sábado, 28 de novembro de 2020

Oggi memoria di NOSTRA SIGNORA DI KIBEHO

 

 


Le apparizioni di Kibeho

 

 

 Per avere un quadro generale degli eventi e ulteriori informazioni sull'approvazione del Vescovo vi consigliamo di consultare prima i "cenni storico-biografici" su Kibeho

 

 

I veggenti

Alphonsine Mumureke:
è nata nel 1965 in una famiglia cattolica. Secondo quanto lei stessa scrive nel suo diario, la sua prima apparizione ebbe luogo il 28 novembre 1981.

Alphonsine si trovava nel refettorio della sua scuola quando improvvisamente sentì dietro di sé una voce che la chiamava: "Figlia mia!", era la Madre di Cristo. La Madonna era bellissima, era scalza, indossava una veste bianca senza cuciture e un velo bianco sulla testa. Le sue mani erano giunte sul petto e le dita puntavano al cielo. Alphonsine le chiese: "Chi sei?", la risposta fu: "Sono la Madre del Verbo".

Durante questa estasi – come le dissero poi le compagne – la ragazza parlava diverse lingue: francese, inglese, la sua lingua madre (il kinyarwanda) ed altre a lei sconosciute.

Le sue insegnanti e le compagne pensarono che Alphonsine stesse male, non potevano credere che avesse davvero visto la Madonna. Durante un’estasi le fecero una bruciatura sulla pelle di una mano ma lei non si accorse di niente e non si mosse minimamente. La Madonna in quel momento le disse: "Sai che ti stanno bruciando"? Alphonsine di scatto tirò via la mano, ma era quella sbagliata! Alla fine le compagne si convinsero che Alphonsine non era affatto matta come pensavano ma che davvero aveva visto la Madonna. La notizia delle apparizioni si diffuse molto velocemente in tutto il Ruanda e attrasse a Kibeho imponenti folle di fedeli. Le apparizioni di Alphonsine sono state approvate dal vescovo.

Anathalie Mukamazimpaka:
è nata nel 1965 in una famiglia cattolica. La Madonna le apparve la prima volta il 12 gennaio 1982. Le apparizioni di Anathalie sono state approvate dal vescovo.

Marie-Claire Mukangango:
è nata nel 1961. Marie-Claire era considerata una ragazza indisciplinata e aveva dovuto ripetere un anno di scuola. Era una di quelle persone che sosteneva apertamente e con fermezza di non credere alle apparizioni. Alphonsine per lei era solo matta.

La sua prima apparizione avvenne il 2 marzo 1982; le sue apparizioni durarono sei mesi. La Madonna scelse lei per esortare gli uomini a meditare sulle sofferenze di Nostro Signore e sul profondo dolore di Sua Madre. Le apparizioni di Marie-Claire sono state approvate dal vescovo.

Stephanie Mukamurenzi:
è nata nel 1968 ed ebbe le sue prime apparizioni all’età di 14 anni.

Agnes Kamagaju:
è nata nel 1960. Le sue apparizioni durarono dal 1 agosto fino al 21 settembre 1982.

Emmanuel Segatashya:
è nato nel 1967 nel villaggio di Rwamiko. I suoi genitori erano pagani. Non aveva mai frequentato la scuola e anche tutti gli altri componenti della sua famiglia erano analfabeti. Viveva in una zona molto isolata, non raggiunta neanche dai comuni mezzi di comunicazione (radio, televisione, ecc.). Segatashya non sapeva neanche come si faceva il segno della Croce né cosa significassero le croci attorno alla missione.

Ebbe apparizioni sia di Gesù che della Madonna. Gesù stesso gli insegnò come fare il segno della Croce, come pregare il Padre Nostro, l’Ave Maria e il Rosario. Segatashya venne battezzato nel 1983 e decise di prendere il nome di Emmanuel, come chiestogli da Gesù.

La gente si chiedeva con stupore da dove gli venisse la conoscenza del sacramento della Penitenza e del concetto di peccato.

Vestine Salima:
è nata nel 1960 in una famiglia musulmana. Sua madre era cattolica ma più tardi si era convertita all’Islam, la religione del marito. I genitori erano d’accordo sul fatto che Vestine dovesse studiare in una scuola cattolica, dove venne anche battezzata.

Le sue apparizioni iniziarono nel luglio del 1980 nella sua casa. Inizialmente ne vennero a conoscenza solo sua sorella Teofista e i suoi genitori. La prima apparizione pubblica avvenne il 15 settembre 1982 mentre si trovava a scuola; l’ultima il 24 dicembre 1983. Vestine annotò nel suo diario i contenuti delle apparizioni. Le prime apparizioni furono quelle di Gesù, poi le apparve anche la Vergine Maria. I messaggi vennero diffusi in molte parrocchie del Ruanda col permesso del Vescovo Gahamany. Il 29 gennaio 1982 Vestine pregò il Rosario con le braccia estese nel segno della Croce. Le sue braccia rimasero completamente immobili su quella posizione per circa mezz’ora.

Marie-Claire rimase uccisa nella città di Byumba nell’estate del 1994, assieme al marito. Emmanuel morì durante la fuga da Kigali. Vestine sarebbe invece morta a causa di una malattia cardiovascolare. Solo Anathalie, Agnes and Alphonsine riuscirono a sopravvivere agli orrori della guerra.

 

I fenomeni mistici

Il 20 marzo 1982 Alphonsine annunciò a una delle suore, alla direttrice della scuola e a una delle sue compagne: "Sarò come morta, ma non seppellitemi!". La Madonna le aveva fatto sapere in anticipo che l’avrebbe portata con sé in un viaggio. Secondo diversi testimoni durante questo "viaggio", durato circa sei ore, il corpo di Alphonsine rimase in uno stato di coma e di rigidità. Alcuni sacerdoti e il personale medico a cui fu consentito di assistere Alphonsine, effettuarono molti test sul suo corpo. Le conficcarono addirittura degli aghi sotto le unghie, controllarono la sua respirazione e provarono a sollevarla: sembrava che fosse diventata come un pesantissimo blocco di legno di almeno cento chili, affermarono i testimoni.

Anche Anathalie ebbe tre esperienze simili, tre viaggi mistici. I primi due durarono rispettivamente quattro e sette ore e vennero studiati da un comitato di investigazione.

Vestine ebbe anche lei esperienze mistiche analoghe a quelle di Alphonsine e Anathalie. Il suo "viaggio" durò per ben 40 ore. Anche in questo caso, durante il verificarsi del fenomeno, il suo corpo venne esaminato da un comitato di investigazione.

Anathalie digiunò per 14 giorni, dal 16 febbraio al 2 marzo 1983 e in questo periodo visse soltanto della Santa Eucarestia. Nei primi otto giorni del digiuno non bevette e non mangiò assolutamente niente; nei giorni successivi bevette solo qualche sorso d’acqua. Durante questo periodo una commissione medico-teologica la controllò minuziosamente; otto suore si alternavano giorno e notte per seguirla. I medici conducevano ogni giorno numerosi esami per tenere sotto controllo il suo stato di salute. Non venne riscontrato il minimo segno di disidratazione. La veggente non mostrava neanche il tremolio tipico delle persone che si sottopongono a un digiuno prolungato.

Emmanuel digiunò per 18 giorni, dal 7 marzo al 24 marzo 1983. Nei primi sette giorni mantenne un digiuno molto stretto, senza cibo né acqua. Nei giorni successivi prese solo un po’ d’acqua. Anche Emmanuel venne tenuto sotto costante controllo da un team medico.

Tutti i veggenti affermarono che questi digiuni erano stati chiesti dalla Madonna.

Alla fine del 1983 terminarono tutte le apparizioni, tranne quelle di Alphonsine che ebbero fine il 28 novembre 1989. La Madonna annunciò ad Alphonsine un segreto che avrebbe dovuto essere rivelato solo quando fosse arrivato il momento opportuno.

Le visioni spesso erano comuni per tutte le ragazze. Le veggenti alcune volte cantavano delle canzoni, altre volte cadevano per terra in estasi.

 

Alcuni messaggi

La Madonna disse ai veggenti di Kibeho: "Sono venuta per preparare la strada a mio Figlio per il vostro bene e voi non volete capire. Il tempo rimasto è poco e voi siete distratti. Siete distratti dai beni effimeri di questo mondo. Ho visto molti dei miei figli perdersi e sono venuta per mostrargli la vera strada".

In un'altra occasione la Madre di Dio spiegò: "Chi mi cerca mi trova! Io mi rivelo dove voglio, quando voglio e a chi io voglio. Io non vengo soltanto per Kibeho, non soltanto per la diocesi di Butare, non soltanto per il Ruanda, non soltanto per l’Africa, ma per il mondo intero".

Ad Emmanuel Gesù disse: "…Il mondo è pieno di odio. Voi riconoscerete il momento del Mio ritorno quando vedrete scoppiare le guerre di religione. Quando vedrete accadere questo, sappiate che sto per arrivare. Nulla potrà fermare queste guerre".

Nostra Signora disse a Vestine che il mondo non solo è diventato indifferente a Dio ma si è messo contro di Lui. Gli uomini devono pentirsi e chiedere perdono. Durante una visione che durò quaranta ore, dal Venerdì Santo alla domenica di Pasqua (1 - 3 aprile 1983; durante tutto questo tempo la ragazza rimase in coma) la Madonna mostrò a Vestine il destino di chi rifiuterà di pentirsi: il Purgatorio e l’Inferno. Vestine raccontò di essere stata condotta dalla Madonna in luoghi che non erano sulla terra. Disse di essersi trovata in un universo differente dal nostro, diversissimo da quello che conosciamo o da qualsiasi altro che possiamo immaginare. Visitò un luogo dove vide un immenso fuoco. La grande sofferenza di quel luogo non era dovuta tanto al fuoco in sé quanto alla totale assenza di Dio.

Visitò anche un luogo dove vide molti bambini che pregavano e cantavano. Anche se apparentemente potevano sembrare felici stavano soffrendo, spiegò Vestine. La Madonna riferendosi a questa visione le disse che il Purgatorio è un luogo di riconciliazione prima di raggiungere Dio. Alla veggente venne anche mostrato un luogo di splendida luce e perfetta felicità, il Paradiso.

Vestine parlava spesso dell’imminente ritorno di Gesù e supplicava la gente di prepararsi per questo evento. Sottolineava il bisogno per tutti sulla terra di accostarsi al più presto alla Confessione per ottenere il perdono di tutti i peccati dell’umanità attraverso questo sacramento. La ragazza metteva l’accento sulla necessità di staccarsi dai beni terreni e di concentrarsi invece su una continua ricerca di Dio.

Anathalie diceva che Maria in questo momento sta chiedendo all’umanità di svegliarsi dal suo torpore. Dobbiamo dedicarci alla preghiera - aggiungeva la veggente - dobbiamo sviluppare in noi stessi le virtù della carità, della disponibilità e dell’umiltà.

Il 27 marzo 1982 la Madonna disse a Marie Claire: "Il mondo è sull’orlo di una catastrofe". La veggente diceva alla gente: "Meditate sulle sofferenze di Nostro Signore Gesù e sul profondo dolore di Sua Madre. Pregate il Rosario, specialmente i Misteri Dolorosi per ricevere la grazia di pentirvi".

Gesù in diversi messaggi affidati ad Emmanuel ha detto: "Questo mondo finirà. Preparatevi finché c’è ancora tempo. Quando ritornerò sulla terra l’anima ritroverà il corpo che aveva prima…Non è rimasto molto tempo".

"Solo Dio perdona i peccati ma vuole che usiamo gli uomini per questa missione. Guardatevi dai peccati di ipocrisia, maldicenza, calunnia. Essi sono fornicazioni della lingua. Quando vivevo sulla terra ho abbracciato la povertà. La vera ricchezza risiede nel cuore".

"Come è possibile che qualcuno dica che ama Gesù, che lo adora e che vive lontano dal Cuore Immacolato di Sua Madre? Mia Madre è la Madre del mondo".

"Gli uomini dovrebbero pregare assieme con fervore. Non chiedete miracoli perché in Cielo non arriverete con i miracoli ma attraverso la preghiera sincera che proviene dal vostro cuore. Il Rosario è la forza del cristiano".

"Troppe persone trattano il loro prossimo senza amore, senza onestà, senza compassione".

Gesù ad Agnes ha detto: "Di alla gente: smettete di prendere strade diverse. Dovete scegliere l’unica strada: penitenza e distacco dalle cose del mondo…Il comportamento dei giovani e le loro idee sono in contrasto con ciò che Dio si aspetta da loro. Essi non devono usare il loro corpo come strumento di piacere…Anziché essere al servizio di Dio sono al servizio del denaro…Pregate Mia Madre perché vi mostri la giusta strada che porta a Dio".

Alphonsine spiega: "Se Maria sta venendo a Kibeho è per preparare per il ritorno di suo Figlio".

Il 15 settembre 1982 la Madonna disse a Marie Claire: "Perché alcuni non credono che sono venuta per convertire il mondo? Sto chiedendo loro di correggersi ma essi si rifiutano di farlo".

In un messaggio dell’8 settembre 1982 riferito da Emmanuel si parla dei religiosi: "I sacerdoti e i religiosi non si occupano abbastanza di quelle persone che sono malate, fisicamente e moralmente. Se hanno promesso liberamente di restare fedeli al loro voto di castità lo devono osservare fedelmente. I sacerdoti e i religiosi sono stati anche ammoniti sul fatto di essere troppo attaccati al mondo e alle ricchezze".

 

Apparizioni mariane di Kibeho: viaggi nell’aldilà della veggente Vestine e altri fenomeni particolari

 


Apparizioni mariane di Kibeho: viaggi nell’aldilà della veggente Vestine e altri fenomeni particolari

Le apparizioni di Kibeho (Rwanda, 1981) ufficialmente riconosciute dalla Chiesa Cattolica sono caratterizzate, oltre che da un chiaro e profondo messaggio spirituale ed importanti profezie (Le profezie di Kibeho: guerra in Rwanda, aids, "fine dei tempi": «sono venuta per preparare la strada a Mio Figlio»), da alcuni fenomeni particolari che vale la pena segnalare.

1. Viaggio nell’Aldilà

Il primo aspetto originale riguarda i viaggi nell’aldilà di cui fu favorita Vestine, una delle veggenti, che ricevette dalla Madonna lo speciale privilegio di visitare Paradiso Inferno e Purgatorio. E’ un fenomeno non assolutamente originale in quanto a più veggenti in diverse apparizioni è stata concessa una possibilità simile.

Qui a Kibeho accadde che, durante una visione che durò quaranta ore, dal Venerdì Santo alla domenica di Pasqua, la Madonna mostrò a Vestine IL PARADISO, IL PURGATORIO E L’INFERNO.

La veggente raccontò di essere stata condotta dalla Madonna in luoghi che non erano sulla terra. Disse di essersi trovata in un universo differente dal nostro, diversissimo da quello che conosciamo o da qualsiasi altro che possiamo immaginare.

Visitò un luogo dove vide un immenso fuoco. La grande sofferenza di quel luogo era dovuta, oltre al fuoco, soprattutto alla totale assenza di Dio. E c’è chi vorrebbe negare questo fuoco, anzi chi vorrebbe (e di fatto lo fa) negare proprio l’esistenza dell’Inferno. Non si tratta di una verità di fede certissima che la Rivelazione divina ci fa conoscere? Certamente. E la Madonna stessa non ha fatto vedere anche ai pastorelli di Fatima e a molti altri veggenti la stessa cosa? L’inferno esiste e dobbiamo vivere in fedeltà alla legge di Dio per meritare, al contrario, il Paradiso, la felicità per l’eternità.

Vestine visitò anche un luogo dove vide molti bambini che pregavano e cantavano. Anche se apparentemente potevano sembrare felici, stavano soffrendo, spiegò la veggente. La Madonna, riferendosi a questa visione, le disse che il Purgatorio è un luogo di riconciliazione prima di raggiungere Dio.

Alla veggente venne, infine, mostrato un luogo di splendida luce e perfetta felicità, il Paradiso.

Esistono delle altre particolarità all’interno di queste significative apparizioni mariane in terra d’Africa.

Vorrei accennare almeno a due di queste sia per la loro singolarità che per il loro non trascurabile significato spirituale.

Le cadute

Spesso i veggenti furono soggetti al fenomeno delle “cadute mistiche”. Durante le apparizioni, a intervalli più o meno ravvicinati, cadevano pesantemente a terra come un tronco d’albero. Restavano distesi per qualche istante, continuando sempre nella loro conversazione con la celeste Visitatrice frammezzata con canti e preghiere. Poi, improvvisamente, si rialzavano come spinti da una molla. Queste cadute erano dolorose per i ragazzi ma non lasciavano mai alcun segno di ferita o di contusioni.

Tali cadute potevano essere provocate dalla visione di scene atroci e orribili che venivano presentate ai veggenti oppure diventavano una modalità di partecipazione ai dolori di Gesù e Maria a cui era abbinato un forte coinvolgimento in scene della Passione del Signore; altre volte ancora, i veggenti dicevano che si trattava di una penitenza chiesta dalla Vergine per espiare i peccati del mondo o per mostrare plasticamente l’innata debolezza dell’uomo, ricordando così le parole di Gesù: « Senza di Me non potete fare nulla » (Gv 15, 5).

L’acqua

Un altro gesto compiuto sovente dai veggenti di Kibeho era quello di lavarsi, un atto voluto dalla Madonna stessa. Si lavavano il viso, le mani, le braccia. Il gesto richiama da una parte alla necessità della purificazione e dall’altra all’immersione nella vita di Dio.

Succedeva anche che i veggenti, a volte, sentissero nel corpo l’insorgenza di una sete fisica straordinaria e, quando la Vergine SS. lo permetteva, fossero resi capaci di bere una smisurata quantità d’acqua, ingoiandone d’un fiato un’intera bottiglia!

Il significato? Nella Sacra Scrittura, nell’elemento dell’ “acqua viva” delle sorgenti, è ravvisato il simbolo dello Spirito Santo. In queste apparizioni c’è spesso, sia pure discretamente, un’allusione alla Terza Persona della Trinità sotto il simbolo dell’ “acqua rivitalizzante”: « Quest’acqua benedetta – dichiarava una volta Nathalie – è talmente gustosa che se ne vorrebbe bere in continuazione. Più se ne beve e più se ne vorrebbe bere ».

Si trattava, evidentemente, di un’acqua non comune. Eppure non era in grado, per quanto venisse bevuta in notevole quantità, di soddisfare la sete fisica dei ragazzi. L’insegnamento è dunque chiaro: occorre coltivare la sete insaziabile di Dio, cercandolo nella sua Parola, nella sua grazia e nei suoi Sacramenti che la offrono

Madonna di Kibeho: l’inizio delle apparizioni profetiche di massacri

 


Madonna di Kibeho: l’inizio delle apparizioni profetiche di massacri

Madonna di Kibeho, cominciano le apparizioni
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Alphonsine stava aiutando nella sala da pranzo della sua scuola del convento, insieme alle compagne. A un certo punto sentì una voce chiamare “Figlia mia”. La giovane allora, incuriosita, uscì nel corridoio e vide una donna in bianco. Si trattava di una Donna di straordinaria bellezza, vestita di bianco, che teneva le mani giunte.

Così Alphonsine le chiese chi fosse. Quella Donne la rispose nella sua lingua nativa identificandosi come Kinyarwandan. Tradotto, le disse: “Io sono la Madre del Verbo“. Le domandò poi informazione sulla sua fede, invitandola a unirsi alla Legione di Maria. La Madonna in quell’apparizione esortò alla preghiera sia lei che le sue compagne. Poi scomparve, lentamente, dopo circa un quarto d’ora.

Fino a dicembre la giovane continuò a ricevere apparizioni dalla Madonna. Subito dopo le apparizioni, solitamente, la giovane cadeva in stati di pura incoscienza. Ma gran parte delle sue compagne non la credettero. Pensavano che fosse vittima di allucinazioni. Così cominciarono anche a prenderla in giro.

Madonna di Kibeho, cominciano le apparizioni
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La Madonna di Kibeho appare anche alle altre ragazze

Alphonsine, in seguito a quanto accadeva, cominciò a chiedere a Maria di apparire anche alle altre ragazze, affinché la credessero. Allora accadde che la sera del 12 gennaio 1982 la Madonna apparve alla diciassettenne Anathalie Mukamazimpaka. Ma anche il quel caso le ragazze del collegio non riuscirono a cambiare opinione.

Così soltanto due mesi dopo la Madonna apparve anche alla ventunenne Marie-Claire Mukangango, la più scettica tra tutte le amiche del gruppo. Era il 2 marzo 1982, e quell’apparizione infine convince anche tutte le altre ragazze che si trovavano di fronte a fenomeni di origine del tutto miracolosa.

Dopo poco tempo, i veggenti diventarono sei

In totale, dopo un po’ di tempo, i veggenti erano diventati sette. Alphonsine Mumureke, Anathalie Mukamazimpaka, Marie-Claire Mukangango, Stephanie Mukamurenzi, Agnes Kamagaju, Vestine Salima ed Emmanuel Segatashya. Tra questi, c’era anche un un ragazzo pagano di sette anni e una donna musulmana di 24 anni.

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I giovani il 15 agosto 1982, in un’estasi che durò ben otto ore, videro il futuro insanguinato della loro terra. Ben presto la notizia di questi fatti prodigiosi cominciò a diffondersi e attirò a Kibeho un numero crescente di fedeli. Soltanto quattro giorni dopo, il 19 agosto 1982, l’apparizione durò ben 8 ore. In questo lungo tempo la Madonna mostrò ai veggenti le durissime immagini dei massacri che sarebbero poi avvenuti realmente nel 1994.

La Madonna di Kibeho invita l’umanità alla conversione

L’invito della Madonna, in quegli eventi miracolosi, era alla conversione di tutto il popolo ruandese, oltre che dell’umanità intera. Maria chiedeva preghiera e digiuno, amore per Dio e per il prossimo, e spiegava che questi erano gli unici modi con il quali si sarebbe riuscito a conseguire unità e pace. Maria lo spiegò chiaramente, con parole di ammonimento che invitavano a un cambio di rotta. “Questo mondo è sull’orlo di una catastrofe“, furono le parole pronunciate dalla Madonna.

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“Meditate sulle sofferenze di Nostro Signore Gesù e sul profondo dolore di Sua Madre”, disse la Madonna durante l’apparizione. “Pregate il Rosario, specialmente i Misteri Dolorosi, per ricevere la grazia di pentirvi”. “Sono venuta per preparare la strada a mio Figlio, per il vostro bene, e voi non lo volete capire. Il tempo rimasto è poco e voi siete distratti. Siete distratti dai beni effimeri di questo mondo. Ho visto molti dei miei figli perdersi e sono venuta per mostrare la vera strada“, continuò Maria.

Dopo le violenze, il Vaticano approva il culto della Madonna di Kibeho

Il 15 agosto 1988, al seguito di una lunga e approfondita indagine, il vescovo approvò il culto di Kibeho. Le apparizioni ad Alphonsine proseguirono fino al 28 novembre 1989. Nella guerra civile che colpì il Paese dal 1991 fino al ’95, Alphonsine perse tutta la sua famiglia . In quegli stessi scontri morirono anche altri due veggenti. Tra le etnie Tutsi e Hutu ci furono massacri spaventosi.

Quelle violenze furono le stesse che i ragazzi videro nelle apparizioni del 19 agosto 1982. Fiumi di sangue, persone che si uccidevano, cadaveri abbandonati per la strada. Il villaggio di Kibeho, di una grandezza che va dai 150mila ai 200mila abitanti, fu uno dei centri del genocidio. Furono un milione in totale le vittime in Ruanda, senza contare le centinaia di migliaia delle successive guerre. La stessa scuola in cui avvennero le apparizioni fu centro di violenti massacri.

Madonna di Kibeho, cominciano le apparizioni
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Durante la consacrazione del Santuario, i prodigi nel cielo

Il 29 giugno 2001 il vescovo di Gikongoro, Augustin Misago, nel cui territorio si trova Kibeho, diede la sua approvazione definitiva alla devozione verso le apparizioni di Kibeho. Approvazione che riguardava tuttavia solo tre dei sette veggenti. Il Vaticano verificò le apparizioni nel 2002. Nel maggio 2003, contemporaneamente a Roma e in Africa, la Chiesa ufficializzò quello che riteneva certamente un evento straordinario.

Il 31 maggio 2003, giorno della consacrazione del “Santuario di Nostra Signora dei Dolori” a Kibeho, nel corso della processione che stava avendo luogo alle 10 del mattino, molti videro qualcosa di straordinario. Vicino al sole c’era un altro astro più piccolo, con le dimensioni della luna. Questo danzava, girava intorno al sole, tra mille colori. Un fenomeno particolare che durò otto minuti, e che fu immortalato da video e foto.

Madonna di Kibeho, cominciano le apparizioni
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Tutti lo interpretarono come un “segno” del cielo, proprio come accadde a Fatima il 13 ottobre 1917.

Giovanni Bernardi

Nostra Signora del Dolore di Kibeho (Rwanda) Festa: 28 novembre

 

NOSTRA SIGNORA DI KIBEHO

IdM-Buona giornata!

kibeho

“Vi esorto a pregare con fervore affinché questo Santuario di Kibeho possa diventare il luogo da cui sorgerà un popolo rwandese rinnovato nella fede, assetato di amore per il suo Dio, deciso a dimenticare il triste passato della guerra fratricida, i cui segni terribili si riscontrano dappertutto e, in modo particolare, in questo luogo”.

 

Così esordiva, la mattina del 31 maggio di un anno fa, il Card. Crescenzio Sepe, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, nel consacrare il nuovo Santuario mariano dedicato a Notre Dame des Douleurs a Kibeho, luogo oramai divenuto meta di pellegrinaggi da ogni parte dell’Africa e del mondo fin dall’inizio degli anni Ottanta. Quasi una nuova Lourdes nel cuore dell’Africa nera.

 

Le apparizioni della Vergine a Kibeho (dal 28 novembre 1981 al 28 novembre 1989) sono le prime che si sono verificate in terra africana e sulle quali la Chiesa ha espresso il suo riconoscimento, giudicandole autentiche, al termine di una lunga inchiesta e di un rigoroso processo canonico.

 

Una dichiarazione del Vescovo di Gikongoro, la diocesi di appartenenza di Kibeho, preparata in accordo con la Congregazione per la Dottrina della Fede, è stata resa nota in contemporanea, nel maggio 2003, in Africa e in Vaticano, per ufficializzare quello che è un evento straordinario. Un documento lungo ventitre pagine che rappresenta il frutto di una lunga e prudente inchiesta da parte della Chiesa.

 

“La Vergine Maria è apparsa a Kibeho, nella giornata del 28 novembre 1981 – ha affermato il Vescovo Monsignor Augustin Misago – e nel corso dei mesi seguenti. Ci sono più buone ragioni per crederlo che per negarlo. A questo riguardo, solo le tre veggenti dell’inizio meritano di essere considerate come autentiche; si tratta di Alphonsine Mumureke, Anathalie Mukamazimpaka e Marie-Claire Mukangango”.

 

La storia di Kibeho cominciò alle 12.35 di un sabato, il 28 novembre 1981, in un Collegio gestito da Suore locali. Quel giorno tutte le ragazze del Collegio erano nel refettorio. La prima del gruppo a “vedere” fu Alphonsine Mumureke, di sedici anni. Secondo quanto lei stessa scrive nel suo diario, stava servendo a tavola le sue compagne, quando udì una voce femminile che la chiamava: Figlia mia, vieni qui. Si diresse verso il corridoio, accanto al refettorio, e lì le apparve una donna di incomparabile bellezza.

 

Era vestita di bianco, con un velo bianco sulla testa, che nascondeva i capelli, e che sembrava unito al resto del vestito, che non aveva cuciture. Era scalza e le sue mani erano giunte sul petto con le dita rivolte al cielo. La Madonna, come lei disse, non era proprio bianca (muzungu) quale si vede nei santini, ma neppure nera. Alphonsine affermerà, nella sua testimonianza, di non riuscire a dire con esattezza di che colore fosse la sua pelle.

 

Alphonsine le domandò: “Chi sei?”; e lei rispose, in lingua rwandese: Io sono la Madre del Verbo.

 

La Signora a questo punto chiese ad Alphonsine di insegnare alle sue compagne a pregare perché esse non sapevano farlo o non lo facevano abbastanza, nonché a tenere in stima la devozione a Maria, loro Madre. L’apparizione durò circa un quarto d’ora. Alla fine, la Signora scomparve lentamente, alzandosi verso il cielo.

 

La sera del 12 gennaio 1982, Maria SS.ma apparve ad Anathalie Mukamazimpaka, che aveva allora 17 anni. Due mesi più tardi, il 2 marzo 1982, la Madonna apparve anche a Marie-Claire Mukangango, di 21 anni. Questa apparizione fu determinante, dal momento che Marie-Claire era la più scettica e, data anche la sua maggiore età, esercitava una grande influenza sulle altre compagne del Collegio. Per lei Alphonsine era solo matta. Sosteneva con fermezza di non credere assolutamente alle apparizioni. Ma quando pure lei dovette ammettere di aver visto la Madonna, tutte le collegiali si arresero a tale evidenza.

 

Da quel momento la notizia delle apparizioni si diffuse assai velocemente in tutto il Rwanda, attirando a Kibeho una folla sempre più imponente di curiosi e di fedeli.

 

Secondo il racconto delle veggenti, la Madonna apparsa a Kibeho come “Nyina wa Jambo” – in lingua locale: “Madre del Verbo” o “Madre di Dio” – vuole portare, non solo a Kibeho e alla terra africana, bensì al mondo intero, il suo messaggio evangelico, il messaggio di suo Figlio Gesù, che è poi lo stesso di tutti i tempi e per tutti i luoghi: l‘amore per Dio e per il prossimo, invitando tutti gli uomini alla conversione, alla penitenza e al digiuno. Il frutto di tutto ciò sarà l’unità e la pace. Diversamente non ci potrà essere che odio ed inimicizie.

 

È significativo, infatti, che in una delle apparizioni, e precisamente in quella del 19 agosto 1982, di fronte a oltre ventimila persone, i veggenti ebbero una spaventosa visione di quello che poi dodici anni più tardi sarebbe accaduto nel loro paese, con il genocidio rwandese.

 

Quel giorno la “Signora” apparve ai veggenti a turno. Il suo volto era triste, sembrava assai contrariata. Alphonsine, una del gruppo, disse che piangeva. E anche i veggenti cominciarono a piangere e a battere i denti dalla paura.

 

L’apparizione fu eccezionalmente lunga, ebbe una durata complessiva di circa otto ore; e le immagini della visione furono tremende: “un fiume di sangue, persone che si uccidevano a vicenda, cadaveri abbandonati senza che nessuno si curasse di seppellirli, teste mozzate, un albero immerso nelle fiamme, un mostro spaventoso, un abisso spalancato…”. Fatti terrificanti che poi si sarebbero tristemente avverati allo scoppio della guerra civile fra le etnie degli Hutu e i Tutsi che avrebbero funestato anni dopo il Rwanda. Alcuni dei veggenti scomparvero proprio nei massacri del 1994.

 

“Il sacrificio di migliaia di persone uccise nella vecchia chiesa e intorno ad essa – ha ricordato il Cardinale Sepe, il giorno dell’inaugurazione del Santuario mariano di Kibeho – grida con voce forte verso tutti noi e ci invita ad incamminarci su una nuova strada, sulla strada della pace, del perdono reciproco delle colpe arrecate e sulla strada della riconciliazione. Il vero popolo di Dio non può nutrire sentimenti di odio, di divisione, di vendette, di disprezzo, che sono estranei a Dio e al suo amore.”

 

Disse la Madonna a Marie-Claire: Io mi rivelo dove voglio, quando voglio e a chi io voglio. Io non vengo soltanto per Kibeho, non soltanto per la diocesi di Butare, non soltanto per il Rwanda, non soltanto per l’Africa, ma per il mondo intero. Questo mondo è sull’orlo di una catastrofe. Meditate sulle sofferenze di Nostro Signore Gesù e sul profondo dolore di Sua Madre. Pregate il Rosario, specialmente i Misteri Dolorosi, per ricevere la grazia di pentirvi.

 

Alla veggente Alphonsine, Maria disse: Sono venuta per preparare la strada a mio Figlio, per il vostro bene, e voi non lo volete capire. Il tempo rimasto è poco e voi siete distratti. Siete distratti dai beni effimeri di questo mondo. Ho visto molti dei miei figli perdersi e sono venuta per mostrargli la vera strada….

Come per altre apparizioni mariane, il messaggio fondamentale di Kibeho è l’invito alla conversione, alla preghiera e al digiuno.

Nei suoi accorati appelli, Maria sottolinea l’importanza di amare il prossimo e di non sottovalutare il reale potere della preghiera, specialmente del Santo Rosario.

Preghiera di Papa Benedetto XVI a Maria protettrice dell’Africa

Santa Maria, Madre di Dio, Protettrice dell’Africa, tu hai dato al mondo la vera Luce, Gesù Cristo. Con la tua obbedienza al Padre e per mezzo della grazia dello Spirito Santo ci hai dato la fonte della nostra riconciliazione e della nostra giustizia, Gesù Cristo, nostra pace e nostra gioia.

Madre di tenerezza e di saggezza, mostraci Gesù, il Figlio tuo e Figlio di Dio, sostieni il nostro cammino di conversione affinché Gesù faccia brillare su di noi la sua Gloria in tutti i luoghi della nostra vita personale, familiare e sociale.

Madre piena di Misericordia e di Giustizia, con la tua docilità allo Spirito Consolatore, ottieni per noi la grazia di essere testimoni del Signore Risorto, affinché diventiamo sempre più sale della terra e luce del mondo.

Madre del Perpetuo Soccorso, alla tua intercessione materna affidiamo la preparazione e i frutti del Secondo Sinodo per l’Africa. Regina della Pace, prega per noi! Nostra Signora d’Africa, prega per noi!

Benedetto XVI
(Instrumentum laboris della Seconda Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi)

La Mamma Celeste consiglia di pregare questo Rosario il martedì e il venerdì, meditando la Passione di Gesù…

Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

O Dio, vieni a salvarmi.
Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre

Mio Dio, ti offro questa Coroncina dei dolori per la Tua maggior gloria, in onore della Tua Santa Madre. Mediterò e condividerò la Sua sofferenza.

O Maria, Ti supplico, per le lacrime che hai versato in quei momenti, ottieni a me e a tutti i peccatori il pentimento delle nostre colpe.

Recitiamo la Coroncina pregandoti per tutto il bene che ci hai fatto donandoci il Redentore, che noi, purtroppo, continuiamo a crocifiggere ogni giorno.

Sappiamo che se qualcuno è stato ingrato verso un altro che gli ha fatto del bene e lo vuole ringraziare, la prima cosa che fa è riconciliarsi con lui; per questo recitiamo la Coroncina pensando alla morte di Gesù per i nostri peccati e chiedendogli perdono.

  • Atto di dolore
  • Credo
  • A me peccatore e a tutti i peccatori concedi la contrizione perfetta dei nostri peccati ( 3 volte)

PRIMO DOLORE

Il vecchio Simeone annuncia a Maria che una spada di dolore le trapasserà l’anima

Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima”. (Lc 2,33-35)

  • Padre nostro
  • 7 Ave Maria
  • Madre piena di misericordia ricorda al nostro cuore, le sofferenze di Gesù durante la sua Passione.

Preghiamo

O Maria, non si è ancora dileguata la dolcezza per la nascita di Gesù, che già comprendi che sarai pienamente coinvolta nel destino di dolore che attende il Tuo Divin Figlio. Per questa Tua sofferenza intercedi per noi dal Padre la grazia di una vera conversione del cuore, una completa decisione per la santità senza temere le croci del cammino cristiano e le incomprensioni degli uomini. Amen.

SECONDO DOLORE

Maria fugge in Egitto con Gesù e Giuseppe

I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: “Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo”. Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre, e nella notte fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: “Dall’Egitto ho chiamato il mio figlio. (Mt 2,13-15)

  • Padre nostro
  • 7 Ave Maria
  • Madre piena di misericordia ricorda al nostro cuore, le sofferenze di Gesù durante la sua Passione.

Preghiamo

O Maria, dolcissima Madre, che hai saputo credere alla voce degli Angeli e docilmente ti sei messa in cammino fidandoti, in tutto, di Dio, facci diventare come Te, pronti a credere sempre che la Volontà di Dio è solo sorgente di grazia e di salvezza per noi. Rendici docili, come Te, alla Parola di Dio e pronti a seguirLa con fiducia.

TERZO DOLORE

Lo smarrimento di Gesù

Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: “Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo”. (Lc 2,48)

  • Padre nostro
  • 7 Ave Maria
  • Madre piena di misericordia ricorda al nostro cuore, le sofferenze di Gesù durante la sua Passione.

Preghiamo

O Maria, noi Ti preghiamo di insegnarci a meditare nel cuore, con docilità e amore, tutto ciò che il Signore ci offre da vivere, anche quando non riusciamo a capire e l’angoscia vuole sopraffarci. Dacci la grazia di starTi vicino perché Tu possa comunicarci la Tua forza e la Tua fede. Amen.

QUARTO DOLORE

Maria incontra suo Figlio carico della Croce

Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. (Lc 23,27)

  • Padre nostro
  • 7 Ave Maria
  • Madre piena di misericordia ricorda al nostro cuore, le sofferenze di Gesù durante la sua Passione.

Preghiamo

O Maria, noi Ti preghiamo di insegnarci il coraggio di soffrire, di dire di sì al dolore, quando questo viene a fare parte della nostra vita e Dio ce lo manda come mezzo di salvezza e di purificazione.
Facci essere generosi e docili, capaci di guardare Gesù negli occhi e di trovare in questo sguardo la forza per continuare a vivere per Lui, per il Suo piano d’amore nel mondo, anche se questo dovesse costarci, come è costato a Te.

QUINTO DOLORE

Maria sta presso la Croce del Figlio

Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala. Gesù, allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna ecco il tuo figlio!”. Poi disse al discepolo: “Ecco la tua madre!”. E dal quel momento il discepolo la prese nella sua casa. (Gv 19,25-27)

  • Padre nostro
  • 7 Ave Maria
  • Madre piena di misericordia ricorda al nostro cuore, le sofferenze di Gesù durante la sua Passione.

Preghiamo

O Maria, Tu che conosci il soffrire, rendici sensibili anche al dolore degli altri, non solo al nostro. In ogni sofferenza donaci la forza per continuare a sperare e a credere nell’amore di Dio che supera il male con il bene e che vince la morte per aprirci alla gioia della Risurrezione. Amen.

SESTO DOLORE

Maria riceve il corpo inanimato di suo Figlio

Giuseppe di Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodemo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com’è usanza di seppellire per i Giudei. (Gv 19,38-40)

  • Padre nostro
  • 7 Ave Maria
  • Madre piena di misericordia ricorda al nostro cuore, le sofferenze di Gesù durante la sua Passione.

Preghiamo

O Maria, accetta la nostra lode per quanto fai per noi e accogli l’offerta della nostra vita: non vogliamo staccarci da Te perché in ogni momento possiamo attingere dal Tuo coraggio e dalla Tua fede la forza di essere testimoni di un amore che non muore.
Per quel Tuo dolore senza tempo, vissuto nel silenzio, donaci, Mamma Celeste, la grazia di staccarci da ogni attaccamento alle cose e agli affetti terreni ed aspirare unicamente all’unione con Gesù nel silenzio del cuore. Amen.

SETTIMO DOLORE

Maria alla tomba di Gesù

Ora, nel luogo dov’era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. Là dunque deposero Gesù, a motivo della Parasceve dei Giudei, poiché quel sepolcro era vicino. (Gv 19,41-42)

  • Padre nostro
  • 7 Ave Maria
  • Madre piena di misericordia ricorda al nostro cuore, le sofferenze di Gesù durante la sua Passione.

Preghiamo

O Maria, quale dolore provi ancora oggi nel constatare che tante volte il sepolcro di Gesù sta nei nostri cuori.
Vieni, o Madre e con la Tua tenerezza visita il nostro cuore nel quale, a causa del peccato, spesso seppelliamo l’amore divino.
E quando abbiamo l’impressione di avere la morte nel cuore, donaci la grazia di volgere prontamente il nostro sguardo a Gesù Misericordioso e di riconoscere in Lui la Risurrezione e la Vita. Amen.