segunda-feira, 8 de outubro de 2018

Tratto dal libro di don Divo Barsotti "Ascolta o figlio"

Regola di S. Benedetto
Prologo della Regola: Ascolta, figlio mio, gli insegnamenti del maestro e apri docilmente il tuo cuore; accogli volentieri i consigli ispirati dal suo amore paterno e mettili in pratica con impegno, in modo che tu possa tornare attraverso la solerzia dell'obbedienza a Colui dal quale ti sei allontanato per l'ignavia della disobbedienza. "
... Correte, finché avete la luce della vita, perché non vi colgano le tenebre della morte". Quando poi il Signore cerca il suo operaio tra la folla, insiste dicendo: "Chi è l'uomo che vuole la vita e arde dal desiderio di vedere giorni felici?". Se a queste parole tu risponderai: "Io!", Dio replicherà: "Se vuoi avere la vita, quella vera ed eterna, guarda la tua lingua dal male e le tue labbra dalla menzogna. Allontanati dall'iniquità, opera il bene, cerca la pace e seguila". Se agirete così rivolgerò i miei occhi verso di voi e le mie orecchie ascolteranno le vostre preghiere, anzi, prima ancora che mi invochiate vi dirò: "Ecco sono qui!". Fratelli carissimi, che può esserci di più dolce per noi di questa voce del Signore che ci chiama? Guardate come nella sua misericordiosa bontà ci indica la via della vita! Armati dunque di fede e di opere buone, sotto la guida del Vangelo, incamminiamoci per le sue vie in modo da meritare la visione di lui, che ci ha chiamati nel suo regno. Se, però, vogliamo trovare dimora sotto la sua tenda, ossia nel suo regno, ricordiamoci che è impossibile arrivarci senza correre verso la meta, operando il bene.



Tratto dal libro di don Divo Barsotti "Ascolta o figlio" - Ed. Fondazione Divo Barsotti

La ricchezza del prologo della Regola di San Benedetto

«Ascolta, o figlio, i precetti del Maestro e inchina l’orecchio del tuo cuore e accogli volentieri gli ammonimenti del tuo padre amoroso e con ogni potere li adempi; affinché tu ritorni per fatica di obbedienza a Colui dal quale ti eri allontanato per l’accidia della disobbedienza».
Le espressioni nel Prologo della Regola che vogliono definire la vita spirituale sono diverse, ma tutte hanno questo in comune: il senso di un rapporto. La vita spirituale è una scuola, e il rapporto è fra il discepolo e il maestro; è una famiglia, e il rapporto è del figlio col padre; è un combattimento, e il rapporto è del soldato che obbedisce al suo generale; è un lavoro, e allora il rapporto è dell’operaio con l’imprenditore, col suo padrone. Sempre comunque la vita spirituale è un rapporto. La vita spirituale è dunque essenzialmente un rapporto. Se ti chiudi in te stesso e rifiuti l’amore, non vale la virtù, la grandezza della virtù misura, anzi, il grado stesso della tua perversione, dice la tua lontananza da Dio.
Ecco perché San Benedetto prima di tutto insiste su questo insegnamento. Vivere vuol dire precisamente stabilire un rapporto con Dio, e approfondirlo ogni giorno, ogni giorno farlo più intimo e vivo. leggere...