2. La santa messa
La santa messa si può definire come atto supremo del culto di Dio Uno e Trino, mediante il sacrificio redentore di Gesù Cristo compiuto sulla croce, che si rinnova ossia rende presente sull'altare attraverso la ripetizione dell'Ultima Cena, sacramento del sacrificio di Cristo (la santa messa è un sacrificio sacramentale, applicativo).
La sua struttura fondamentale è data dalla c.d. liturgia della parola e dalla liturgia eucaristica che, a sua volta, consta di due parti: il sacrificio e la santa comunione. Essenziale è il sacrificio, nel quale mediante la consacrazione separata del pane e del vino si rinnova l'offerta al Padre del Corpo e del Sangue di Gesù Cristo: uno e identico ne è il sacerdote principale, una e identica la vittima, Gesù Cristo, soltanto il modo di fare l'offerta è differente, cruento sulla croce, incruento sull'altare (Pio XII, Enciclica Mediator Dei, II 1: EE 6,493-494). Esso si rinnova perché la Chiesa si unisca al sacrificio del suo Capo e s'inserisca in esso, partecipandovi, al fine di trarne i frutti salvifici. A tal fine è necessaria una partecipazione spirituale dei fedeli (cfr. ivi, 506-528), non è necessaria, invece, la santa comunione che è una parte integrante del sacrificio ed è obbligatoria soltanto per il sacerdote celebrante. Non è necessaria la presenza dei fedeli alla celebrazione, perché la santa messa è sempre un atto pubblico, a favore di tutta la Chiesa.leggere...