sexta-feira, 3 de fevereiro de 2023

Due brevi riflessioni di san Porfirio Bairaktaris (1906-1991), monaco greco canonizzato dalla Chiesa ortodossa nel 2013


Con lo studio delle parole divine potete diventare santi senza molta fatica

Immergetevi con diletto nelle Scritture. Innamoratevi dello studio. Io, più sento le salmodie e i canoni, e più non me ne sazio. Sono cose talmente reali e attraenti da non poterne mai averne abbastanza. Bisogna leggere in modo chiaro le parole, una dopo l’altra. Dovete recitarle e allo stesso tempo ascoltare: questo aiuta molto. E dove vedete che c’è molta sostanza, dovete rileggere per comprendere meglio. Io che posso dirvi? Ascolto sempre di nuove queste parole con sete. Addolciscono l’anima. E’ questo che conta.

Se dunque avrete fame delle parole del Salterio e degli altri libri della nostra Chiesa, se le studierete e le ascolterete in chiesa e le sentirete vostre, appena suonerà la campana correrete subito a sentire il “Sorgendo dal sonno a te ci prosterniamo, o Buono”, con amore e desiderio ardente. Così si raggiunge la cosa desiderata. E allora l’anima ritorna al suo splendore iniziale, allo stato primordiale, all’antica bellezza. Che cosa dice Dio? “Su chi volgerò lo sguardo, se non sul mite e sull’uomo pacifico che teme la mia parola?” Colui che ama le sue parole, Cristo lo ricopre di grazia e tutte le cose buone gli riescono facilmente.

Come vedete, possiamo santificarci senza guerra e senza combattimenti sanguinosi. La nostra piccola anima gioisce e il nostro udito si compiace ascoltando gli inni, e dentro di noi qualcosa avviene. Tale piacere comporta un entusiasmo divino e la nostra anima diventa degna di ricevere la grazia di Dio ed è Dio stesso che la santifica. Noi, senza la grazia divina, per quanti sforzi facciamo, non possiamo santificarci. Ma con lo studio delle parole divine possiamo, con semplicità e senza molta fatica, diventare santi.

A me inoltre piacevano e piacciono tuttora anche i libri scritti dei santi padri: Crisostomo, Basilio il Grande, Gregorio il teologo, Gregorio di Nissa e altri. Ma, ve lo dico sinceramente, non li ho studiati. Tuttavia li conosco tutti questi padri benedetti… Alla santa montagna in passato non permettevano di leggere la Filocalia e gli altri scritti ascetici, ma solamente la Sacra Scrittura e le vite dei santi. Non dovete fraintendermi su questo. Per leggere queste cose, dovete avere anche un padre spirituale che le abbia vissute, altrimenti c‘è il rischio che siate confusi. Questi libri parlano di concetti altissimi, di illuminazioni divine che lo spirito maligno potrebbe sfruttare se non si obbedisce ad un padre spirituale. Per questo vorrei che vi dedicaste di più allo studio dell’Antico e del Nuovo Testamento, e anche degli inni e dei canoni della liturgia. Ma prima di tutto la Sacra Scrittura. Leggete il Vangelo e l’Antico Testamento. C’è una grande ricchezza, visto che tutti sono fondati su di essa. E’ la fonte, è il fondamento. Non puoi mai saziartene. Sicuramente proverete anche voi ciò che dice il salmista: Le tue parole: più del miele per la mia bocca. Non dice “come il miele” ma “più del miele per la mia bocca”, per indicare la dolcezza eccezionale che hanno le parole di Dio.

Affrontate con disprezzo ogni offesa del maligno

L’arma più importante contro il diavolo, quella che lo fa tremare, è la santa croce. Il segno della croce, però, deve essere fatto correttamente, in modo solenne. La comunicazione con

Cristo, quando avviene con semplicità, con delicatezza, senza sforzo, mette in fuga il diavolo. Satana non va via con lo sforzo e la costrizione. E’ allontanato con la mitezza e la preghiera. Si ritira quando vede che l’anima lo disprezza volgendosi con amore a Cristo. Non può sopportare il disprezzo perché è superbo. Quando però fate forza a voi stessi, lo spirito cattivo si accorge di voi e vi fa guerra. Non occupatevi del diavolo e non supplicate neppure che si allontani. Quanto più voi supplicate che si allontani, tanto più vi afferra. Il diavolo dovete disprezzarlo. Non combattetelo con un attacco frontale. Quando combatti contro il diavolo con ostinazione, anch’egli ti salta addosso come una tigre, come un gatto selvatico. Quando gli spari una pallottola, lui ti lancerà una granata; quando gli lanci una bomba, ti scaglierà un missile. Non badate al male. Guardate all’abbraccio di Dio, gettatevi nel suo abbraccio e andate avanti. Donatevi a Cristo, amatelo, vivente nella vigilanza. La vigilanza è indispensabile all’uomo che ama Dio.

Nella vita spirituale, nella vita in Cristo le cose sono semplici e facili. Quando vi disturba qualcosa - un pensiero, una tentazione, un attacco - disprezzando tutto ciò, rivolgete la vostra attenzione e il vostro sguardo a Cristo. Sarà Lui poi a farsi carico di sollevarvi. Vi prenderà per mano donandovi la sua grazia divina in abbondanza. Voi non dovete fare che un piccolo sforzo. Prendiamo un milione e tagliamolo in pezzettini e otteniamo un milionesimo. Lo sforzo dell’uomo è solo un milionesimo di milionesimo, cioè solo un po’ di buona disposizione. Quando vi mettete in movimento verso Dio, in una frazione di secondo arriva la grazia divina. Basta solo pensarlo e lo Spirito Santo arriva. Senza fare nulla. Vi mettete in movimento e subito arriva la grazia divina. Appena fate un sospiro, arriva e agisce. Cosa dice l’apostolo Paolo? Lo Spirito intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili. Che grande sapienza! Queste non sono semplici parole, ma la Parola vivente di Dio.

Nell’ora della tentazione, la cosa più facile è rivolgervi alla persona amata, rivolgervi a Dio e, guardando in quella direzione con intensità, fervore e grande desiderio, vi arriverà subito la forza, vi arriverà il bene. Cioè, mentre vedete il male avanzare verso di voi per assoggettarvi, appena lo scorgete da lontano, disprezzatelo e gettatevi nell’abbraccio di Dio. Basta fare tempo a volgersi prima da quella parte. Così, quando andrete verso il bene, non vi ricorderete più del male. Sta qui il segreto, nel disprezzare il male. Ma questo non potete farlo se non vi rivolgete a Cristo.

Possiamo disprezzare lo spirito cattivo solo con la grazia di Dio. Giratevi verso Cristo, correte verso Cristo, aprite le vostre braccia a Cristo sforzatevi di conoscere Cristo, di amare Cristo, di sentire Cristo, e in questo vostro sforzo – se le vostre motivazioni sono pure, genuine e sincere – la grazia aprirà la vostra anima e vi dirà: Svegliati, o tu che dormi, destati da morti e Cristo ti illuminerà.

E un’altra cosa ancora. Non bisogna dare alcun diritto di accesso al diavolo. Cioè, io non permetto che rimanga in me neanche un pensiero carico di rancore, neanche un pensiero egoistico, così da non fare trovare a Satana una finestra aperta. La finestra è il diritto d’accesso. Quando ti allontani da Dio, sei in pericolo, perché Satana ti trova solo e ha la meglio su di te. Datemi retta, perché ho una certa esperienza in queste cose.

Tratto da: “Vita e detti di san Porfirio – Perché tutti siano uno”, Ediz. Lipa