La piccola via
A dieci anni dalla proclamazione a dottore della Chiesa di santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo da parte di papa Giovanni Paolo II
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Consigli e ricordi di Céline Martin, una delle quattro sorelle di santa Teresina
Domenica 19 ottobre 1997, papa Giovanni Paolo II – dopo che già ne aveva dato annuncio il 27 agosto a Parigi, durante la XII Giornata della gioventù – proclamava santa Teresa di Lisieux (nata ad Alençon il 2 gennaio 1873 e morta a Lisieux, a soli ventiquattro anni, il 30 settembre 1897) dottore della Chiesa universale. Con questo titolo, spiegava il Papa in quell’occasione, «il magistero intende segnalare a tutti i fedeli, e in modo speciale a quanti rendono nella Chiesa il fondamentale servizio della predicazione o svolgono il delicato compito della ricerca e dell’insegnamento teologico, che la dottrina professata e proclamata da una certa persona può essere un punto di riferimento, non solo perché conforme alla verità rivelata, ma anche perché porta nuova luce sui misteri della fede, una più profonda comprensione del mistero di Cristo».
«Tra i “dottori della Chiesa” Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo è la più giovane», disse ancora il Papa. Su un totale di trentatré dottori, Teresa di Lisieux è la terza donna cui è stato concesso questo titolo dopo che Paolo VI nel 1970 proclamò dottori della Chiesa santa Teresa d’Avila (Avila, 28 marzo 1515 – Alba de Tormes, 4 ottobre 1582) e santa Caterina da Siena (Siena, 25 marzo 1347 – Roma, 29 aprile 1380).
Nei ventisette anni del suo pontificato, Giovanni Paolo II proclamò dottore della Chiesa soltanto Teresa di Lisieux.
A dieci anni da quell’atto di magistero di papa Giovanni Paolo II, pubblichiamo in queste pagine un capitolo di una raccolta di scritti di Céline Martin (1869-1959), una delle quattro sorelle di santa Teresina. Céline, che entrò nel Carmelo di Lisieux nel 1894 assumendo il nome di suor Genoveffa del Volto Santo, curò personalmente, nel 1951, la sistemazione dei suoi appunti, provenienti dal suo diario personale – redatto in parte quando Teresa era ancora in vita – e dalle sue deposizioni preparate in vista dei processi di beatificazione e di canonizzazione. Il capitolo che pubblichiamo si intitola “Spirito d’infanzia” ed è tratto integralmente dal libro Consigli e ricordi (Città Nuova, Roma 1973, pp. 47-59).
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Santa Teresa di Gesù Bambino |
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Al processo, quando il promotore della fede mi ha domandato perché desideravo la beatificazione di suor Teresa del Bambin Gesù, gli risposi che era soltanto per far conoscere la “piccola via”. È così che Teresa chiamava la sua spiritualità, il suo modo di andare a Dio.
Egli replicò: «Se parlate di “via” la causa cadrà inevitabilmente, come è successo già in diverse circostanze analoghe».
«Tanto peggio», ho risposto io, «la paura di perdere la causa di suor Teresa, non mi impedirà certo di valorizzare il solo punto che mi interessa: fare in certo modo canonizzare la “piccola via”».
Tenni duro e la causa non naufragò. Per questo ho provato più gioia quando Benedetto XV esaltava nel suo discorso l’«infanzia spirituale», che durante la beatificazione e la canonizzazione della nostra santa. Il mio scopo era stato raggiunto quel giorno, il 14 agosto 1921.
D’altra parte il Summarium ha registrato questa risposta che io detti a proposito dei «doni soprannaturali»: leggere...