sábado, 29 de junho de 2019

don Divo Barsotti, LA FEDE NELL'AMORE DI DIO PER NOI


«L'offesa più grande che potete fare a Dio è non credere al suo amore; è questo che l'offende nel suo intimo, è questo che più dolorosamente lo ferisce, perché ferisce Lui in quello che Egli è, Lui che è Amore. Noi forse non abbiamo commesso altri peccati, ma abbiamo commesso questo che ha intristito la nostra esistenza. Il nostro peccato è questo: non abbiamo creduto all'Amore.
Vi è una creatura che ha creduto all'amore di Dio: la Vergine. La santità di Maria è precisamente la sua fede nell'amore. "Beata tu che hai creduto!" dice Elisabetta a Maria. Nessuna misura nell'amore di Dio verso ciascuno di noi; la misura dell'amore di Dio non è in Dio, ma in noi. Tanto riceviamo di amore, quanto crediamo di essere amati. Maria SS.ma ha creduto fino in fondo, ha creduto nella misura più grande che è possibile a una creatura. Perché la Vergine ha creduto, il Verbo in Lei si è incarnato. In quell'istante beato in cui la Vergine si abbandonò tutta all'Amore di Dio, tutta la storia trovò il suo compimento. In quell'istante, perché in quello Ella credette all'Amore e l'accolse.
Eppure noi non crediamo di essere amati. Ed è questo il nostro peccato, il nostro vero, l'unico nostro peccato. Proprio perché non crediamo di essere amati, quello che chiediamo a Dio è che ci dia un po' di salute; chiediamo che il Signore ci apra la porta, ci voglia dare l'ultimo posto nel cielo, come se Iddio fosse avaro, come se Dio fosse geloso delle sue grazie, geloso di quello che Egli invece vuole donarci e ci supplica di ricevere da Lui: il dono di essere Santi.
Se vi chiedo di chiedere a Dio una santità come quella dei più grandi Santi, è il minimo che possa chiedervi in nome di Dio. Dio ha impegnato tutto Se stesso per noi. Vorrebbe dire non stimare abbastanza il Sangue di Cristo che è stato versato per ciascuno di noi, pensare che Egli voglia da noi una santità soltanto comune.
Egli è la Persona assoluta, Egli è l'Amore. In Dio, le Persone divine sono relazioni di amore, sono rapporto di amore. Per questo Egli è l'Amore, è tutto nell'«essere a», nel donarsi, nel comunicarsi.
Colui che ci ama è Dio, l'Infinito, l'Immenso. Ed ama me solo! E questa espressione è teologicamente e metafisicamente vera. Dio non può dividere il suo amore; Egli mi ama come se fossi solo. Egli che è infinitamente semplice, amandomi, mi ama con tutto Se stesso; io sono il termine di tutto il suo amore immenso ed eterno. La Vergine, i Santi, gli Angeli, tutte le bellezze dell'universo, tutto il Paradiso: tutto è per me! Ma più ancora delle bellezze dell'universo lo è Dio stesso. Le bellezze dell'universo, tutti i valori creati sono ordinati a me, sono miei perché Egli stesso per primo è mio. Nulla mi può sottrarre se Egli mi ama. Egli si dona a me, ma con Se stesso anche tutto quello che è suo: non vi è più alcuna cosa che non mi appartenga.
Egli ci ha creati di fatto perché potessimo ricevere questo suo immenso dono di amore. Ci ha voluti il suo amore non certo perché rimanessimo quelli che siamo, ma perché quello che siamo fosse la condizione di essere domani quello che Egli è. E noi siamo, viviamo ora, soltanto per accogliere questo infinito Amore che Egli è, per possedere Dio e trasformarci in Lui. Perciò non volere credere poco al suo amore cosi da ricevere poco! Nella misura che nella tua fede limiti il dono che Egli ti fa, in qualche modo tu restringi Dio, lo soffochi. Il rifiuto dell'uomo di accogliere l'amore di Dio, prima di essere la pena dell'uomo è stato la pena di Dio. Per questo rifiuto Dio ha sofferto la croce.
Mai ti dilaterai così da poter riceverlo tutto. Devi crescere sempre più nella tua fede di essere amato. Mai potrai credere abbastanza di essere amato, perché Egli ti ama sempre più di quanto speri; non soltanto di quanto desideri, ma di quanto tu possa immaginare. L'amore di Dio trascende ogni scienza, dice S. Paolo nella Lettera agli Efesini, supera ogni possibile comprensione dell'uomo. Non potrai mai dilatarti tanto da poter accoglierlo tutto.
Ma non domani, non in Paradiso! Ora e qui devi aprirti, perché ora e qui è per te il Paradiso. Quest'ora, quest'istante è pieno di Dio, se tu lo accogli.
L'esercizio fondamentale della vita religiosa è vivere questo rapporto che è essenziale all'uomo cui Dio si rivela come amore: una fede sempre più pura, un abbandono che deve essere ogni giorno sempre più pieno, e quel dono che accogli oggi diviene condizione per te di credere ancora di più nell'amore di Dio, per ricevere ancora più amore. E tu, proprio perché Egli rimane l'Amore, cresci via via perché "sei" nella misura stessa in cui lo accogli.
Credere nell'Amore: è tutto qui il Cristianesimo. Il Cristianesimo sussiste nella misura in cui la Chiesa chiede agli uomini di credere nell'amore di Dio, ma in un amore concreto, reale, in un amore che realmente discende da Dio fino all'uomo e solleva l'uomo realmente su fino a Dio. E la fede è l'atto onde l'uomo accoglie l'amore; una volta che ha accolto l'amore, l'amore stesso trasforma l'uomo e lo fa simile a Dio. Perché nella misura che avremo creduto noi possederemo Dio, ed è possedendo l'Amore che noi stessi ameremo.
Credere all'amore di Dio! È tutta la vita! Non è la mia parola, è la Parola ultima della Rivelazione divina. In uno degli ultimi scritti del Nuovo Testamento, in una delle sue ultime pagine, si trovano queste parole: "E noi abbiamo conosciuto e abbiamo creduto all'amore che Dio ha per noi". In queste parole S. Giovanni sintetizzava tutta la sua vita di apostolo, tutta la sua vita di discepolo prediletto di Gesù, tutta la sua santità. Ma non soltanto la sua, anche la nostra; perché anche noi dobbiamo conoscere e credere all'Amore.
   PREGHIERA
Signore, eccomi qui, se Tu mi vuoi amare, prendimi. Non voglio opporre alcuna resistenza al tuo amore. Io non ho creduto che Tu mi potessi amare.
Ma dal momento che Tu me lo chiedi, ecco, ora mi abbandono totalmente a Te per essere amato. Non oso dire che Ti amo.
Ma una cosa, Signore, voglio dirTi: Finalmente voglio credere che Tu mi ami. Tu me l'hai detto, Signore, e io non voglio rifiutarmi di credere. Mi abbandono a Te!
Mi offro a Te come sono, povera carta per essere bruciata, legno secco per essere consumato dal fuoco. Mi getto in Te, Signore, perché finalmente Tu mi bruci e mi consumi! Ecco, Signore, sono davanti a Te; non ho altro da dirTi che questo: amami, perché voglio essere amato, perché finalmente ho capito che la mia vita può avere soltanto un senso e un valore nel fatto che Tu mi ami, che Tu vuoi amarmi. Non rifiuto più il tuo amore per me. Questo e null'altro.
Riusciamo a credere che Egli veramente ci ama, senza cantare, senza uscire di noi stessi per la gioia ed essere pazzi?

Siamo amati da Dio!» Divo Barsotti, La fede nell'Amore, Morcelliana