Le apparizioni della Madonna a Benôite Rencurel, Laus (Francia), 1664-1718
Quando il rapporto tra le persone e Cristo risulta del tutto assente, o indebolito e mancante nella fede, Dio invia la sua stessa genitrice, la Santissima Vergine Maria, per stabilire un contatto tra un’umile e pia anima, e mediante essa riavviare i rapporti tra di Lui ed il popolo circostante. Dapprima cerca una piccola anima alla quale donarsi in maniera particolare e intima; poi fa sì che attraverso di essa si riaccenda la fede in Dio. La metodologia è la stessa e risulta invariata nel tempo e nello spazio: trovarsi un’anima devota, concederle l’apparizione mariana, avvicinare a sé un popolo e far sì che questo ritorni ai Sacramenti.
Il secolarismo pagano attrae a sé le anime, svuota il Corpo Mistico di Cristo e spopola la frequenza sacramentale. L’uomo ha dinanzi a sé due scelte distinte: Dio o il mondo; i contenuti di fede o i contenuti propri del mondo pagano. Se mancano anime che cooperino a tener accesa la fiaccola della fede, attraverso la fede, le preghiere e le opere, Dio invia la Sua Amatissima Madre, nel tentativo di salvare la fede dall’oblio del tempo.
Così accade nel 1664, in una località propria della Francia, quando la Santissima Vergine Immacolata apparve ad una piccola fanciulla di nome Benôite Rencurel. Il principio dell’apparizione scaturisce dall’urgenza di salvare la fede e di conservare la Rivelazione di Cristo nel «tempo»; Maria propone il progetto di una mariofona a Dio, e Dio decide se acconsentire o meno.
Accade così che una donna, circondata da una corona di 12 stelle, con una nuvola sotto i piedi ed un lungo manto azzurro, chiede al Figlio Suo di poter apparire ad una giovane fanciulla della campagna francese. Il Figlio acconsentì e la giovane donna celeste iniziò ad apparire alla giovane del posto. L’apparizione di Laus iniziò nel 1664 ed ebbe termine nel 1718, durando 54 anni. Prima dell’illuminismo, Dio operò un tentativo di salvataggio della fede, per non essere rimosso del tutto dal cuore dell’uomo.
Le apparizioni di Laus
1664 – 1718
C’era un tempo una giovane pastorella in una valle sperduta tra le colline francesi. C’era la natura, un’immensa prateria priva di qualunque tessuto urbano, una valle circondata da montagne e qualche casa in pietra. Ed una famiglia, umile e povera, la quale diede ai natali una bambina, che venne chiamata Benoîte Rencurel, e che sarebbe divenuta una futura innamorata di Gesù e di Maria.
Era il 16 settembre del 1647
La piccola Benoîte (Benedetta in italiano) nasce il 16 settembre del 1647 da una famiglia modesta, povera e umile. Vivono grazie a un piccolo pezzo di terra che gli consente di sfamarsi. Circondati da semplicità e povertà materiale, la ricchezza dei genitori sta nella fede e nel loro essere cristiani cattolici. Sono così capaci di trasmettere ai propri pargoli il più grande dei tesori: la fede. È così che la piccola Benoîte, assieme a due sorelle, cresce nella fede e nella devozione in Cristo e Maria, arricchendosi in spirito della parola di Dio.
Il padre lascia la famiglia quando la piccola ha 7 anni. Tutto quello che alla mamma rimane da insegnarle, una volta sola, è la stessa cosa che aveva da darle fin dal principio: la fede in Dio, la preghiera e la devozione quotidiana al Signore. La piccola “fanciulla delle valli” termina così il passaggio da infanzia a adolescenza tra la capanna, le valli circostanti e la Chiesa locale, recitando le uniche preghiere che conosce, i fondamentali dell’orazione: l’Ave Maria, il Padre Nostro e l’Angelo Custode. Frequenta la Chiesa, pascola il gregge, ascolta le omelie e si sofferma con maggiore attenzione e cuore palpitante quando il sacerdote parla della Madonna.
Giunse il 29 maggio del 1664
La giovane Benoîte conserva nel cuore un desiderio che la carne non riesce a contenere: il desiderio di vedere la Madonna. Ella la ama e la prega e desidera poterla vedere. Terminata un omelia del parroco, il desiderio si intensifica, infiammandosi. Secondo quanto narrato dall’agiografica, un apparizione di san Maurizio le diede conferma che la Madonna le sarebbe apparsa: la grazia poteva quindi considerarsi ottenuta.
La giovane francese ricevette apparizioni per 3 mesi senza mai ricevere parola durante la visione. Ciò che accadde il primo giorno si ripetè anche in quelli successivi, per tre mesi. Giorni di uguale bellezza e caratterizzati dal folgore della luce mariana. Conclusa l’apparizione del giorno, la giovane pastorella vorrebbe poter saltare la notte per giungere al giorno successivo e ricevere così di nuovo l’apparizione della madre celeste. La voce della visione si sparge e, gradualmente, ogni abitante locale vuole conoscere Benoîte e capire cosa sta succedendo, cosa vive e cosa e chi vede. E, sopratutto, se è tutto vero.
Il 29 di agosto la donna del cielo le rivela finalmente la sua identità in via ufficiale: “Io sono Maria, la Madre del mio carissimo Figlio“. Si dice che abbia aspettato a lungo per provarle la virtù della pazienza. L’atteggiamento della giovane ragazza francese, già nobile di suo e scelto apposta per la sua purezza, si rafforza grazie ai dettami della mamma del cielo. La Madre di Dio le da una forte educazione cattolica, impartendole insegnamenti in linea con il Magistero Cattolico grazie ad una formazione robusta. D’ora in poi, oltre il Catechismo, l’omelia e la Messa, Benoîte ha con sé anche i preziosi suggerimenti mariani.
Una signora del luogo, un giorno d’estate, uscì e raggiunse la grotta dove la ragazza viveva le apparizioni quotidiane. Piena di dubbi e scettica, la signora cercò di sbirciare durante una delle sue apparizioni. Questa giunse fuori dalla grotta, la Madre di Dio dice alla pastorella: “È qui. Avvertila di non bestemmiare più perché se continua così non ci sarà il Paradiso per lei: la sua coscienza è in cattivissimo stato, faccia penitenza, distribuisca ai poveri il cibo e il vino che prenderebbe nei giorni di Pasqua, di Pentecoste e di Natale ed essa non si cibi che di pane e acqua in quelle tre festività“. La signora, dapprima scettica, subirà una conversione radicale, invertendo la rotta del proprio cammino.
Passa un mese, giunge settembre. Maria si manifesta ancora una volta, apparendole stavolta dall’altra parte della valle, a Pindreau. “Andate al Laus, vi troverete una cappella dalla quale emaneranno buoni profumi e la parlerete con me molto sovente”. Dove un tempo accadde questa apparizione, oggi vi sorge un grazioso monumento.
Benoîte si reca nella frazione di Laus e, seguendo una scia di profumi e odori, trova la cappella Bon Rencontre, come dettole dalla Vergine Santissima. Vi entra ed ecco un altra apparizione mariana. Maria le rivela: “Ho chiesto questo luogo a mio Figlio per la conversione dei peccatori ed Egli me l’ha concesso”. La Madre di Dio affida inoltre alla piccola francese la costruzione di una chiesa ed una casa per i sacerdoti affinchè possano accogliere e confessare i pellegrini. Nei piani di un apparizione mariana vi è sempre una Chiesa e i Sacramenti.
Dinanzi le preoccupazioni della pastorella sull’assenza di denaro necessario per la costruzione, Maria la rassicura: “Non preoccuparti, quando sarà tempo si troverà tutto ciò che è necessario. Il denaro dei poveri fornirà tutto: vedrai che non mancherà niente“.
Dal 1665 al 1718
È il 1665 quando la voce delle apparizioni si è sparsa a sufficienza da far arrivare un esercito di pellegrini. Sono 180.000 quelli che giungono in soli 18 mesi, a partire dalla primavera dello stesso anno. La Vergine Santissima le rivelava: “La devozione di Laus sarà molto contrastata, ma tu non perderti di coraggio, piuttosto prega con più insistenza il mio caro Figlio: i nemici di Laus saranno confusi e la devozione sarà più grande che mai“.
È il 1666 quando la Chiesa comincia a venire edificata con all’interno la cappella del Bon Rencontre. Uomini e donne lavorano alla costruzione dell’edificio ognuno secondo il proprio ruolo e le proprie capacità messe a disposizioni: uomini, denaro e materiali non mancano. Benoîte sceglie la via della consacrazione e diventa membro del terzo Ordine Domenicanovenendole così dato il titolo di sorella Benoîte.
Nel 1669 i lavori si concludono. La Chiesa viene completata. Il ministero di Benoîte sarà di preghiera, di accoglienza, di ascolto del pellegrino e di penitenza. Benoîte riceve in aggiunta il dono mistico della cardiognosi, ovverosia la lettura dei cuori e dell’animo. Essa può quindi conoscere l’intimo dei pellegrini e saper loro consigliare, invitandoli a confessarsi e a rimettersi in stato di grazia. Passano gli anni. È il 1672 e la piccola veggente si stabilisce in via definitiva a Laus.
Nel tempo che scorre, le guarigioni e le conversioni avvengono in gran numero. In media sono 120.000 i pellegrini che visitano il luogo che diventa così meta di pellegrinaggio mariano, di riconciliazione e di conversione. Benoîte viene arricchita di altri doni mistici, divenendo una mistica di carattere eccezionale e iniziando così a vedere gli angeli e i santi oltre a vivere esperienze particolari come la visione del Paradiso, la cui esperienza sarebbe avvenuta solo più avanti, due anni prima del nuovo secolo. La visione degli angeli le consente di aiutare ulteriormente i pellegrini che raggiungono il luogo e di ricevere suggerimenti e informazioni preziose.
Tra il 1669 e il 1684 ha per cinque volte la visione di Cristo crocifisso sulla croce d’Avançon. Vive in unione mistica con lui ogni venerdì, ricevendo in dono esperienze cristopatiche quali i dolori della Passione. Gesù le appare parlandole e rivelandole messaggi. Subisce prove quali attacchi spirituali e fisici da parte del demonio e la mancanza di considerazione da parte di sacerdoti, che le vanno contro senza crederle, pena che l’affligge procurandole delle sofferenze massicce, così come anni addietro la Vergine le aveva annunciato.
Nel 1678 ebbe un apparizione di Maria SS. con accanto due sante, una con una corona di spine e l’altra con una corona di fiori. La Madonna le disse: “Figlia mia, se vuoi una corona di gloria in Cielo, devi portarne una di spine sulla terra“. Benedetta annuì, capì e il suo angelo le rivelò poi che le sante erano S. Barbara e santa Caterina da Siena. Oltre ad esse, Benoîte ebbe in visione anche san Giuseppe il quale le raccomandava la cura per il suo gregge.
Il 15 maggio del 1698 riceve un altro straordinario momento mistico. Ebbe in visione la Madonna che le disse: “Figlia mia, seguimi, voglio farti vedere cose che non hai mai visto e che ti daranno tanta gioia“. La veggente si alzò in aria e sentì i suoi piedi staccarsi da terra, mentre due angeli l’accompagnavo. D’un tratto sentì un coro angelico cantare le Litanie della Passione. E vide il Paradiso, la Gerusalemme Celeste, la Città Eterna.
Maria le dice: “É il popolo eletto del Figlio mio“. “Se siete contenta, mia buona Madre, vorrei restare anch’io per sempre, qui” esprime la veggente. La Madonna le risponde: “Non è ancora tempo, figlia mia“. Ed intanto, la veggente visse e godette di quei momenti di carattere sovrannaturale, osservando lo splendore celeste del Paradiso, una luce che non esiste sulla terra e delle melodie che mente umana non può concepire. Dinanzi a ciò, la Madonna le disse: “Nell’ordine più alto si trovano i martiri, vestiti di rosso, nel secondo i vergini, vestiti di bianco, nel terzo la grande moltitudine dei credenti, vestiti di diversi colori“. Vide, poi, al centro del Paradiso, il trono di Dio, attorniato dagli angeli e dai santi. Fu il momento più straordinario della sua vita terrestre.
Nel 1700 vede l’angelo custode che le dice: “Questa è un’opera divina che sempre sussisterà. Questi preti se ne andranno un giorno e Laus cambierà faccia, esisterà fino alla fine del mondo“. Dopo anni di amministrazione da parte di sacerdoti eretici, i preti fin lì presenti vennero mandati via e sopraggiunsero, dopo oltre 30 anni di sofferenze, tribolazioni e prove, una serie di sacerdoti santi. Benoîte ebbe così una croce in meno: quella del mancato supporto sacerdotale.
Il carisma di Benoîte non riguarda soltanto visioni mistiche di angeli e santi ma anche di anime del Purgatorio. Una sera, mentre recitava il rosario, ebbe in visione un anima purgante che non vedeva l’ora di veder finito il rosario della veggente per ricevere, in grazia, la fine delle pene temporali, potendo così entrare in Paradiso.
Verso il periodo finale del suo cammino terreno, nel 1718, Benoîte intensifica il desiderio di vivere tutta per Dio e di entrare nell’eternità una volta e per tutte, lasciando per sempre la terra. Poco prima della morte, la Madonna smette di apparirle e le apparizioni sembrano così cessate per sempre. Riceve delle acute vessazioni diaboliche di carattere intellettuale che la vogliono far sentire sola e abbandonata. Satana la tenta: “Ti ha abbandonata! Non puoi più ricorrere a lei!“. Ma la veggente, facendo sua la fede e la virtù, rispondeva a se stessa: “Piuttosto morirei mille volte abbandonata da Maria, che abbandonarla io anche per un solo istante!“.
Ed infine, ebbe ancora un apparizione della Vergine Santissima, che l’avrebbe poi accompagnata dinanzi le porte del Paradiso al momento del trapasso, facendole sentire profumi celesti nella camera dove sarebbe morta, prima del grande momento. Vivendo così in comunione con Cristo le sofferenze che il cielo le offre, pregando, offrendo le proprie croci e donandosi continuamente al prossimo, Benoîte vive santificandosi di anno in anno e continuando a vedere la Madonna per la bellezza continuata di 54 anni, a periodi non sempre regolari. Quella che un tempo era la pastorella di Gesù, poi veggente e sorella domenicana, muore il 28 dicembre del 1718 all’età di 71 anni in odore di santità.
Dopo il 1718 fino al 2009
Le apparizioni hanno così termine dopo 54 anni. Il 4 maggio 2008, mediante il vescovo Jean-Michel di Falco della Diocesi di Gap, le apparizioni di Laus vengono finalmente riconosciute. Diventano così tra le 15 apparizioni riconosciute dalla Chiesa Cattolica. Benoîte viene invece nominata Venerabileda papa Benedetto XVI il 3 aprile 2009. Il tutto, dopo 344 anni l’inizio delle apparizioni e 290 anni il termine delle stesse.
Decreto di riconoscimento ecclesiale • 4 maggio 2008
Preghiera per chiedere la beatificazione di Benoîte
Signore, pieno di compassione e di misericordia,
tuo Figlio ci ha dato Maria per Madre.
A richiesta della Vergine, il Signore Gesù le ha affidato il Laus, perché sia un rifugio per i peccatori.
La venerabile Benoîte ha accolto i pellegrini, conducendoli alla sorgente del perdono e della riconciliazione.
Noi Ti preghiamo fiduciosi perché Benoîte sia prossimamente beatificata affinché il Laus risplenda di luce nuova, che permetta di toccare ancora maggiormente i cuori e condurre sempre più peccatori a Te.
Ti preghiamo perché grazie di guarigioni delle anime e dei corpi siano accordate in abbondanza a onore del Tuo amore e della Tua gloria.
Amen.