Ovviamente non c'è possibilità di cambiamento su questa dottrina.
Una lettera privata dovrebbe rimanere privata, ma sembra che ci siano errori sia nel contenuto che nell'elenco dei firmatari.
Il Cardinale è consapevole del fatto che permangono preoccupazioni tra molti dei Padri sinodali circa la composizione del comitato di redazione della relatio finale e circa il processo attraverso il quale sarà presentata ai padri sinodali e votata.
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Di seguito il testo della lettera dei 13 Cardinali presentata il 5 ottobre scorso resa nota da Sandro Magister [qui]. (Notizie dell'ultima ora segnalano il dissociarsi di Scola, Vingt-Trois e Piacenza. Ora anche Erdö. Vedremo...)
Ora è chiara la ragione dell'intervento fuori programma di Bergoglio il 6 ottobre, che ha ribadito che anche le decisioni di metodo sono state da lui condivise e direttamente approvate, e quindi non possono essere rimesse in discussione. Così come diventa chiaro a cosa si riferisse padre Spadaro nel suo tweet sulla ermeneutica cospirativa [vedi qui]. Comunque affidare ad un twet una affermazione così grave e per di più non argomentata lo considero poco serio e non adeguato allo stile ecclesiale: la Chiesa non è né un'azienda di marketing né 'luogo' di rappresentazioni ed esibizioni. Tanto meno di esibizionismi.
A lato una immagine eloquente: il tweet del vaticanista Damian Thompson, sulla chiacchierata, e proprio per questo inopportuna, presenza del card. Danneels - definito discreto creatore di re ma oggetto di pesanti responsabilità mai perseguite e anche lui su posizioni liberali - in evidente confidenza con Bergoglio, del quale ha promosso l'elezione.
La segnalazione di Magister è importante, perché si tratta di un documento ufficiale autorevole rivolto al papa che esigerebbe una risposta articolata e motivata. È una gratia gratis data che il papa risponda ad un vescovo o a cardinali che lo interpellano. Ma in un momento e in un contesto di lavori in corso di grande rilevanza come questo diventa una necessità impellente.
In ogni caso il contenuto della lettera è genericamente soft, se si pensa a quali sono le distorsioni dell'Instrumentum Laboris che, tra l'altro, contiene questioni non approvate nella precedente tornata e riproposte direttamente dal papa [qui]. Mi limito a ricordare l'Appello, ugualmente ignorato, per la correzione del paragrafo 137 [qui]. Dovremo inoltre approfondire la questione del par.128, che contiene una proposta di estensione delle possibilità in cui membri di altre Chiese possono ricevere l’Eucaristia nel rito cattolico (una vera e propria inaudita communicatio in sacris) addirittura aggiunta dal cardinale Lorenzo Baldisseri o dal suo staff nella segreteria del Sinodo. Attendibilmente su richiesta di alcuni vescovi tedeschi, che da anni stanno discretamente spingendo in questa direzione [qui].
Ciò non toglie che l'appello dei cardinali avrebbe potuto esplicare la dovuta efficacia.
Da tener presente che i 13 (ora 9) firmatari rappresentano solo una parte della protesta, che risulta ben chiara dalle dichiarazioni unanimi dei vescovi polacchi e di altri già evidenziati.
Ora è chiara la ragione dell'intervento fuori programma di Bergoglio il 6 ottobre, che ha ribadito che anche le decisioni di metodo sono state da lui condivise e direttamente approvate, e quindi non possono essere rimesse in discussione. Così come diventa chiaro a cosa si riferisse padre Spadaro nel suo tweet sulla ermeneutica cospirativa [vedi qui]. Comunque affidare ad un twet una affermazione così grave e per di più non argomentata lo considero poco serio e non adeguato allo stile ecclesiale: la Chiesa non è né un'azienda di marketing né 'luogo' di rappresentazioni ed esibizioni. Tanto meno di esibizionismi.
A lato una immagine eloquente: il tweet del vaticanista Damian Thompson, sulla chiacchierata, e proprio per questo inopportuna, presenza del card. Danneels - definito discreto creatore di re ma oggetto di pesanti responsabilità mai perseguite e anche lui su posizioni liberali - in evidente confidenza con Bergoglio, del quale ha promosso l'elezione.
La segnalazione di Magister è importante, perché si tratta di un documento ufficiale autorevole rivolto al papa che esigerebbe una risposta articolata e motivata. È una gratia gratis data che il papa risponda ad un vescovo o a cardinali che lo interpellano. Ma in un momento e in un contesto di lavori in corso di grande rilevanza come questo diventa una necessità impellente.
In ogni caso il contenuto della lettera è genericamente soft, se si pensa a quali sono le distorsioni dell'Instrumentum Laboris che, tra l'altro, contiene questioni non approvate nella precedente tornata e riproposte direttamente dal papa [qui]. Mi limito a ricordare l'Appello, ugualmente ignorato, per la correzione del paragrafo 137 [qui]. Dovremo inoltre approfondire la questione del par.128, che contiene una proposta di estensione delle possibilità in cui membri di altre Chiese possono ricevere l’Eucaristia nel rito cattolico (una vera e propria inaudita communicatio in sacris) addirittura aggiunta dal cardinale Lorenzo Baldisseri o dal suo staff nella segreteria del Sinodo. Attendibilmente su richiesta di alcuni vescovi tedeschi, che da anni stanno discretamente spingendo in questa direzione [qui].
Ciò non toglie che l'appello dei cardinali avrebbe potuto esplicare la dovuta efficacia.
Da tener presente che i 13 (ora 9) firmatari rappresentano solo una parte della protesta, che risulta ben chiara dalle dichiarazioni unanimi dei vescovi polacchi e di altri già evidenziati.