Il superiore dei lefebvriani ha rilasciato un'intervista a The Remnant. Eccone il testo integrale da noi tradotto:
24 Agosto 2010 — Il superiore generale della Fraternità San Pio X, mons. Bernard Fellay, uno dei quattro vescovi le cui scomuniche sono state revocate da Benedetto XVI nel gennaio 2009, oggi esclude categoricamente qualsiasi conoscenza di un presunto speciale motu proprio progettato dalla Santa sede per la FSSPX, come dichiarato recentemente dal vescovo della Fraternità Richard Williamson. Questo asserito motu proprio non richiederebbe alla FSSPX di prestare alcuna sorta di giuramento circa il Vaticano II e la nuova messa.
"Sono molto infastidito da tutta la cosa," ha detto il Vescovo Fellay. "La dichiarazione del vescovo Williamson non è autorizzata ed è una sua dichiarazione personale e non della Fraternità."
"Non è mai stata la politica della Fraternità di basare un qualsiasi tipo di azione o di politica sul pettegolezzo. Non ho assolutamente alcuna conoscenza di qualsivoglia motu proprio".
All'inizio di questa settimana, il vescovo Richard Williamson — che a quanto pare è stato invitato dai vertici della Fraternità ad astenersi dal parlare pubblicamente su questioni al di fuori della fede e della morale — ha scritto una lettera che è stata inizialmente pubblicata sul suo sito Web e quindi ripreso dal tradizionalista blog Rorate Caeli.
Nella lettera, il vescovo Williamson avverte i cattolici circa il "pericolo" di un motu proprio progettato per attirare i fedeli laici della FSSPX verso l'unione con Roma e ha detto: "… non c'è alcun modo in cui l'insegnamento neo-modernista del Vaticano II possa essere riconciliato con la dottrina cattolica della vera Chiesa ."
24 Agosto 2010 — Il superiore generale della Fraternità San Pio X, mons. Bernard Fellay, uno dei quattro vescovi le cui scomuniche sono state revocate da Benedetto XVI nel gennaio 2009, oggi esclude categoricamente qualsiasi conoscenza di un presunto speciale motu proprio progettato dalla Santa sede per la FSSPX, come dichiarato recentemente dal vescovo della Fraternità Richard Williamson. Questo asserito motu proprio non richiederebbe alla FSSPX di prestare alcuna sorta di giuramento circa il Vaticano II e la nuova messa.
"Sono molto infastidito da tutta la cosa," ha detto il Vescovo Fellay. "La dichiarazione del vescovo Williamson non è autorizzata ed è una sua dichiarazione personale e non della Fraternità."
"Non è mai stata la politica della Fraternità di basare un qualsiasi tipo di azione o di politica sul pettegolezzo. Non ho assolutamente alcuna conoscenza di qualsivoglia motu proprio".
All'inizio di questa settimana, il vescovo Richard Williamson — che a quanto pare è stato invitato dai vertici della Fraternità ad astenersi dal parlare pubblicamente su questioni al di fuori della fede e della morale — ha scritto una lettera che è stata inizialmente pubblicata sul suo sito Web e quindi ripreso dal tradizionalista blog Rorate Caeli.
Nella lettera, il vescovo Williamson avverte i cattolici circa il "pericolo" di un motu proprio progettato per attirare i fedeli laici della FSSPX verso l'unione con Roma e ha detto: "… non c'è alcun modo in cui l'insegnamento neo-modernista del Vaticano II possa essere riconciliato con la dottrina cattolica della vera Chiesa ."
Le discussioni dottrinali continuano
Il Vescovo Williamson ha anche detto che secondo fonti sia della Santa Sede che della FSSPX, le discussioni dottrinali in corso sarebbero giunte a un punto morto.
Tuttavia, nell'intervista di oggi il Vescovo Fellay ha negato categoricamente questa asserzione. Egli ha detto che i colloqui dottrinali tra i rappresentanti della FSSPX e i teologi della Santa Sede sono in corso e procedono come previsto con la prossima riunione prevista nel mese di settembre.
"Nulla è cambiato," ha detto il Vescovo Fellay. "Tutto questo è pettegolezzo e dicerie e non avrò nulla a che fare con voci e pettegolezzi. Tutto questo è inconsistente — vuoto. "
"Per il momento, tutto va bene e senza intoppi, secondo i piani," ha detto.
Rivelati piani di espansione del seminario
In notizie correlate alla FSSPX, Michael Voris di RealCatholicTV ha oggi rivelato che il Vescovo Fellay recentemente aveva visitato la Pennsylvania orientale per cercare un nuovo seminario potenziale — un ex seminario vincenziano nell'Arcidiocesi di Philadelphia che poteva contenere fino a 160 seminaristi. L'ex seminario viene ora chiamato Centro Maria Immacolata.
Il Vescovo Fellay non conferma né nega questi particolari fatti, ma ha detto, "è vero che stiamo cercando un secondo posto per nostri seminaristi. Questo è vero."
Ha anche aggiunto che negli ultimi due o tre anni, la FSSPX ha effettuato ricerche per un nuovo seminario negli Stati Uniti e che, finora, essi hanno visto circa 150 diverse proprietà.
Secondo il superiore generale, la FSSPX sta esplorando diverse possibilità e dimensioni dei potenziali seminari e immobili.
"Ci sono molte vocazioni e, proprio ora, il nostro attuale seminario è troppo piccolo," ha detto il Vescovo Fellay. "Questo è il nostro punto di partenza."
I lettori del Remnant ricorderanno che la Fraternità sacerdotale S. Pietro (FSSP) ha visitato molti seminari chiusi esistenti negli Stati Uniti orientali, anni fa, prima di decidere la costruzione di un nuovo edificio nella diocesi Lincoln, Nebraska. Fu detto allora che più di una diocesi e arcidiocesi si rifiutarono di vendere alla FSSP, presumibilmente a causa della loro adesione alla messa, ai sacramenti e alla teologia tradizionali.
Ha detto il Vescovo Fellay, "Sarà un buon test per vedere quanto cordiali possono essere [le relazioni ecclesiali e i futuri negoziati con le diocesi in vista di una vendita dei loro seminari alla FSSPX]".
Confermato: un alto prelato Vaticano ha previsto la fine del Novus Ordo Missae
Poco dopo che il Santo Padre ha rilasciato il suo motu proprio Summorum Pontificum, affermando in tal modo il diritto di ogni sacerdote di rito latino di offrire la messa e i sacramenti tradizionali in latino senza il permesso del suo vescovo, e confermando anche che la messa tradizionale non era mai stata abrogata, alcuni articoli riferivano una dichiarazione di mons. Fellay, inerente una sua conversazione, con un funzionario Vaticano, sul potenziale effetto del motu proprio sul futuro del Novus Ordo Missae.
Nonostante la notizia che la nuova traduzione [in inglese] del Messale Novus Ordo entrerà in vigore nell'Avvento del 2011, questo nuovo Messale, come i lettori di Remnant sanno, conserva solo il 17 per cento delle orazioni originali contenute nel Messale del 1962.
Il Vescovo Fellay ha confermato oggi che dopo che fu emanato il Summorum Pontificum "il prelato di alto rango ha pensato che avremo 20-25 anni prima che la nuova Messa scompaia".
fonte:messainlatino.it