terça-feira, 19 de maio de 2015

I due Francesco, quello dei media e quello reale Sempre più distanti tra loro. La narrazione pubblica continua a dipingere il papa come un rivoluzionario. Ma i fatti provano il contrario di Sandro Magister


I due Francesco, quello dei media e quello reale

Sempre più distanti tra loro. La narrazione pubblica continua a dipingere il papa come un rivoluzionario. Ma i fatti provano il contrario

di Sandro Magister



ROMA, 15 maggio 2015 – Di papa Francesco ce ne sono ormai due e sempre più distanti tra loro: il Francesco dei media e quello vero, reale.

Il primo è arcinoto ed è andato in onda fin dalla sua prima apparizione sulla loggia della basilica di San Pietro.

È il racconto del papa che rivoluzione la Chiesa, che depone le chiavi del legare e del sciogliere, che non condanna ma solo perdona, anzi, nemmeno più giudica, che lava i piedi alla carcerata musulmana e al transessuale, che abbandona il palazzo per tuffarsi nelle periferie, che apre i cantieri su tutto, sui divorziati risposati come sui denari del Vaticano, che chiude le dogane del dogma e spalanca le porte della misericordia. Un papa amico del mondo, di cui già si magnifica l'imminente enciclica sullo "sviluppo sostenibile" prima ancora di vedervi cosa ci sarà scritto.

In effetti c'è parecchio, nelle parole e nei gesti di Jorge Mario Bergoglio, che si presta a questa narrazione. 

Il Francesco dei media è un po' anche creazione sua, geniale, che nel volgere di un mattino ha miracolosamente capovolto l'immagine della Chiesa cattolica da opulenta e decadente a "povera e per i poveri".LEGGERE...