terça-feira, 7 de fevereiro de 2023

don Divo Barsotti : E RISVEGLIARE LA BELLEZZA

 Risvegliare il mondo

RISVEGLIARE IL MONDO

Se noi fossimo davvero santi e potessimo essere una sveglia per questo mondo! Secondo un agraphon, il Signore, quando si incarnò, avrebbe detto: “Io venni in questo mondo e vi trovai tutti addormentati: la mia Parola vi risvegliò”. 

Così ha risvegliato il mondo sonnolento del Medioevo san Francesco d’Assisi; così anche san Francesco Saverio che infiammò tutti gli studenti, che se ne volevano andare in missione, col pericolo di morire in nave – perchè allora occorrevano mesi e mesi per giungere nelle missioni ed esplodevano epidemie di malattie tropicali sulle navi; di tutti quelli che salivano nelle navi ne arrivavano sì e no un terzo – e tuttavia le università si svuotavano di studenti che decidevano di andare in missione. Che cosa meravigliosa sarebbe se ci fossero questi santi! Allora i nostri seminari non sarebbero così vuoti!

TRASFIGURATI

Dio si rivela a noi attraverso una visione sensibile e intellettuale, e pure noi dobbiamo essere luce in questo duplice senso. Ma come questa luce, che deve essere anche un’esperienza intellettuale, di fatto potrà rivelare Dio? 

La domanda che faccio richiama un insegnamento fondamentale della spiritualità ortodossa, ossia quello di una trasfigurazione nella quale l’essere creato diviene partecipe dell’energia divina.

Si può dire, usando un linguaggio molto più semplice usato dalla Scrittura, che l’essere creato si trasforma in tal modo da divenire una pura trasparenza di Dio. Noi siamo fatti a immagine e somiglianza di Dio (cfr. Gen 1,26), ma altro è immagine segreta e non percepibile ai sensi, altro è immagine che parla di Dio. Così i mistici parlano, ad esempio, di cristallo puro che risplende della luce del sole; l’uomo non è il sole e pur tuttavia sembra il sole; l’uomo non cessa d’essere creatura e pur tuttavia non dice più che Dio. Ecco l’icona.

Dice sant’Ireneo che “gloria di Dio è l’uomo vivente”: e chi è mai l’uomo vivente per essere la gloria di Dio? E’ colui nel quale Dio vive, è colui nel quale Dio in qualche modo sussiste così come il Verbo di Dio sussiste nella natura umana, sicchè la natura umana diviene in qualche modo il supporto della Divinità del Verbo.

Ascesi e trasparenza

Ascesi e trasparenza

Che cosa si impone per noi per vivere questa trasfigurazione? Lo vediamo nella vita di molti santi. Coloro che iniziano un cammino di santità, all’inizio vivono una certa tensione, direi anche un certo dramma interiore; c’è il desiderio dell’anima a tendere a Dio e quindi uno sforzo, una violenza di tutte le potenze per realizzare un piano che Dio propone all’anima stessa. 

Ancora l’uomo non è trasparenza di Dio, anche se magari vive di pane e acqua. Poi via via negli anni si spoglia di tutto, si riduce ad una pura semplicità, umiltà senza fondo, è come se non fosse, è come se non avesse più nome. Vive allora una vita che perde, si direbbe, tutte le manifestazioni esterne di violenza, di forza, di impegno, di eroismo, come si intende l’eroismo in senso umano. Si diviene pura luce, una semplicità, un’umiltà pura; l’uomo diviene quasi trasparente: non dice più se stesso, dice solo Dio.

San Giovanni Bosco aveva una sua attività spaventosa: riusciva a scrivere addirittura duecentocinquanta lettere al giorno – dove trovasse il tempo non si sa – tanto da mandare avanti parecchie case, missioni e quant’altro. Poi, verso la fine della vita diviene quasi cieco, non può stare alla luce perchè i suoi occhi ne soffrirebbero, ma rimane in tranquillità, nella pace, prega semplicemente come un bambino. Dopo l’esplosione delle sue attività, tutto si riduce in un silenzio pieno di pace, con l’umiltà che è tutta luce pura.

Le meditazioni di don Divo Barsotti

 

La Bellezza

RIVELARE E RISVEGLIARE LA BELLEZZA

Vi sono oggi i santi che donano a tutti gli uomini la luce per riscoprire i valori e poi per riscoprire il Volto di Dio? La luce che noi dobbiamo dare trasformerà gli uomini se sarà veramente luce tale da saper dare valore a tutte le cose. 

Sapete, al tempo di san Francesco le spose lasciavano i mariti e andavano dietro a lui, i mariti lasciavano le mogli e andavano dietro a lui: un disastro, non vi sembra? Eppure era così, tanto che san Francesco dovette fare il Terz’Ordine, altrimenti era un pericolo pubblico per il mondo. Anche sant’Ambrogio: si sa che quando lui predicava, le madri di famiglia chiudevano le ragazze in casa a chiave perchè non potessero uscire, perchè se andavano a sentire sant’Ambrogio non tornavano più a casa, andavano subito a farsi monache.

Che bellezza se ci fosse un sant’Ambrogio anche qui a Modena! Se ci fosse questa santità che rivela il Volto di Dio, la Bellezza divina e la grandezza di un’unione con Lui, come allora tutto sarebbe non sacrificio, ma vera gioia, vera attrazione di immensa forza che ti libera da tutto. Se infatti Dio è per l’anima il nulla, si sceglie il denaro, si sceglie di essere potenti. Ma se Dio E’, che cosa può essere per me la ricchezza del mondo, che cosa può essere tutto quello che il mondo può darmi nei confronti di Dio? Di tutto questo puoi fare consapevoli gli altri se tu sei la luce che rivela questa bellezza di Dio. Come tutto si trasforma, come tutto diviene luminoso, diviene puro!

La santità che cos’è, allora? Mostrare la Bellezza di Dio! Nella tua santità rendi testimonianza della gioia di essere di Dio, della sua medesima luce: il mondo allora si incanta. “Che cos’è?”, si chiederà; non soltanto si sveglia, ma rimane stupito; nasce l’ammirazione e con l’ammirazione il trasporto, l’invidia, la gelosia di possedere i medesimi beni. E tu fai quello che hanno fatto i santi prima di te: lasciata ogni cosa lo seguirono (cfr. Mt 4,22), di punto in bianco, non ci hanno mica pensato tanto sopra. 

Quando si vede Dio, si abbandona subito tutto e, notatelo bene, voi dovete diffidare di quelle figliole che dicono per dieci anni di voler diventare suore e non si decidono mai! La bellezza divina deve attrarre in tal modo, così che l’anima non può indugiare. Quando si è innamorati non si aspetta decenni per sposarsi e chi ha conosciuto Dio, come può fermarsi nel suo cammino e non abbandonarsi e gettarsi fra le sue braccia? 

Quando Dio chiama, l’anima si apre ad una gioia sempre più grande, sempre più pura; bisogna però che noi restiamo fissi in Lui, fissi nella visione di Dio, allora la luce di Dio riflette su di noi e noi si diventa come la luna, riflettiamo la luce che si riflette nel mondo.