quinta-feira, 9 de maio de 2019

don Divo, LA NOSTRA DEVOZIONE A MARIA

LA NOSTRA DEVOZIONE A MARIA
Stamani si diceva che è necessario parlare della Madonna: è importante vedere che cos'è la Vergine per noi. Ci sembra che nulla caratterizzi di più un movimento in mezzo alla Chiesa del rapporto che con questo ha la Vergine.
La Vergine che rapporto ha con noi? Che cos' è per noi?
Ogni congregazione religiosa ha una particolare devozione alla Vergine. Un fatto assai preciso ci distingue. Come i monaci dell' Oriente, anche noi non ci fissiamo in una devozione particolare alla Vergine - i Benedettini non hanno una loro particolare festa della Madonna, eppure l’ Ordine monastico celebra e sente la maternità della Vergine. Altro è il rapporto del monaco con la Madonna, altro quello di una congregazione religiosa che ha un fine apostolico, di servizio.
Quello che distingue la nostra devozione a Maria è quanto dicevamo il primo giorno di Esercizi alla Verna. Noi vediamo in Lei l’ anima consacrata. Ci sembra che le feste cha maggiamente rispondono a celebrare il nostro rapporto con Lei siano l’11 ottobre (Maternità di Maria) e la festa della Presentazione al Tempio (21 novembre). Certo, Ella è anche la nostra Madre, la Mediatrice di tutte le grazie, la Corredentrice; e noi, con tutti quelli che la venerano ai piedi della Croce, la veneriamo e l' amiamo come piena di grazia.
Ma la maternità di Maria ha per noi un carattere proprio: quello di comunicarsi, di farci vivere il suo stesso rapporto con Dio. Ella in tanto è Madre in quanto fa sì che in noi viva il suo medesimo amore.
Ci sembra opportuno sottolineare non quello che la divide da noi ma quello che a noi la congiunge. In quanto Essa è la nostra Madre già ci distingue dagli altri; è questo un rapporto che unisce ma anche distingue: oppone l’ uno all' altro il figlio e la madre, non separandoli, ma come termini di un rapporto.

Ma noi vogliamo onorare Maria come la Madre del Cristo perchè in questo mistero Ella non si divide da noi: ma noi dobbiamo piuttosto partecipare a questo mistero di una divina maternità. Anche la nostra santità è un nascere del Cristo nel nostro cuore. Certo Ella ci trascenderà sempre infinitamente nel vivere questo mistero, tuttavia, vivendo la vita cristiana, anche noi realizziamo questa maternità, che raggiunge solo in Lei il suo compimento finale.
Ecco perché la nostra festa è la maternità divina di Maria. E la Madonna nostra è la Nicopeja: Gesù non è sulla braccia sta sul petto di Maria per insegnarci che anche la sua vita intima si esaurisce nella generazione del Cristo.
Ognuno di noi deve esser la madre e la sposa del Cristo. Dobbiamo far sì che Egli nasca in noi. Dobbiamo accogliere le parole dell' Angelo: "Ecce concipies et paries...." Vivere noi dobbiamo per dargli vita, per concepire il Cristo. Tutta la nostra, vita non si esaurisce che nella parole che la Chiesa fa dire al sacerdote all' altare: "Hoc est corpus meum".
Certo, nessuno di noi può raggiungere quella pienezza di grazia a cui è giunta Maria. In Lei questo mistero si compie pienamente, in noi è partecipato nella misura in cui, uniti a Lei, accogliamo le parole dell' Angelo. Figlio dell' uomo, di ciascuno di noi, Cristo tuttavia rimane in modo reale figlio di una donna: noi dobbiamo essere in Lei per generare Cristo. Così noi vediamo in Lei sopratutto la Madre di Dio. E la Madre di Dio in quanto Vergine.

La verginità non è l' egoismo di chi si chiude ad ogni amore, ma di chi si dona interamente a Dio. È in questo dono a Dio che consiste la verginità. La maternità di Maria importa questo dono integrale di sé a Dio, perciò esige la sua verginità. Anche noi siamo "madri" di Dio nel dono integrale di tutti noi stessi a Lui. È in questo dono integrale la partecipazione nostra alla divina maternità di Maria.
Che in noi nasca Gesù! che noi generiamo il Cristo! Sia la nostra vita un sacramento continuo onde ognuno di noi comunichi Cristo ai fratelli! che lo portiamo nel seno e lo generiamo nelle nostre opere! Parto continuo che, per noi, dona ai fratelli il Cristo.
Dobbiamo vedere in Maria anche il tipo della "madre" che è "sposa". L' anima nel suo rapporto con Dio è madre per essere sposa, per avere con Dio un rapporto nuziale di intimo amore. Maria è la Madre Sposa del Cristo. Nell' iconografia antica spesso si vede che il Bambino che Essa porta nelle sue braccia mette l' anello al dito di Maria. 

L' unione nuziale di Maria è col Figlio di Dio. Essa è la Sposa di Nostro Signore. Alle nozze di Cana è Maria che da il vino dell' allegrezza. Nel Pretorio, Pilato aveva indicato in Gesù l' uomo: "Ecce homo"; Gesù, dalla croce, ha indicato la donna. "Donna"! Non è la sua Madre, è la "Donna". L' "Uomo" e la "Donna" s' incontrano e ridonano la vita all' umanità. È ai piedi della Croce che si compie l' Unione: la "Donna" è Colei che sta ai piedi della Croce, e l’ “Uomo” è Lui, Gesù. E si compie l' atto nuziale che rigenera l’ umanità. "Ecco tuo figlio", dice Gesù. Maria è Madre in quanto risponde di tutta l' umanità. E l' umanità nuova, risanata, è in Giovanni.
In Maria è il tipo dell' anima consacrata che anche dovremmo realizzare; se mai potremo realizzarlo, dobbiamo tendere a questa santità. "Ecce ancilla Domini", dice la Madonna. Ogni nostra occupazzione deve essere un sacramento di amore; nulla di meno dobbiamo dare ai fratelli che Cristo. 

Finché al prossimo non daremo Gesù, lo avremo ingannato.
Ecco la nostra maternità divina. Ma questa maternità è anche in funzione della nostra unione nuziale con Cristo. L' anima consacrata deve realizzare la sua unione nuziale - la maternità divina non può essere piena se non è integrata dall’ unione nuziale. Perché l' anima nostra sia madre e sposa noi dobbiamo vivere in intimità con Gesù, vivere totalmente per Lui nel silenzio, sottratti a ogni sguardo, vivere solamente con Lui, come la Vergine nel Tempio.
La presentazione della Vergine al Tempio storicamente è leggendaria, ma la Chiesa celebra questa festa per farci ricordare il mistero della sua unione col Cristo. Ella vive una vita così profonda ed unita a Cristo che è come un orto racchiuso, come una fonte sigillata. La vita della Vergine! Non sappiamo dove termina l' uomo e dove comincia Dio. Uno è veramente lo spirito, uno l' amore. "Chi aderisce a Dio è una cosa con Lui" - questo fu realizzato dalla Vergine. Tu credi vedere la Vergine e, invece, non vedi che Dio. Ogni atto, sia interno che esterno, della Vergine fu solamente di Spirito Santo. Chi può dire lo stesso di noi? Eppure dobbiamo vivere nel seno del Padre, come Maria nel Tempio; vivere nella preghiera, nell' unione nuziale del Figlio di Dio.
Non so se sembra anche a voi che Dio ci abbia dato la vocazione più alta; non so perché Egli ci ha scelto, noi così poveri, così meschini.
Non possiamo che ringraziare Dio. Anche la Vergine non poté che cantare un' inno di ringraziamento: il Magnificat. In Lei tutto ha operato il Signore - Lei è un nulla. Ma noi, più che un nulla, siamo un abisso di peccato! E Dio ci ha scelto! Mai nulla sarà così grande come quello che ci ha rivelato oggi: esser madre del Cristo per esser con Lui un solo spirito e un solo corpo.
Perché vi dico tutto questo nell' Assunzione di Maria? Perché oggi noi vediamo il mistero di Maria nella sua piena manifestazione: corpo e anima, tutto ciò che Essa ha donato a Dio, tutto, in Lei, fu glorificato ed elevato nella vita stessa di Dio.
Sicché anche noi, come viviamo oggi il mistero di questa unione nuziale, vivremo domani la gloria di Dio e saremo manifestazione eterna della sua infinita misericordia.
Sia lode a Dio !"
Don Divo, Omelia a Casa san Sergio