segunda-feira, 9 de janeiro de 2017

don Divo Barsotti TRASFIGURATI


 

Dio si rivela a noi attraverso una visione sensibile e intellettuale, e pure noi dobbiamo essere luce in questo duplice senso. Ma come questa luce, che deve essere anche un’esperienza intellettuale, di fatto potrà rivelare Dio? 
La domanda che faccio richiama un insegnamento fondamentale della spiritualità ortodossa, ossia quello di una trasfigurazione nella quale l’essere creato diviene partecipe dell’energia divina.
Si può dire, usando un linguaggio molto più semplice usato dalla Scrittura, che l’essere creato si trasforma in tal modo da divenire una pura trasparenza di Dio. Noi siamo fatti a immagine e somiglianza di Dio (cfr. Gen 1,26), ma altro è immagine segreta e non percepibile ai sensi, altro è immagine che parla di Dio. Così i mistici parlano, ad esempio, di cristallo puro che risplende della luce del sole; l’uomo non è il sole e pur tuttavia sembra il sole; l’uomo non cessa d’essere creatura e pur tuttavia non dice più che Dio. Ecco l’icona.
Dice sant’Ireneo che “gloria di Dio è l’uomo vivente”: e chi è mai l’uomo vivente per essere la gloria di Dio? E’ colui nel quale Dio vive, è colui nel quale Dio in qualche modo sussiste così come il Verbo di Dio sussiste nella natura umana, sicchè la natura umana diviene in qualche modo il supporto della Divinità del Verbo.