In un'epoca in cui impera nella
società la mentalità “politically correct”, onde evitare fraintendimenti, credo
sia conveniente fare alcune precisazioni al riguardo di alcune espressioni
contenute nel post che segue. Quando parlo di “nemici”, intendo riferirmi al
demonio e agli errori che ammorbano il mondo. Per “armi” mi riferisco ovviamente
solo a quelle “spirituali”, ossia la preghiera, la penitenza, l'apostolato, il
buon esempio, ecc.
La Chiesa pellegrina sulla terra è chiamata
anche “Chiesa militante”, perché i suoi membri sono continuamente impegnati
nella dura lotta contro il demonio, il mondo e la carne. In questo quadro
bellico giungono da tutti i fronti notizie incoraggianti. Continua infatti
inarrestabile la poderosa avanzata della Tradizione Cattolica. Certo non si
tratta di una “guerra lampo”, il conflitto sarà ancora lungo, ma è evidente che
la devastante avanzata dell'eresia neo-modernista (sviluppatasi a dismisura a
partire dagli anni sessanta) è stata arrestata ed ora batte rovinosamente in
ritirata. Al nemico infernale non resta che leccarsi le ferite inferte dai colpi
della martellante artiglieria tradizionalista.
Mi diranno: Non pensi di stare esagerando nel descrivere la
situazione? Come fai a dire che stiamo avanzando su tutti i fronti?
No, non penso di esagerare. I fatti sono fatti,
osserviamoli insieme. Pensiamo ad esempio alla liturgia tradizionale. Fino ad
una decina di anni fa, quanti erano i fedeli interessati ad essa? Molti di noi
ne ignoravano persino l'esistenza. Oggi possiamo affermare che in questi anni
c'è stato un travolgente aumento di fedeli legati a questa antica e venerabile
forma liturgica, che addirittura è stata liberalizzata dal Sommo Pontefice (solo
dieci anni fa era inimmaginabile). E' vero o non è vero ciò che ho detto?
Pensiamo anche al forte incremento del numero dei fedeli attratti dal canto
gregoriano, dal canto polifonico, dalla “Somma Teologica” di San Tommaso
d'Aquino, dal Catechismo di San Pio X, dalle opere di Sant'Alfonso Maria de
Liguori. Ed ancora, pensiamo al rifiorire degli ordini religiosi di stretta
osservanza, al ritorno d'interesse per l'abito talare, alla costruzione di nuove
chiese in stile tradizionale.
L'ermeneutica della rottura sta battendo in
ritirata perché non è coerente con il Vangelo e non riesce più ad attrarre i
giovani, i quali non sopportano un cattolicesimo mediocre e insipido. Le linee
difensive neo-moderniste sono state sfondate ed è cominciata la controffensiva
della Tradizione. Come ho già detto, non si tratta di una guerra lampo, ma ormai
abbiamo in pugno la vittoria. Ai giovani non interessa un cristianesimo
annacquato. O scelgono la Tradizione Cattolica oppure confluiscono nell'ateismo
pratico. Tertium non datur. Non c'è più spazio per l'ermeneutica della rottura,
la quale emancipandosi dalla Tradizione, ha perso attrattiva sui fedeli.
Non dico che oggi la situazione sia tutta rose
e fiori, ma è innegabile che si respira un'aria diversa. Dieci anni fa se uno si
azzardava a dire che apprezzava la Tradizione Cattolica, rischiava di essere
considerato un fanatico estremista. Ora l'atmosfera è diversa, la buona
battaglia è ancora in corso, ma si incominciano a vedere i segnali della
riscossa.
La battaglia decisiva non è ancora giunta, il
combattimento spirituale continua serrato. Coraggio! Non demoralizziamoci per
qualche sconfitta che ogni tanto subiamo. Confidiamo nella promessa del
Redentore Divino: non prævalebunt!