sexta-feira, 5 de março de 2010

L'Instructio del Summorum Pontificum: prima tappa?






[...] È in dirittura d'arrivo anche l'istruzione della Pontificia commissione Ecclesia Dei per l'interpretazione e l'applicazione del Motu Proprio del Papa Summorum Pontificum , sulla liberalizzazione della messa in latino con il rito antico. A quasi tre anni dall'uscita del discusso documento papale, i gruppi tradizionalisti denunciano ancora l'ostruzionismo di alcuni vescovi contro la celebrazione della messa con il rito tridentino. A cui si aggiungono dubbi e contestazioni sull'interpretazione delle norme. L'attesa istruzione dovrebbe mettere la parola fine a queste divisioni. (Ignazio Ingrao)

(C) 2010 Panorama


Confermiamo che la bozza dell'Istruzione, tanto attesa quanto rinviata nel tempo a causa di numerosi incidenti di percorso, starebbe raggiungendo la stesura definitiva e quindi potrebbe essere sottoposta alla definitiva approvazione papale.

Sull' Instructio per l'applicazione del Motu Proprio di Benedetto XVI si è spesso favoleggiato molto in questi anni, a causa soprattutto delle aspettative di cui è stata caricata dai desideri dei fedeli. Desideri che nella maggior parte sono stati legittimi e sinceri, ma che tuttavia si sono talvolta manifestati in maniera disordinata e spesso sono stati mortificati per questo.

Non è certo un documento che potrà vincere la cattiveria e il cinismo di chi non vuole comprendere o vuole solo fraintendere, nè potrà essere la panacea che improvvisamente azzera lo spazio tra la volontà papale e la sua interpretazione. Più realisticamente sarà uno strumento pragmatico che riassume e ordina i chiarimenti della PCED dati fin qui nelle singole interrogazioni: un ulteriore discorso sulla realizzazione concreta di questo cammino liturgico, ancora bisognoso di un'onesta riflessione da parte di tutti e di trovare una maturazione ecclesiale condivisa.

Ed per questo che l'augurio da farsi, in una tale imperdibile occasione, è che dalla Commissione preparatoria sia presa in considerazione la possibilità di non farne un documento unico e definitivo, quindi limitato al momento della sua pubblicazione, ma piuttosto di renderlo l'inizio di un vero work-in-progress che avrà tappe e aggiornamenti costanti nel tempo. Una Instructio prima, insomma, cui farne seguire altre.

Questo perchè una prassi liturgica, come tale, è un processo vivo e naturale: riportare una ritualità in vita ex officio invece, è un processo complesso, che non può risolversi in un solo pronunciamento. Richiede piuttosto una costante comprensione di come lo Spirito traduca nella Chiesa quotidianamente questa ritrovata esperienza di preghiera. Noi crediamo che la riscoperta benedettiana della Liturgia anteriore, pertanto, meriti una sorta di osservatorio permanente, magari trasferito ai suoi alvei più consoni - come il Culto Divino, per esempio - che dia di volta in volta i fondamenti normativi e le tutele giuridiche di cui questo cammino ha bisogno per sopravvivere. (RS)

fonte:rinascimento sacro