segunda-feira, 12 de outubro de 2015

Tredici cardinali hanno scritto al papa. Richieste respinte in blocco mentre sparisce la relatio finalis

 Aggiornamento: Edward Pentin su NCRegister 12 ottobre - Un portavoce del cardinale George Pell, prefetto della Segreteria per l'economia ha detto che c'è un forte consenso nel Sinodo sulla maggior parte dei punti, ma ovviamente c'è un certo disaccordo perché una minoranza vuole cambiare gli insegnamenti della Chiesa sulle debite disposizioni necessarie per ricevere la Comunione.
Ovviamente non c'è possibilità di cambiamento su questa dottrina.
Una lettera privata dovrebbe rimanere privata, ma sembra che ci siano errori sia nel contenuto che nell'elenco dei firmatari.
Il Cardinale è consapevole del fatto che permangono preoccupazioni tra molti dei Padri sinodali circa la composizione del comitato di redazione della relatio finale e circa il processo attraverso il quale sarà presentata ai padri sinodali e votata.
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Di seguito il testo della lettera dei 13 Cardinali presentata il 5 ottobre scorso resa nota da Sandro Magister [qui]. (Notizie dell'ultima ora segnalano il dissociarsi di Scola, Vingt-Trois e Piacenza. Ora anche Erdö. Vedremo...)
Ora è chiara la ragione dell'intervento fuori programma di Bergoglio il 6 ottobre, che ha ribadito che anche le decisioni di metodo sono state da lui condivise e direttamente approvate, e quindi non possono essere rimesse in discussione. Così come diventa chiaro a cosa si riferisse padre Spadaro nel suo tweet sulla ermeneutica cospirativa [vedi qui]. Comunque affidare ad un twet una affermazione così grave e per di più non argomentata lo considero poco serio e non adeguato allo stile ecclesiale: la Chiesa non è né un'azienda di marketing né 'luogo' di rappresentazioni ed esibizioni. Tanto meno di esibizionismi.
A lato una immagine eloquente: il tweet del vaticanista Damian Thompson, sulla chiacchierata, e proprio per questo inopportuna, presenza del card. Danneels - definito discreto creatore di re ma oggetto di pesanti responsabilità mai perseguite e anche lui su posizioni liberali - in evidente confidenza con Bergoglio, del quale ha promosso l'elezione.
La segnalazione di Magister è importante, perché si tratta di un documento ufficiale autorevole rivolto al papa che esigerebbe una risposta articolata e motivata. È una gratia gratis data che il papa risponda ad un vescovo o a cardinali che lo interpellano. Ma in un momento e in un contesto di lavori in corso di grande rilevanza come questo diventa una necessità impellente.
In ogni caso il contenuto della lettera è genericamente soft, se si pensa a quali sono le distorsioni dell'Instrumentum Laboris che, tra l'altro, contiene questioni non approvate nella precedente tornata e riproposte direttamente dal papa [qui]. Mi limito a ricordare l'Appello, ugualmente ignorato, per la correzione del paragrafo 137 [qui]. Dovremo inoltre approfondire la questione del par.128, che contiene una proposta di estensione delle possibilità in cui membri di altre Chiese possono ricevere l’Eucaristia nel rito cattolico (una vera e propria inaudita communicatio in sacris) addirittura aggiunta dal cardinale Lorenzo Baldisseri o dal suo staff nella segreteria del Sinodo. Attendibilmente su richiesta di alcuni vescovi tedeschi, che da anni stanno discretamente spingendo in questa direzione [qui].
Ciò non toglie che l'appello dei cardinali avrebbe potuto esplicare la dovuta efficacia.
Da tener presente che i 13 (ora 9) firmatari rappresentano solo una parte della protesta, che risulta ben chiara dalle dichiarazioni unanimi dei vescovi polacchi e di altri già evidenziati.