- E senti o espírito inundado por um mistério de luz que é Deus e N´Ele vi e ouvi -A ponta da lança como chama que se desprende, toca o eixo da terra, – Ela estremece: montanhas, cidades, vilas e aldeias com os seus moradores são sepultados. - O mar, os rios e as nuvens saem dos seus limites, transbordam, inundam e arrastam consigo num redemoinho, moradias e gente em número que não se pode contar , é a purificação do mundo pelo pecado em que se mergulha. - O ódio, a ambição provocam a guerra destruidora! - Depois senti no palpitar acelerado do coração e no meu espírito o eco duma voz suave que dizia: – No tempo, uma só Fé, um só Batismo, uma só Igreja, Santa, Católica, Apostólica: - Na eternidade, o Céu! (escreve a irmã Lúcia a 3 de janeiro de 1944, em "O Meu Caminho," I, p. 158 – 160 – Carmelo de Coimbra)
terça-feira, 12 de março de 2019
PURA PRESENZA. MISTICA ED ESSERE NEI DIARI DI DIVO BARSOTTI
Nella prima parte del libro: I diari (pp. 21-53), viene subito
in evidenza il tratto di “testimonianza di Dio” che caratterizza i
diari di Barsotti. Egli non vuole parlare di Dio, ma rivelarlo attraverso la sua persona.
«Essere la Parola» per Barsotti vuol dire vivere la Parola, incarnarla nella propria vita. L’esperienza mistica è nello stesso
tempo esperienza della Parola, cioè esperienza della stessa presenza del Figlio, e riconoscimento della propria povertà e della
santità di Dio. Nella misura in cui Barsotti vive la Parola, la sua
esperienza di Dio si fa sempre più ricca, pur nella semplicità e
unità.
Barone sottolinea che nei diari di Barsotti, assieme alla testimonianza di Dio, emerge anche una dottrina. Infatti, nei diari
Barsotti non parla solo di «intuizioni», ma parla anche di un
«tema fondamentale», di un «discorso», di una «verità oggettiva». Tuttavia bisogna tener presente che lo stesso Barsotti, riferendosi a tutte le sue opere, scrive: «Molti insistono sul carattere frammentario dei miei scritti; in realtà non mi sembrano
molte le opere che abbiano un carattere così monolitico. Addirittura può avvenire il fastidio che si dicano sempre le stesse
cose. Mi sembra che abbia visto più chiaramente don Penco
quando ha scritto che tutti i miei scritti sono e vogliono essere
uno scavo, un tentare continuamente il mistero». leggere...