segunda-feira, 8 de abril de 2019

DIVO DELLA SPIRITUALITÁ

DIVO DELLA SPIRITUALITÁ

Trovo che questa sia l’espressione più consona per intitolare questo spazio bibliografico, che stavolta vogliamo dedicare ad uno degli spiriti più alti del nostro tempo, come ebbe a testimoniare Carlo Bo: don Divo Barsotti. Nella strana ironia di Dio, sembra quasi che il ruolo di spicco che avrebbe assunto nella vita spirituale cristiana fosse già scritto nel nome battesimale datogli! Perché quest’uomo è stato e continuerà ad essere ricordato davvero come un grande “divo” e maestro di spiritualità, provocatorio e scalfitore delle coscienze per il sol fatto di aver vissuto e testimoniato la fede in Cristo nella quotidianità e nella semplicità, lontano da riconoscimenti e onori, dal voler fare la prima donna, difetto tanto presente oggi anche nella madre Chiesa. Don Divo Barsotti era nato il 25 aprile 1914 a Palaia, in provincia di Pisa. Teologo e poeta, ha scritto centinaia di libri di agiografia, letteratura e mistica. È morto lo scorso 15 febbraio. Dalla sua vita come dagli scritti traspare la continua e pressante aspirazione ad una vita d’unione con Dio, ha una vita in cui Dio deve avere veramente il primato. Don Divo è uno dei più grossi commentatori esegetico-spirituali della Sacra Scrittura e alcuni commenti sono un capolavoro di bellezza interiore. Sin da giovane ha avuto una vocazione contemplativa, sentiva il desiderio di vivere nel silenzio e di andare in missione per essere, nella contemplazione, sacramento della presenza di Dio agli uomini che non lo conoscono. Per rispondere al bisogno di vita contemplativa, che è proprio di ogni cristiano, – perché affermava: il cristiano dovrebbe essere sempre un contemplativo, in quanto fondamento della vita cristiana è la fede, e la fede è la virtù teologale che ci educa alla visione di Dio – ha fondato un grande movimento religioso chiamato “Comunità dei figli di Dio”. È un movimento che si articola in quattro gradi, che esprimono la vita di famiglia, la vita religiosa nel secolo, la vita monastica nel cenobio, la
vita di solitudine e di silenzio. Con molta semplicità e umiltà i membri vogliono percorrere il cammino di perfezione cui, in forza del battesimo, sono chiamati, aiutare chi ne condivide il desiderio, scoprire e vivere fino in fondo il mistero dell’adozione filiale. Primato dunque alle virtù teologali, alla contemplazione, alla preghiera. Don Divo è stato nella Chiesa una voce scomoda, disturbante, le sue parole spesso andavano al cuore della crisi del cristianesimo di oggi: Oggi sembra non ci sia più differenza specifica tra Popolo di Dio e mondo; la Chiesa sembra quasi faccia parte del mondo, i cristiani di oggi non si sentono in nulla diversi dagli altri uomini, i quali non hanno speranza. Invece la differenza è infinita. Insomma di professori o di avvocati o di studenti ce ne possono essere migliaia, ma i gesti e il lavoro di un operaio o di uno studente cristiano veicolano qualcosa di infinitamente più grande. Attraverso loro Cristo opera la salvezza, la trasfigurazione del cosmo, per prepararlo alla Gloria. Nel cambiamento del mondo nemmeno il Presidente degli USA e dell’URSS può quanto può l’ultimo dei cristiani. Ma bisogna che questo Popolo di Dio, come diceva Paolo VI, non si svenda al mondo. E ha avuto parole durissime contro quei teologi che sembra vogliano creare un magistero parallelo: la situazione è grave. I teologi rischiano di diventare degli idolatri, che si fermano ai concetti. Ma Dio non lo si conosce nell’Idea, bensì come presenza sperimentabile; il Mistero che racchiude il cosmo e la storia si è donato all’uomo. Del resto non è un caso che grandi teologi che davvero anticiparono il Concilio, come Von Balthasar, o che lo vissero, come Ratzinger, siano considerati oggi, dalla voce mondana, “ reazionari ”. Era il 1985! Non si pensi, leggendo queste affermazioni, di esser di fronte ad un cristiano integralista. Da buon mistico, questo prete è semmai dalla parte di un cristianesimo integrale. Questi sono solo alcuni spunti tratti dagli interventi di don Divo raccolti in un libro edito dalla San Paolo e curato da Paolo Canal: Divo Barsotti. I cristiani vogliono essere cristiani. Interventi del Padre dagli anni ’50 ai nostri giorni. L’interesse che questo testo può suscitare non è solo perché offre la possibilità di attingere luce e forza da parole dense di ricchezza interiore, ma anche perché aiuta ad apprendere una visione della storia della Chiesa e dell’uomo in relazione al mistero salvifico di Dio da parte di un uomo che “ebbe a cuore l’eterno”, per richiamare l’autore russo Dostoevskij tanto amato da don Divo Barsotti.
Maria Luisa