Cresce la pressione sulla Santa Sede per far cessare lo scandaloso caso dei Francescani dell’Immacolata
Cresce la pressione sulla Santa Sede per far
cessare lo scandaloso caso dei Francescani dell’Immacolata, sottoposti a un
vessatorio commissariamento per il loro attaccamento alla dottrina e alla
liturgia tradizionale.
Mentre alcuni cardinali e vescovi che
apprezzano l’apostolato di questo istituto religioso, hanno presentato a Papa
Francesco una esauriente documentazione sul caso, il 4 febbraio sono state
recapitate a mons. Paolo Parolin, segretario di Stato di Sua Santità e prossimo
cardinale, le 8000 firme raccolte in due mesi da “Corrispondenza Romana” per
chiedere le dimissioni di padre Fidenzio Volpi dal suo incarico di Commissario
dei Francescani del’Immacolata (clicca qui per l’elenco). L’8 febbraio è
iniziata inoltre una nuova raccolta internazionale di firme per chiedere che
l’Ordine dei Francescani dell’Immacolata sia restaurato o possa ottenere un
nuovo status, a propria libera scelta. La petizione chiede inoltre che sia
pienamente implementato il motu proprio di Benedetto XVI Summorum
Pontificum, che conferma la libertà per ogni sacerdote di celebrare la Santa
Messa secondo il Rito romano antico. Le associazioni che hanno promosso la
petizione sono:
- Pro Missa Tridentina (Germania);
- Ecclesia Dei Delft (Olanda);
- Vancouver Traditional Mass Society (Canada);
- Ecclesia Dei Society della Nuova Zelanda;
- Una Voce Austria.
Qui Il sito dell'Eccelsia Dei Delft che presenta la nuova iniziativa
Eccellenza, Rev.mo Arcivescovo Parolin,
per favore consegni questa lettera al Santo Padre.
Siamo scandalizzati dalle notizie riguardanti i Francescani dell’Immacolata, che ci raggiungono da diverse parti. Sembra che ci sia un piano segreto volto o a cambiare totalmente il carattere di quest’Ordine o a di-struggerlo completamente. Quest’Ordine vive la povertà dei suoi Santi Patroni. Cresce grazie a molte vo-cazioni, ha una fede retta e osserva le regole della Santa Madre Chiesa. I suoi membri svolgono un impor-tante lavoro missionario e sono perfettamente obbedienti all’Autorità legittima, nonostante la durezza o l’apparente ingiustizia con cui sono trattati. Le misure prese nei loro confronti sono divenute notorie, seb-bene non ci sia né un’accusa formale né imputazioni di precisi azioni o circostanze, che possano giustifica-re azioni quali la chiusura del loro seminario e di alcune case, la sospensione delle ordinazioni sacerdotali e diaconali, la rimozione, il silenziamento e la ricollocazione dei loro precedenti superiori e la negazione del diritto di celebrare la Santa Liturgia nella Forma straordinaria del Rito Romano (FS) senza uno speciale permesso.
Questo confligge direttamente con il diritto di ogni sacerdote come stabilito dal Motu Proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI e dal documento esplicativo Universae Ecclesiae. Queste misure punitive non riguardano solo i membri di quest’Ordine cattolico ma anche i molti laici per i quali provvedono la cura spiri-tuale, soddisfacendo il desiderio dei fedeli della celebrazione nella forma straordinaria della S. Messa.
A ciò si aggiungono altre preoccupazioni con la notizia della sospensione della S. Messa nella FS il primo sabato in Santa Maria Maggiore, la quale è stata celebrata gli ultimi 7 anni, come pura la cessazione di molte altre Messe celebrate nella forma straordinaria, sia in Italia che nel mondo. Dobbiamo temere che questo è l’inizio di un nuovo bando del Rito Antico?
Noi e tutti quelli che sottoscrivono questa lettera nella forma di petizione richiedono urgentemente o la pie-na rivelazione dei misfatti dei Frati Francescani dell’Immacolata, che così gravemente si ripercuotono sia sui religiosi che sui membri laici, o la restaurazione nell’Ordine dei Francescani dell’Immacolata di uno sta-to di libera scelta. Chiediamo anche la piena e mondiale implementazione del Motu Proprio Summorum Pontificum, vero dono del Papa Benedetto XVI, che conferma la legittimità delle aspirazioni spirituali e del percorso particolare verso i quali noi e molti altri ci sentiamo chiamati.
Scriviamo per esprimere la nostra profonda preoccupazione con la promessa di pregare per le intenzioni sopra menzionate.
Chiediamo la sua benedizione, rimanendo Le devoti in Gesù e Maria.
Data: Nazione: Nome (MAIUSCOLO) |
Indirizzo |
Firma |
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[Fonte: "Corrispondenza Romana" - 8 febbraio 2014]