segunda-feira, 3 de junho de 2019

don Divo Barsotti, Il dono dell'Intelletto

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Come agisce lo Spirito Santo nella nostra intelligenza per penetrare i misteri di Dio e dare a noi una conoscenza più viva dei divini misteri? Col dono dell'Intelletto

L'intelligenza da sola non avrebbe questa capacità, ma con il dono dello Spirito Santo ecco che l'intelligenza di un'umile suora diviene capace di penetrare i misteri divini più di quanto non possa l'intelligenza umana da sola, ed ecco che una povera suora può conoscere Dio meglio di un teologo. Lo vedete in santa Caterina da Siena, che è stata dichiarata Dottore della Chiesa e non sapeva scrivere; ottenne questo per un miracolo dello Spirito Santo, come pure santa Teresa di Gesù.

In generale i Dottori della Chiesa non sono i più grandi sapienti; ci sono anche delle intelligenze solari come sant'Agostino e san Tommaso, ma spesso i Dottori della Chiesa non erano grandissime intelligenze sul piano umano.


 Quanti teologi erano più sapienti anche di san Francesco di Sales, ma in tutto il '600 lui solo è Dottore della Chiesa. Dio dava alla sua anima un sicuro intuito della verità. mentre gli altri vagavano nelle tenebre, e attraverso tanti ragionamenti cercavano di interpretare i misteri divini, di penetrarli, egli con intuito felicissimo e sicuro andava diritto alla verità cristiana; era quasi come una visione, un intuito semplice, reso possibile per l'azione di Dio dal dono dello Spirito Santo. Egli era vescovo, era laureato, aveva studiato a Padova, ma quanti altri erano poveri e umili, anche povere e umili suore, e hanno avuto una conoscenza di Dio più grande di quella che potevano avere i teologi.

In Italia i più grandi mistici sono tre donne, e la prima delle mistiche è una sposa, infermiera all'Ospedale di Pammatone, Caterina da Genova (1447 - 1510). È certamente la più grande mistica che ha avuto l'Italia e non ha studiato teologia, non è vissuta nemmeno in un chiostro, ma è di una sublimità senza pari. La sua intelligenza ha il volo rapido di un'aquila, penetra gli abissi di Dio in un modo che ci lascia veramente sbalorditi. Anche oggi i testi che riporta il Marabotto, nella sua vita, ci lasciano senza fiato, sono di una sublimità senza confronti.

È lo Spirito Santo che agisce sull'uomo in modo che l'intelligenza acquisti un potere di penetrare i misteri, e la penetrazione diviene così semplice che sembra quasi naturale. Nei teologi e nei filosofi il pensiero è contorto e faticoso; quanto più grande è il mistero e più sublime la dottrina, tanto più si muovono con lentezza, con grande circospezione e con fatica, la fatica del ragionamento. Pensate invece a san Tommaso; egli parla delle cose più alte con una tale semplicità e naturalezza che lo capirebbero i bambini.

Il suo linguaggio è trasparente come l'acqua pura di una fonte. Questa connaturalità con l'Essere divino nasce dal fatto che la sua anima era presa come strumento docile dall'azione dello Spirito, per penetrare il mistero; è il dono dell'Intelletto, ma non è solo questo dono.