'I Santi e la Messa'
'I Santi e
la Messa'
Partecipare con fervore
Ogni giorno il re di Francia, San Luigi IX, ascoltava la Santa Messa in ginocchio, sul nudo pavimento. Un valletto una volta gli offrì un inginocchiatoio, ma il re gli disse: ‘Nella Messa Iddio si immola, e quando Dio si Immola anche i re si inginocchiano sul pavimento’.
Per partecipare così alla Santa Messa, il modo più semplice e fruttuoso è quello di impegnarsi a seguire attentamente il Sacerdote all’altare con l’aiuto del proprio messale. Così si vinceranno più facilmente le distrazioni e la noia (né la domenica si andrà in cerca – come fanno molti – della Messa più breve e più animata perché non vedono l’ora che finisca!).
Anche San Pio da Pietrelcina, che amava la Messa di sempre più di ogni cosa, diceva spesso: ‘Nell’assistere alla Santa Messa accentra tutto te stesso al tremendo mistero che si sta svolgendo sotto i tuoi occhi: la Redenzione della tua anima e la riconciliazione con Dio’. Una volta gli venne chiesto: ‘Padre, come mai lei piange tanto durante la Messa?’ ‘Figlia mia’ – rispose Padre Pio – ‘che cosa sono quelle poche lacrime di fronte a ciò che avviene sull’altare? Torrenti di lacrime ci vorrebbero!’ E un’altra volta ancora gli fu detto: ‘Padre, quanto le tocca soffrire a stare per tutta la Messa in piedi, poggiato sulle piaghe sanguinanti dei piedi!’ e lui rispose: ‘Durante la Messa non sto in piedi – sto appeso’. Che risposta! Le due parole ‘sto appeso’ esprimono fortemente al vivo quell’essere ‘concrocifisso con Cristo’ di cui parla San Paolo (Gal 2:19) e che distingue la vera e piena partecipazione alla Messa dalla partecipazione vana, alla carlona, magari chiassosa.
Bellissimo è anche il piccolo episodio che si legge nella vita di San Benedetto. Un giorno, durante la Santa Messa, appena pronunziate le parole : ‘Hoc est enim corpus meum’, San Benedetto udì una risposta proveniente dall’Ostia appena consacrata: ‘E’ anche il tuo, Benedetto!’ La vera partecipazione alla Santa Messa ci deve rendere ostia con l’Ostia.
Quando si è compreso che la Santa Messa ha un valore infinito, non fanno più meraviglia l’amore e la premura dei Santi nell’ascoltarla ogni giorno, anzi nell’ascoltarne ogni giorno più che potevano. Sempre Padre Pio un giorno disse ad un penitente: ‘Se gli uomini comprendessero il valore della Santa Messa, ad ogni Messa ci vorrebbero i carabinieri per tenere in ordine le folle di gente nelle Chiese’.
Partecipare con fervore
La vera partecipazione attiva alla Santa Messa
è quella che ci rende vittime immolate come Gesù, che ottiene lo scopo di
‘riprodurre in noi i lineamenti dolorosi di Gesù’ (Pio XII), dandoci ‘la
comunanza dei patimenti di Cristo e la conformità alla Sua Morte’ (Fil
3:10).
San Gregorio Magno insegnava: ‘Il Sacrificio
dell’altare sarà per noi un’Ostia veramente accetta a Dio, quando noi stessi ci
faremo Ostia’. Per questo nelle antiche comunità cristiane i fedeli, per
la celebrazione della Santa Messa, con a testa il Papa, si recavano in
processione all’altare in abiti di penitenza, cantando le litanie dei Santi.
Effettivamente, nell’andare a Messa, noi dovremmo ripetere con San Tommaso
Apostolo: ‘Andiamo anche noi a morire con Lui’ (Gv 11:16).
Quando
Santa Margherita Alacoque ascoltava la Santa Messa, guardando l’altare, non
mancava mai di dare un’occhiata al Crocifisso (sempre al centro) e alle molte
candele accese. Perché? Per imprimersi bene due cose nella mente e nel cuore: Il
Crocifisso le ricordava quel che Gesù aveva fatto per lei, le candele accese le
ricordavano quel che lei doveva fare per Gesù, ossia: sacrificarsi e consumarsi
per Lui e per le anime.
Ogni giorno il re di Francia, San Luigi IX, ascoltava la Santa Messa in ginocchio, sul nudo pavimento. Un valletto una volta gli offrì un inginocchiatoio, ma il re gli disse: ‘Nella Messa Iddio si immola, e quando Dio si Immola anche i re si inginocchiano sul pavimento’.
Per partecipare così alla Santa Messa, il modo più semplice e fruttuoso è quello di impegnarsi a seguire attentamente il Sacerdote all’altare con l’aiuto del proprio messale. Così si vinceranno più facilmente le distrazioni e la noia (né la domenica si andrà in cerca – come fanno molti – della Messa più breve e più animata perché non vedono l’ora che finisca!).
Un giorno
il papà di Guido di Fontgalland chiese al figliolo in che modo occupare tutto il
tempo della Messa. ‘Durante la Santa Messa – rispose il santo ragazzo – la sola
occupazione è di seguirla. Basta leggere con il Sacerdote le preghiere che egli
recita all’altare, sono bellissime …’ E’ la stessa risposta che San Pio X diede
a chi voleva sapere quali preghiere recitare durante la Santa Messa: ‘Seguite la
Santa Messa, dite le preghiere della Messa!’
Anche San Pio da Pietrelcina, che amava la Messa di sempre più di ogni cosa, diceva spesso: ‘Nell’assistere alla Santa Messa accentra tutto te stesso al tremendo mistero che si sta svolgendo sotto i tuoi occhi: la Redenzione della tua anima e la riconciliazione con Dio’. Una volta gli venne chiesto: ‘Padre, come mai lei piange tanto durante la Messa?’ ‘Figlia mia’ – rispose Padre Pio – ‘che cosa sono quelle poche lacrime di fronte a ciò che avviene sull’altare? Torrenti di lacrime ci vorrebbero!’ E un’altra volta ancora gli fu detto: ‘Padre, quanto le tocca soffrire a stare per tutta la Messa in piedi, poggiato sulle piaghe sanguinanti dei piedi!’ e lui rispose: ‘Durante la Messa non sto in piedi – sto appeso’. Che risposta! Le due parole ‘sto appeso’ esprimono fortemente al vivo quell’essere ‘concrocifisso con Cristo’ di cui parla San Paolo (Gal 2:19) e che distingue la vera e piena partecipazione alla Messa dalla partecipazione vana, alla carlona, magari chiassosa.
Bellissimo è anche il piccolo episodio che si legge nella vita di San Benedetto. Un giorno, durante la Santa Messa, appena pronunziate le parole : ‘Hoc est enim corpus meum’, San Benedetto udì una risposta proveniente dall’Ostia appena consacrata: ‘E’ anche il tuo, Benedetto!’ La vera partecipazione alla Santa Messa ci deve rendere ostia con l’Ostia.
Quando si è compreso che la Santa Messa ha un valore infinito, non fanno più meraviglia l’amore e la premura dei Santi nell’ascoltarla ogni giorno, anzi nell’ascoltarne ogni giorno più che potevano. Sempre Padre Pio un giorno disse ad un penitente: ‘Se gli uomini comprendessero il valore della Santa Messa, ad ogni Messa ci vorrebbero i carabinieri per tenere in ordine le folle di gente nelle Chiese’.
Ordiniamo
bene le nostre cose, in modo da non farci mancare il tempo per la Santa Messa.
Non diciamo di essere troppo impegnati in faccende, perché Gesù potrebbe
ricordarci: “Marta, Marta … tu ti affanni in troppe cose, invece di pensare
all’unica cosa necessaria!” (Luca 10:41).
Quando si vuole veramente, il tempo per andare a Messa si trova, senza venir meno ai propri doveri. San Giuseppe Cottolengo raccomandava a tutti la Santa Messa quotidiana: agli insegnanti, alle infermiere, agli operai, ai medici, ai genitori … e a chi gli opponeva di non avere il tempo per andarci, rispondeva deciso: “Cattiva economia del tempo! Cattiva economia del tempo!” E’ così. Se veramente pensassimo al valore infinito della Santa Messa, brameremmo parteciparvi e cercheremmo in tutti i modi di trovare il tempo necessario.
San Carlo da Sezze, andando per la
questua a Roma, faceva le sue soste presso qualche chiesa per ascoltarvi altre
Messe, e – proprio durante una di queste Messe in più – ebbe il dardo d’amore al
cuore al momento dell’elevazione dell’Ostia.
San Francesco di Paola ogni mattina si recava in Chiesa e si tratteneva là dentro ad ascoltare tutte le Messe che si celebravano. San Luigi Gonzaga, Sant’Alfonso Rodriguez, San Gerardo Maiella ogni mattina servivano più Messe che potevano, e con un contegno così devoto da attirare molti fedeli in Chiesa.
Il venerabile Francesco del Bambin
Gesù, carmelitano, serviva ogni giorno dieci Messe. Se gli capitava di servirne
qualcuna in meno, diceva “Oggi non ho fatto intera la mia colazione” …
Che dire infine di San Pio da Pietrelcina? Quante Messe non ascoltava egli ogni
giorno, partecipandovi con la recita di tanti rosari?
Non sbagliava davvero il Santo Curato d’Ars a dire che “la Messa è la devozione dei Santi”.
Non sbagliava davvero il Santo Curato d’Ars a dire che “la Messa è la devozione dei Santi”.
Ostacoli o difficoltà non contavano per i Santi quando si trattava di non perdere un bene così eccelso. Dalla vita di Sant’Alfonso de’ Liguori sappiamo che, un giorno, in una via di Napoli, il Santo fu assalito da violenti dolori viscerali. Il confratello che l’accompagnava lo esortò a fermarsi per prendere un calmante. Ma il Santo non aveva ancora celebrato, e rispose di scatto al confratello: “Caro mio, camminerei cosi dieci miglia per non perdere la Santa Messa”. E non ci fu verso di fargli rompere il digiuno (allora obbligatorio dalla mezzanotte). Aspettò che i dolori si calmassero un po’ e riprese poi il cammino fino in chiesa.
Noi non rifletteremo mai abbastanza sul mistero ineffabile della Santa Messa che riproduce sui nostri altari il Sacrificio del Calvario. Ne ameremo mai troppo questa suprema meraviglia dell’amore divino.
“La Santa Messa” scrive San Bonaventura “è l’opera in cui Dio ci mette sotto gli occhi tutto l’amore che ci ha portato – è in certo modo la sintesi di tutti i benefici elargitici”.
E San Giovanni Bosco ci raccomanda perciò vivamente: “Abbiate grande premura di andare alla Santa Messa, anche nei giorni feriali, tollerando a tal fine anche qualche incomodo. Con ciò otterrete dal Signore ogni sorta di benedizioni”.
Raccolta di testimonianze di Santi sul sublime valore della Santa Messa
Raccolta
di testimonianze di Santi sul sublime valore della Santa
Messa
San Girolamo, Sacerdote
e dottore della Chiesa (347-420)
«Il Signore ci accorda tutto quello che nella
Santa Messa Gli domandiamo e, ciò che è più, ci dà quello che noi non pensiamo
neppure di chiedere e che ci è pur necessario.»
San Giovanni Maria Vianney,
Sacerdote (1786-1859)
«Se conoscessimo
il valore del santo Sacrificio della Messa, qual zelo maggiore porremo mai
nell’ascoltarla.»
«Com’è felice
quell’Angelo Custode che accompagna un’Anima alla Santa
Messa!».
San Leonardo da Porto Maurizio , Sacerdote (1676-1751)
«Vale più
ascoltare devotamente una Santa Messa che digiunare un anno a pane e
acqua.»
«Io credo che, se non ci fosse la Messa, a
quest’ora il Mondo sarebbe già sprofondato sotto il peso delle sue iniquità. È
la Messa il poderoso sostegno che lo regge».
San Gregorio Magno, Papa
e dottore della Chiesa (540-604)
«La Santa Messa è l’unico sacrificio che fa
uscire prestamente le Anime dalle pene del Purgatorio.»
San Giovanni Crisostomo,
Vescovo e dottore della Chiesa (394-407)
«La Santa Messa
ha in certa maniera tanto pregio, quanto ne ebbe per le Anime nostre la morte di
Gesù Cristo sulla Croce.»
San Lorenzo Giustiniani , Vescovo (1381-1456)
«È più accetta a
Dio la Santa Messa che i meriti di tutti gli Angeli.»
San Bernardo , Abate e dottore della Chiesa (1090-1153)
«Si merita di più ascoltando devotamente una
Santa Messa che col distribuire ai poveri tutte le proprie sostanze e col girare
pellegrinando tutta la terra.»
Sant’Agostino , Vescovo e dottore della Chiesa (354-430)
«Tutti i passi
che uno fa per recarsi ad ascoltare la Santa Messa sono da un Angelo scritti e
numerati e per ognuno sarà concesso da Dio sommo premio in terra e in
cielo.»
San Cipriano, Vescovo e
martire (210-258)
San Pietro Giuliano Eymmard , Sacerdote (1811-1868)
«La Messa è medicina per sanare le infermità ed
olocausto per pagare le colpe.»
San Pietro Giuliano Eymmard , Sacerdote (1811-1868)
«Sappi, o
Cristiano, che la Santa Messa è l’atto più santo della religione: tu non
potresti fare niente di più glorioso a Dio, né di più vantaggioso alla tua anima
che di ascoltarla piamente ed il più sovente.»
Sant’Alfonso Maria de’
Liguori, Vescovo e dottoredella Chiesa
(1696-1787)
«Dio Stesso non
può fare che vi sia un’azione più santa e più grande della Celebrazione di una
Santa Messa».
San Tommaso d’Aquino,
Sacerdote e dottore della Chiesa (1225-1274)
San Francesco d'Assisi , Patrono d’Italia (1182-1226)
«Tanto vale la Celebrazione della Santa Messa,
quanto vale la Morte di Gesù in Croce».
San Francesco d'Assisi , Patrono d’Italia (1182-1226)
«L’Uomo deve
tremare, il Mondo deve fremere, il Cielo intero deve essere commosso, quando
sull’Altare, tra le mani del Sacerdote, appare il Figlio di Dio».
Santa Teresa di Gesù,
Vergine e dottore della Chiesa (1515-1582)
«Senza la Santa
Messa che cosa sarebbe di noi? Tutto perirebbe quaggiù, perché soltanto Essa può
fermare il braccio di Dio. Senza di Essa, certamente, la Chiesa non durerebbe e
il Mondo andrebbe disperatamente perduto.»
San Pio da Pietrelcina,
Sacerdote (1887-1968)
«Sarebbe più facile che la Terra si reggesse
senza Sole, anziché senza la Santa Messa”.
«Quando assisti
alla Messa, rinnova la tua fede e medita circa la Vittima che si immola per te
alla Giustizia Divina, per placarla e renderla propizia. Non te ne andare
dall’altare senza versare lacrime di dolore e di amore per Gesù, crocifisso per
la tua salvezza. La Vergine Addolorata ti accompagnerà e sarà la tua dolce
ispirazione».
San Filippo Neri,
Sacerdote (1515-1595)
«Con l’orazione
noi domandiamo a Dio le Grazie; nella Santa Messa costringiamo Dio a
darcele».
Parole del nostro Signore Gesù Cristo
a San Gertrude (1256-1302)
«Assicurati che,
a chi ascolta devotamente la Santa Messa, Io manderò, negli ultimi istanti della
sua vita, tanti dei miei Santi, per confortarlo e proteggerlo, quante saranno
state le Messe da lui bene ascoltate».
San Bonaventura, Vescovo
e dottore della Chiesa (1218-1274)
«La Santa Messa è
l’Opera in cui Dio ci mette sotto gli occhi tutto l’Amore che ci ha portato; è,
in un certo modo, la sintesi di tutti i benefici elargitici».
Gli
effetti salutari, poi, che ogni Sacrificio della Santa Messa produce nell’Anima
di chi vi partecipa, sono ammirabili:
· ottiene il pentimento e il perdono delle colpe;· diminuisce la pena temporale dovuta ai peccati;
· indebolisce l’impero di Satana e i furori della concupiscenza;
· rinsalda i vincoli dell’incorporazione a Cristo;
· preserva da pericoli e disgrazie;
· abbrevia la durata del Purgatorio;
· procura un più alto grado di gloria in Cielo.
Nessuna lingua
umana - dice San Lorenzo Giustiniani - può enumerare i favori dei quali è
sorgente il Sacrificio della Messa:
·
il peccatore si riconcilia con Dio;· il giusto diviene più giusto;
· sono cancellate le colpe;
· annientati i vizi;
· alimentati le virtù e i meriti;
· confuse le insidie diaboliche.
Treinta seminaristas de la FSSP recibieron ayer las Órdenes Menores y el Subdiaconado y asistieron a la Santa Misa Tridentina solemne oficiada por el Arzobispo de Vaduz (Liechtenstein)
Ayer, sábado 15
de febrero, S. E. R. Mons. Wolfgang Haas, Arzobispo de Vaduz -capital del
principado de Liechtenstein-, confirió el Subdiaconado y las Ordenes Menores a
treinta seminaristas del Seminario de la Fraternidad Sacerdotal de San Pedro de
Wigratzbad, en Baviera (Alemania), en presencia de sus familias. La ceremonia se
realizó el la iglesia parroquial de Deuchelried, a diez kilómetros del
Seminario. Once seminaristas de tercer año recibieron las Órdenes de
ostiarios y lectores, y otros diez seminaristas de cuarto año
recibieron las de exorcistas y acólitos. Otros nueve seminaristas
de sexto año recibieron el subdiaconado. A continuación, Mons. Haas
ofició la solemne Santa Misa (Vetus Ordo). Seminario de San Pedro -
Wigratzbad.