di Bruno Volpe
   CITTA’ DEL   VATICANO – Il clero ad ogni livello obbedisca al Papa: e' la parte centrale   del messaggio di Monsignor Albert Malcolm Ranjith   Patabendige, ex-segretario per la Congregazione  del Culto Divino e la Disciplina  dei   Sacramenti intervistato in esclusiva da ‘Petrus’.
 Eccellenza, che   accoglienza ha avuto il Motu Proprio di Benedetto XVI che ha liberalizzato la Santa Messa  secondo il   rito tridentino? Qualcuno, in seno stesso alla Chiesa, ha un po’ storto il   naso…
   "Vi sono state   reazioni positive e, inutile negarlo, critiche e prese di posizione   contrarie, anche da parte di teologi, liturgisti, sacerdoti, Vescovi e   persino Cardinali. Francamente, non comprendo queste forme di allontanamento   e, perche' no?, di ribellione al Papa. Invito  tutti, soprattutto i Pastori,   ad obbedire al Papa, che e' il successore di Pietro. I Vescovi, in    particolare, hanno giurato fedelta' al Pontefice: siano coerenti e fedeli al   loro impegno".
 A Suo, avviso, a   cosa si devono queste manifestazioni contrarie al Motu Proprio?
   "Lei sa che ci   sono stati, da parte di alcune Diocesi, anche documenti interpretativi che   mirano inspiegabilmente a limitare il Motu Proprio del Papa. Dietro queste   azioni si nascondono da una parte pregiudizi di tipo ideologico e dall’altra   l'orgoglio, uno dei peccati piu' gravi. Ripeto: invito tutti ad obbedire al   Papa. Se il Santo Padre ha ritenuto di dover emettere il Motu Proprio, ha   avuto le sue ragioni che io condivido in pieno".
 La   liberalizzazione del rito tridentino decisa da Benedetto XVI è parsa come il   giusto rimedio ai tanti abusi liturgici registrati tristemente dopo il   Concilio Vaticano II con il ‘Novus Ordo’…
   "Guardi, io non   voglio criticare il ‘Novus Ordo’. Pero' mi viene da ridere quando sento   dire, anche da amici, che in una parrocchia un sacerdote e' Santo per   l’omelia o per come parla.  La Santa Messa    e' sacrificio, dono, mistero, indipendentemente dal sacerdote che la   celebra. E' importante, anzi fondamentale, che il sacerdote si faccia da   parte: il protagonista della Messa e' Cristo. Non comprendo, quindi, le   celebrazioni Eucaristiche trasformate in spettacolo con balli, canti o   applausi, come purtroppo spesso accade con il Novus Ordo"
 Monsignor   Patabendige, la Sua Congregazione    ha più volte denunciato questi abusi liturgici… 
   "Vero. Esistono   tanti documenti, che pero' spiacevolmente sono rimasti lettera morta, finiti   negli scaffali polverosi o, peggio ancora, nel cestino dei rifiuti".
 Un altro punto:   molte volte si assiste ad omelie lunghissime...
   "Anche questo e'   un abuso. Sono contrario a balli e agli applausi nel corso delle Messe, che   non sono un circo ne' uno stadio. In quanto alle omelie, esse devono   riguardare, come ha sottolineato il Papa, esclusivamente l'aspetto   catechetico evitando sociologismi e chiacchiere inutili. Ad esempio, spesso   i sacerdoti la buttano sul politico perche' non hanno preparato bene   l’omelia, che invece deve essere scrupolosamente studiata. Un’omelia   eccessivamente lunga e' sinonimo di scarsa preparazione: il tempo giusto di   una predica deve essere di 10 minuti, al massimo 15. Ci si deve rendere   conto che Il momento culminante della celebrazione e' il mistero   Eucaristico,  senza con ciò voler sminuire la liturgia della Parola ma   chiarire come va applicata una corretta liturgia".
 Tornando al Motu   Proprio, qualcuno critica l’impiego del latino durante la Messa …
   "Il rito   tridentino fa parte della tradizione della Chiesa. Il Papa ha doverosamente   spiegato le ragioni del suo provvedimento, un atto di liberta' e di   giustizia verso i tradizionalisti. In quanto al latino, vorrei sottolineare   che non e' mai stato abolito, ed in piu' garantisce l’universalita' della   Chiesa. Ma lo ripeto: invito sacerdoti, Vescovi e Cardinali all’obbedienza,   lasciando da parte ogni tipo di orgoglio o pregiudizio".

inundado por um mistério de luz que é Deus   e N´Ele vi e ouvi -A ponta da lança como chama que se desprende, toca o eixo da terra, – Ela estremece: montanhas, cidades, vilas e aldeias com os seus moradores são sepultados. - O mar, os rios e as nuvens saem dos seus limites, transbordam, inundam e arrastam consigo num redemoinho, moradias e gente em número que não se pode contar , é a purificação do mundo pelo pecado em que se mergulha. - O ódio, a ambição provocam a guerra destruidora!  - Depois senti no palpitar acelerado do coração e no meu espírito o eco duma voz suave que dizia: – No tempo, uma só Fé, um só Batismo, uma só Igreja, Santa, Católica, Apostólica: - Na eternidade, o Céu!