di apertura del Pontificato “ Spalancate le porte a Cristo!  Non abbiate paura di accogliere Cristo e di accettare la Sua potestà! Aiutate il Papa e tutti quanti vogliono servire Cristo e, con la potestà di Cristo, servire l'uomo e l'umanità intera! Non abbiate paura! Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo! Alla Sua salvatrice potestà aprite i confini degli Stati,  i sistemi economici come quelli politici,  i vasti campi di cultura,  di civiltà, di sviluppo.  Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l'uomo. Solo Lui lo sa! Oggi così spesso l'uomo non sa  cosa si porta dentro, nel profondo del suo animo,  del suo cuore. Così spesso è incerto  del senso della sua vita su questa terra. E' invaso dal dubbio  che si tramuta in disperazione. Permettete a Cristo di parlare all'uomo. Solo Lui ha parole di vita, sì, di vita eterna! ”
Ed in prosecuzione ideale con il commovente discorso del papa, possiamo idealmente unire le parole di Raffaele, medicina di Dio come un unico grande proclama:“…..Benedite Dio e proclamate davanti a tutti i viventi il bene che vi ha fatto, perché sia benedetto e celebrato il suo nome. Fate conoscere a tutti gli uomini le opere di Dio, come è giusto, e non trascurate di ringraziarlo. È bene tener nascosto il segreto del re, ma è cosa gloriosa rivelare e manifestare le opere di Dio. Fate ciò che è bene e non vi colpirà alcun male. Buona cosa è la preghiera con il digiuno e l'elemosina con la giustizia. Meglio il poco con giustizia che la ricchezza con ingiustizia. Meglio è praticare l'elemosina che mettere da parte oro. L'elemosina salva dalla morte e purifica da ogni peccato. Coloro che fanno l'elemosina godranno lunga vita. Coloro che commettono il peccato e l'ingiustizia sono nemici della propria vita. Io vi voglio manifestare tutta la verità, senza nulla nascondervi: vi ho già insegnato che è bene nascondere il segreto del re, mentre è cosa gloriosa rivelare le opere di Dio.  Sappiate dunque che, quando tu e Sara eravate in preghiera, io presentavo l'attestato della vostra preghiera davanti alla gloria del Signore. Così anche quando tu seppellivi i morti. Quando poi tu non hai esitato ad alzarti e ad abbandonare il tuo pranzo e sei andato a curare la sepoltura di quel morto, allora io sono stato inviato per provare la tua fede,  ma Dio mi ha inviato nel medesimo tempo per guarire te e Sara tua nuora…”.
Vale la pena ribadire la circostanza ormai chiara al lettore, che lo stesso faccia parte di questa Elite Angelica per sua stessa ammissione [1] avendo rivelato a Tobia, con somma meraviglia di questi,  di essere :”  uno dei sette Spiriti sempre pronti ad entrare alla presenza della Maestà di Dio”.   
Il Beato Amadeo gli assegna il terzo posto, tra gli Arcangeli, come d'altra parte fa anche larga parte della Tradizione Ecclesiastica

HOJE FESTA DE SANTO ANTÓNIO MARIA CLARET: Apresentamos muitos dos seus escritos online

Escritos de S. Antonio María Claret (incl. Autobiografía) – pdf  [mejor ignorar la introducción moderna]
Sermones de Misión (S. Antonio María Claret) – pdf: parte 1parte 2parte 3



El Santo Rosario y el Padre Pío

 
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padrepioEl amor entrañable del Padre Pío a la Virgen se expresaba de modo particular por el rezo del Santo Rosario. Él siempre llevaba un rosario enrollado en la mano o en el brazo, como si fuera un arma contra toda clase de enemigos. Lo rezaba de continuo. En una nota, dejó escrito: "Diariamente recitaré no menos de cinco rosarios completos"
Sus cohermanos llamaban a Padre Pío "el rosario viviente". "¿hay oración más bella -decía él- que aquella que nos enseñó la Virgen misma? Recen siempre el rosario"
Así aconsejaba a los cristianos:
"Amen a la Virgen y háganla amar! la oración del rosario es la oración que hace triunfar de todo y a todos. Ella, María nos lo ha enseñado así, lo mismo que Jesús nos enseñó el Padre Nuestro"                                      
Padre Pío consideraba a la Virgen Santísima especialmente como Madre,  la Madre de Jesús y después la Madre nuestra espiritual. Son miles de veces que Padre Pío llama a María con el dulce nombre Madre: mamma, mammina mia, mammina bella, etc.
Decía: "¡cuántas veces he confiado a esta Madre las penosas ansias de mi corazón agitado y cuántas veces me ha consolado en mis grandes aflicciones. Al no tener ya madre en esta tierra de angustias, no puedo olvidar que tengo una muy amante y misericordiosa en el cielo. ¡Pobre madrecita mía, cuánto me quiere Lo he llegado a comprobar muchas veces, de manera bien elocuente, al despuntar este hermosísimo mes de mayo. Con qué cuidado me ha acompañado al altar esta mañana. Parecía que no tenía que pensar en otra cosa sino sólo en mí, a fin de llenar mi corazón de santos afectos!
Con el rosario en la mano, pronunciando dulcemente los nombres de Jesús y María entregó su hermosa alma a Dios.

San Antonio María Claret - Obispo Y Fundador - Fiesta Octubre 24

San Antonio María Claret - Obispo Y Fundador - Fiesta Octubre 24

viernes, 23 de octubre de 2015|




Nació en la villa de Sallent, provincia de Barcelona, el día 23 de diciembre de 1807.
Fue obrero textil en su juventud.
Ordenado sacerdote, fundó en Vic la Orden de los Claretianos.
Recorrió Cataluña durante varios años predicando.
Fundó la Congregación de Misioneros Hijos del Inmaculado Corazón de María.
Fue nombrado arzobispo de Santiago de Cuba, cargo en el que se entregó de lleno al bien de las almas. 
Como arzobispo de Santiago de Cuba se destacó por su celo evangelizador por lo que recorrió toda su diócesis y sufrió un atentado contra su vida.
Habiendo regresado a España, sus trabajos por el bien de la Iglesia le proporcionaron aún muchos sufrimientos.
Confesor de la Reina Isabel II de España.
Único santo canonizado entre los padres conciliares del Concilio Vaticano I.
Escritor evangélico, especialmente de folletos de fácil alcance para todos (jóvenes, trabajadores, casados).
Demostró un amor excepcional por la Eucaristía la cual conservaba en su corazón como tabernáculo.
Gran devoto de la Santísima Virgen.
Patrón de las cajas de ahorro, ya que fundó una en Cuba en beneficio de los pobres.
Sus experiencias místicas lo llevaron a levitar (alzarse del suelo).
A los 62 años murió en Fontfroide (Francia) el 24 de octubre de 1870.


Un hombre santo

Antonio pasó la prueba de fuego de la castidad en una tentación que le sobrevino un día en que yacía enfermo en la cama. Vio que la Virgen se le aparecía y, mostrándole una corona, le decía:
"Antonio, esta corona será tuya si vences"
De repente, todas las imágenes obsesivas desaparecieron. Siempre la Virgen Santísima sale a la defensa y auxilio de sus hijos.

La suntuosidad cortesana no impidió al P. Claret vivir como el religioso más observante. Cada día dedicaba mucho tiempo a la oración. Su austeridad era proverbial y su sobriedad para las comidas y bebidas, admirable.

Éste era su horario: Dormía apenas seis horas levantándose a las tres de la mañana. Antes que se levantaran los demás tenía dos horas de oración y lectura de la Biblia, luego otra hora con ellos, celebraba su Eucaristía y oía otra en acción de gracias, desde el desayuno hasta las diez confesaba y luego escribía. Lo que peor soportaba era la hora de audiencia hacia las doce. Por la tarde predicaba, visitaba hospitales, cárceles, colegios y conventos.

Su pobreza era ejemplar: Un día se llevó un susto al llevarse la mano al bolsillo. Le pareció haber encontrado una moneda, pero enseguida se repuso, no era una moneda, sino una medalla. En una ocasión no teniendo otra cosa para poder auxiliar a un pobre empeñó su cruz arzobispal.

San Antonio era un verdadero místico: Varias veces se le vio en estado de profundo ensimismamiento ante el Señor. Un día de Navidad, en la iglesia de las adoratrices de Madrid, dijo haber recibido al Niño Jesús en sus brazos.



En intimidad con el Señor. La clave de toda la espiritualidad de San Antonio es el amor al Santísimo Sacramento, que devoró su corazón durante toda su vida. Este amor es el que le hace transformarse en Cristo, en Cristo paciente y sacrificado. Desde niño acudía con frecuencia a la Santa Misa, reconociendo a Cristo realmente presente en la Eucaristía, fuente de toda su vida. Dice San Antonio:
"Sentía cómo el Señor me llamaba y me concedía el poder identificarme con Él. Le pedía que hiciese siempre su voluntad"

La vivencia de la presencia de Jesús en la Eucaristía, en la celebración de la Misa o en la adoración de Jesús Sacramentado era tan profunda que no la sabía explicar:

"Sentía y siento su presencia tan viva y cercana que me resulta violento separarme del Señor para continuar mis tareas ordinarias"

Un privilegio incomparable del que fue objeto fue la conservación de las especies sacramentales de una comunión a otra durante nueve años. Así lo escribió en su Autobiografía:

"El día 26 de agosto de 1861, hallándome en oración en la iglesia del Rosario de La Granja, a las siete de la tarde, el Señor me concedió la gracia grande de la conservación de las especies sacramentales, y tener siempre día y noche el santísimo sacramento en mi pecho. Desde entonces debía estar con mucho más devoción y recogimiento interior. También tenía que orar y hacer frente a todos los males de España, como así me lo manifestaba el Señor en otras oraciones"

Esta presencia, casi sensible, de Jesús en el P. Claret debió ser tan grande, que llegó a exclamar:

"En ningún lugar me encuentro tan recogido como en medio de las muchedumbres"

Devoción a la Virgen María,
Madre y Maestra

Imagen de los dos corazones
que colgaba en su cuarto


Desde niño, la devoción y el amor a la Santísima Virgen marcaron la vida de San Antonio. La Virgen Santísima era para él la estrella que le guiaba en su vida. Siempre la visitaba en el altar de su parroquia y se imaginaba que sus oraciones subían al cielo por unos "hilos misteriosos". Le gustaba visitar a la Santísima Virgen en su santuario de Fusimaña.

De niño, todos los días rezaba una parte del Santo Rosario y cuando mayor lo rezaba completo, los quince misterios todos los días. Era gran devoto del Santo Rosario a tal punto que la Virgen le dijo un día:

"Tú serás el Domingo de estos tiempos. Promueve el Santo Rosario"

Pasaba largo tiempo frente a una imagen de la Virgen haciendo sus oraciones y rezos, y hablándole con cordialidad y confianza, porque estaba convencido de que la Santísima Virgen lo escuchaba... 




En obsequio a la Virgen María se abstenía no sólo de pecados mortales, sino hasta de veniales, de faltas e imperfecciones, y aún se abstenía de cosas lícitas, sólo para mortificarse y abstenerse de alguna cosa en obsequio a María Santísima. Él amaba a María, pero María le amaba más a él, pues siempre le concedía lo que pedía y aún cosas que nunca pidió, le concedió. La Virgen Santísima lo libró de enfermedades, de peligros y aún de la muerte muchas veces, por mar o por tierra; le libró de tentaciones y de ocasiones de pecar. Decía el Santo:

"Ya veis cuánto importa ser devoto de María Santísima. Ella os librará de males y desgracias de cuerpo y alma. Ella os alcanzará los bienes terrenales y eternos ...Rezadle el Santo Rosario todos los días con devoción y fervor y veréis cómo María Santísima será vuestra Madre, vuestra abogada, vuestra medianera, vuestra maestra, vuestro todo después de Jesús"

En otro lado dice:

"Ni en mi vida personal, ni en mis andanzas misioneras podía olvidarme de la figura maternal de María. Ella es todo corazón y toda amor. Siempre la he visto como Madre del Hijo amado y ésto la hace Madre mía, Madre de la Iglesia, Madre de todos. Mi relación con María siempre ha sido muy íntima y a la vez cercana y familiar, de gran confianza. Yo me siento formado y modelado en la fragua de su amor de Madre, de su Corazón lleno de ternura y amor. Por eso me siento un instrumento de su maternidad divina. Ella está siempre presente en mi vida y en mi predicación misionera. Para mí, María, su Corazón Inmaculado, ha sido siempre y es mi fuerza, mi guía, mi consuelo, mi modelo, mi Maestra, mi todo después de Jesús"
"Oh Virgen Madre de Dios... soy hijo y misionero vuestro, formado en la fragua de vuestra misericordia y amor..."
Fuente - Texto tomado de CORAZONES.ORG:

En el video: el Cardenal Burke, Mons. Schneider y Mons. Lenga defendiendo el Magisterio inmutable de la Iglesia contra la doctrina herética de los modernistas encabezados por el Cardenal Kasper.

ACERCA DEL SÍNODO 2015 (VIDEO): DEFENDIENDO LAS ENSEÑANZAS INFALIBLES DE LA IGLESIA

“El trabajo del demonio se infiltrará aún dentro de la Iglesia de tal manera que uno verá a cardenales en contra de cardenales, obispos en contra de obispos”: Nuestra Señora de Akita, Octubre 13, 1973 (las apariciones de Akita, Japón, fueron aprobadas por Mons. John Shojiro Ito, Obispo de Niigata, Japón, en Abril 1984).

En el video: el Cardenal Burke, Mons. Schneider y Mons. Lenga defendiendo el Magisterio inmutable de la Iglesia contra la doctrina herética de los modernistas encabezados por el Cardenal Kasper. Sin duda, el demonio ya se ha infiltrado en la Iglesia. ¡Profecía cumplida!



"Cristo dijo a Pedro : "tú eres Pedro, piedra, y sobre esta piedra yo edificaré MI IGLESIA", no tu Iglesia, Pedro, ¡MI IGLESIA!": Mons. Schneider.

Encontro e Peregrinação Summorum Pontificum 2015 - Pontifical em São Pedro e Procissão























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THE SYNOD: The decentralization of the Church offends the Faith and common sense. De Mattei sobre o Sínodo: A Igreja se encontra num estado alarmante

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THE SYNOD: The decentralization of the Church offends the Faith and common sense

(by Roberto de Mattei IL FOGLIO October 20, 2015) On October 17th 2015, Pope Francis announced how the Synod on the Family is going to conclude. Just a few days before the en

Head of Polish bishops holds the line against heterodox German bishops

Applying Democratic Centralism to the Catholic Church Currently

Les États-Unis, nouvelle patrie du traditionalisme ?

“Is there still a sense of sin among the Synod Fathers?”

“Is the Pope asking forgiveness for the scandal of the ‘Gay Synod’?” &#...

Historiador De Mattei sobre o Sínodo: A Igreja se encontra num estado alarmante

SINODO: La decentralizzazione della Chiesa offende la fede e il senso comune.

sexta-feira, 23 de outubro de 2015

El papa Francisco está, a todos los efectos, en guerra con la Iglesia. El desmantelamiento. La reestructuración de la iglesia por medio de la “sinodalidad”