sábado, 12 de março de 2022

Festa de São Luigi Orione

 


 Don Luigi Orione ride di sé stesso. Ma è l’ilarità dei santi, l’ironia ingenua e innocente che sorride nel ricordo di episodi ameni e sempre significativi. Più volte, egli stesso invitò i suoi religiosi, suore e benefattori alla santa allegria. Scrive:

«Bisogna educare i chierici a una santa letizia: una moderata allegrezza accresce le forze e rende piacevole la vita religiosa e spirituale. Disdice ai Servi di Dio lo stare melanconici e tristi. San Francesco di Sales diceva: “Santo triste, tristo santo”» (Scritti 2,254). «Stiamo sempre lieti in Domino, con gioia grande, diffondendo bontà e serenità su tutti i nostri passi e nel cuore di tutte le persone che incontriamo: sempre contenti, sempre alacri, tesoreggiando il tempo, ma senza troppa umana fretta. In ogni giorno, in ogni cosa, in ogni tribolazione, in ogni dolore, letizia grande, carità sempre e carità grande sino al sacrificio, in ogni cosa, solo e sempre, Cristo, Gesù Cristo e la Sua Chiesa, in olocausto di amore, in odore dolcissimo di soavità» (Scritti 8,209). «Noi dobbiamo irradiare la gioia, la letizia di Dio, la felicità di Dio: far sentire che servire e amare Dio è vita, è calore, è ardore, è vivere sempre allegramente e che solo i Servi di Dio sentono la pace gioiosa e il bene e la gioia santa della vita. Niente cappa di piombo, né su di noi né su chi sta con noi! Cantate! Suonate! Letiziatevi in Domino!, riempite la Casa di soave festosità. Servite Domino in laetitia!» (Scritti 21,179). «Si direbbe che il Signore ci voglia, in un certo senso, sempre bambini e sempre lieti, sereni. Proprio così, il Signore si ama e si serve in santa letizia, non nella tristezza… Via, dunque, ogni tristezza, sig.ra Contessa, via ogni nube, ogni fantasia, ogni pensiero che non porta pace allo spirito, ma inquietudine e turbamento» (Scritti 44,146). Talvolta questa santa letizia si vela di commozione e di pianto, nel ricordare i difficili inizi dell’Opera o qualche particolare avvenimento. Tutti gli episodi – alcuni dei quali inediti e qui raccolti in una prima selezione – sono narrati in prima persona e, dunque, autentici fioretti non “infiorettati” da certa agiografia, talvolta zuccherosa e fantasiosa. Si tratta di una importante testimonianza che rivela l’umanità all’interno della santità del nostro sempre sorprendente San Luigi Orione. Buona lettura. ALESSANDRO BELANO D