sábado, 20 de novembro de 2010

Spiegazione della Santa Messa di Dom Prosper Guéranger O.S.B Abate di Solesmes (1805-1875) : "Pregate, fratelli, perché il mio sacrificio, che è anche il vostro, sia accetto a Dio Pa?dre onnipotente". È una specie di congedo che il sacerdote rivolge al popolo, per?ché non si volterà più verso di esso finché il Sacrificio non sia stato consumato. Ma questa non è la formula ordinaria di congedo; infatti prima di salire all'altare, il sacerdote aveva detto semplicemente: Dominus vobiscum. Qui si raccomanda alle preghiere dei fedeli, affinchè questo Sacrificio, che appartiene al sacerdote e ai fedeli, sia gradito a Dio. Il Sacrificio è del sacerdote, perché egli ne è l'agente; è dei fedeli, perché Gesù Cristo lo ha istituito a loro profitto: ecco perché il sacerdote si sofferma a lungo sulle parole: meum ac vestrum sacrìficium, "il mio sacrificio, che è anche il vostro".






INDICE

PRESENTAZIONE
di Mons. Mario Oliveri
Vescovo di Albenga - Imperia

Prefazione del traduttore

L'ORDINARIO DELLA MESSA
I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
XI
XII
XIII
XIV
XV    
XVI
XVII
XVIII
XIX
XX
XXI
XXII
XXIII
XXIV
XXV
XXVI
XXVII
XXVIII
XXIX
XXX
XXXI
XXXII
XXXIII
XXXIV
XXXV
XXXVI
XXXVII
XXXVIII
XXXIX
XL
XLI
XLII
IL SALMO "JUDICA"
CONFITEOR
PRIMA INCENSAZIONE
INTROITO
KYRIE
GLORIA IN EXCELSIS DEO
COLLETTA
EPISTOLA
GRADUALE
ALLELUIA - TRATTO
SEQUENZA
VANGELO
CREDO
OFFERTORIO
SECONDA INCENSAZIONE
LAVABO
SUSCIPE, SANCTA TRINITAS
ORATE, FRATRES
PREFAZIO
SANCTUS
CANONE DELLA MESSA - TE IGITUR
MEMENTO DEI VIVI
COMMUNICANTES
HANC IGITUR
QUAM OBLATIONEM
CONSACRAZIONE DELL'OSTIA
CONSACRAZIONE DEL VINO
UNDE ET MEMORES
SUPRA QUAE PROPITIO
SUPPLICES TE ROGAMUS
MEMENTO DEI DEFUNTI
NOBIS QUOQUE PECCATORIBUS
PER QUEM HAEC OMNIA
L'ORAZIONE DOMENICALE
LIBERA NOS QUAESUMUS
AGNUS DEI
ORAZIONE PRIMA DELLA COMUNIONE
COMUNIONE
POSTCOMMUNIO
ITE, MISSA EST
BENEDIZIONE
ULTIMO VANGELO


XVIII - ORATE, FRATRES
II sacerdote, dopo aver baciato l'altare, si volta verso il popolo e lo saluta dicendo: Orate, fratres: ut meum ac vestrum sacrificium acceptabile fiat apud Deum Patrem omnipotentem, "Pregate, fratelli, perché il mio sacrificio, che è anche il vostro, sia accetto a Dio Pa?dre onnipotente".
È una specie di congedo che il sacerdote rivolge al popolo, per?ché non si volterà più verso di esso finché il Sacrificio non sia stato consumato. Ma questa non è la formula ordinaria di congedo; infatti prima di salire all'altare, il sacerdote aveva detto semplicemente: Dominus vobiscum. Qui si raccomanda alle preghiere dei fedeli, affinchè questo Sacrificio, che appartiene al sacerdote e ai fedeli, sia gradito a Dio. Il Sacrificio è del sacerdote, perché egli ne è l'agente; è dei fedeli, perché Gesù Cristo lo ha istituito a loro profitto: ecco perché il sacerdote si sofferma a lungo sulle parole: meum ac vestrum sacrìficium, "il mio sacrificio, che è anche il vostro".
Per questa stessa ragione il sacerdote richiama l'attenzione dei fedeli, invitandoli a stare sempre più attenti. Essi non devono dimen?ticare che hanno la loro parte nel sacerdozio, come afferma san Pietro chiamando i fedeli "sacerdozio regale", regale sacerdotium (1 Pt 2,9), perché sono cristiani. Essi, infatti, vengono da Cristo, so?no di Cristo, sono stati unti e, per il battesimo, sono divenuti altret?tanti "cristi"; bisogna, di conseguenza ch'essi possano offrire il santo Sacrificio in unione al sacerdote.
Così, a questo invito del sacerdote, rispondono con grande ef?fusione: Suscipiat Dominus sacrìficium de manibus tuis ad laudem, et glorìam nominis sui ad utilitatem quoque nostram, totiusque Ecclesiae suae sanctae, "Riceva il Signore il sacrificio dalle tue mani, a lode e gloria del suo nome, per la nostra utilità e per quella di tutta la sua santa Chiesa". Il Messale porta tra parentesi la parola meis in?vece di tuis, qualora il sacerdote fosse obbligato a supplire all'as?senza o all'ignoranza di chi gli serve la Messa.
Dopo aver dato al sacerdote questa risposta, i fedeli devono pensare che non vedranno più il suo volto finché il Signore stesso non sia disceso sull'altare. La sua stessa voce si farà udire una sola volta, per la grande e magnifica preghiera di ringraziamento, ossia il Prefazio.
Ma prima di quel momento il sacerdote raccoglie i voti dei fedeli in un'orazione che dice a bassa voce e che per tale ragione sì chiama Secreta. Poiché prega in silenzio, non fa precedere la sua preghiera dalla parola Oremus, "preghiamo", perché non invita i fe?deli a pregare con lui. Negli antichi Sacramentari, come quello di san Gregorio, per esempio, quest'orazione era indicata come Oratio super oblata.




È possibile richiedere il libro
La Santa Messa, Spiegazione delle preghiere e delle cerimonie della Santa Messa secondo alcune note raccolte dalle conferenze  di Dom Prosper Guéranger, Abate di Solesmes
al seguente indirizzo:
Suore Francescane dellíImmacolata, Monastero della Murate  , Via dei Lanari, 2  , 06012 CITTÀ DI CASTELLO (PG) 
tel/fax: 075-8555779 - posta elettronica: francescanecittacastelloATinterfree.it


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