domingo, 24 de outubro de 2010

Nihil innovetur! All’Angelus torna lo stemma ufficiale

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VATICANO – Come avevamo anticipato giorni fa, lo strato che espone lo stemma del Pontefice Regnante dalla finestra dell’Angelus è stato nuovamente sostituito con il precendente, quello che riporta una vistosa toppa bianca per nascondere lo stemma del predecessore. In tal modo non si è voluto far incorrere i fedeli e i media nell’equivoco che lo stemma ufficiale di Benedetto XVI sia in alcun modo cambiato.
Per evitare ogni ulteriore equivoco pare addirittura che lo stemma in stile rinascimentale sia stato fatto togliere con estrema urgenza anche da alcuni dei preziosi parati pontificali realizzati appositamente per il Santo Padre in questi anni. Lo stesso Pontefice in più occasioni aveva avuto modo di apprezzare l’importante valore artistico degli stemmi, tanto da esibirli in processione con un modo inusuale di tenere i lembi del piviale. Se la “correzione” dovesse riguardare tutti i parati interessati (per ora pare siano in rifacimento quelli avventizi) stiamo parlando di oltre 22 stemmi da sostituire (parato dell’Avvento: 2 stemmi sul manto papale e 2 sulle dalmatiche; parato delle Ceneri: 2 stemmi sul manto papale, 1 sulla pianeta e 4 sulle dalmatiche; parato dei Santi Pietro e Paolo: 2 stemmi sul manto papale,  1 sulla pianeta,  1 sulla casula e 7 sulle dalmatiche). L’aggravio economico risulterà essere proporzionato alla complessità delle decorazioni.

Nihil innovetur!

di Gianni Cardinale - ROMA. Lo stemma papale di Benedetto XVI non è cambiato. Lo confermano fonti autorevoli interpellate da Avvenire.
Domenica scorsa dalla finestra papale del Palazzo apostolico era stato calato un nuovo drappo in cui era raffigurato uno stemma differente da quello ufficiale. La variazione maggiore riguardava il fatto che al posto della mitria, sopra allo scudo, c’era la tiara. Il che ha fatto subito scatenare, specialmente su internet, un ampio e articolato dibattito sui significati ecclesiologici e teologici di questa (supposta) innovazione. In realtà il drappo, un recente regalo al Papa, è stato sì utilizzato domenica, ma «una tantum». E non è previsto un riutilizzo per il semplice fatto che non c’è nessuna disposizione per il cambiamento dello stemma che Benedetto XVI ha adottato fin dall’inizio del pontificato.
D’altronde, a pagina 4 dell’Osservatore Romano datato 13 ottobre, prima dell’incipit del testo in latino del motu proprio «Ubicumque et semper» («Dovunque e sempre») campeggiava ben visibile lo stemma ufficiale. Insomma, ribadiscono le autorevoli fonti interpellate da Avvenire: «Lo stemma rimane come è. Nihil innovetur!».

fnte:http://www.rinascimentosacro.org/