Nota della Congregazione per la Dottrina della Fede sulla banalizzazione della sessualità 
A proposito di alcune letture di "Luce del mondo"
In occasione della pubblicazione del libro-intervista di Benedetto XVI, Luce del mondo,  sono state diffuse diverse interpretazioni non corrette, che hanno  generato confusione sulla posizione della Chiesa cattolica riguardo ad  alcune questioni di morale sessuale. Il pensiero del Papa non di rado è  stato strumentalizzato per scopi e interessi estranei al senso delle sue  parole, che risulta evidente qualora si leggano interamente i capitoli  dove si accenna alla sessualità umana. L’interesse del Santo Padre  appare chiaro: ritrovare la grandezza del progetto di Dio sulla  sessualità, evitandone la banalizzazione oggi diffusa.
Alcune interpretazioni hanno  presentato le parole del Papa come affermazioni in contraddizione con la  tradizione morale della Chiesa, ipotesi che taluni hanno salutato come  una positiva svolta e altri hanno appreso con preoccupazione, come se si  trattasse di una rottura con la dottrina sulla contraccezione e con  l’atteggiamento ecclesiale nella lotta contro l’Aids. In realtà, le  parole del Papa, che accennano in particolare ad un comportamento  gravemente disordinato quale è la prostituzione (cfr. Luce del mondo,  prima ristampa, novembre 2010, pp. 170-171), non sono una modifica  della dottrina morale né della prassi pastorale della Chiesa.
Come risulta dalla lettura della  pagina in questione, il Santo Padre non parla della morale coniugale e  nemmeno della norma morale sulla contraccezione. Tale norma,  tradizionale nella Chiesa, è stata ripresa in termini assai precisi da  Paolo VI nel n. 14 dell’enciclica Humanae vitae, quando ha  scritto che è "esclusa ogni azione che, o in previsione dell’atto  coniugale, o nel suo compimento, o nello sviluppo delle sue conseguenze  naturali, si proponga, come scopo o come mezzo, di impedire la  procreazione". L’idea che dalle parole di Benedetto XVI si possa dedurre  che in alcuni casi sia lecito ricorrere all’uso del profilattico per  evitare gravidanze indesiderate è del tutto arbitraria e non risponde né  alle sue parole né al suo pensiero. A questo riguardo il Papa propone  invece vie umanamente e eticamente percorribili, per le quali i pastori  sono chiamati a fare "di più e meglio" (Luce del mondo, p.  206), quelle cioè che rispettano integralmente il nesso inscindibile di  significato unitivo e procreativo in ogni atto coniugale, mediante  l’eventuale ricorso ai metodi di regolazione naturale della fecondità in  vista di una procreazione responsabile.
Quanto poi alla pagina in  questione, il Santo Padre si riferiva al caso completamente diverso  della prostituzione, comportamento che la morale cristiana da sempre ha  considerato gravemente immorale (cfr. Concilio Vaticano II, Costituzione  pastorale Gaudium et spes, n. 27; Catechismo della Chiesa cattolica,  n. 2355). La raccomandazione di tutta la tradizione cristiana – e non  solo di quella – nei confronti della prostituzione si può riassumere  nelle parole di san Paolo: "Fuggite la fornicazione" (1 Corinzi, 6, 18).  La prostituzione va dunque combattuta e gli enti assistenziali della  Chiesa, della società civile e dello Stato devono adoperarsi per  liberare le persone coinvolte.
A questo riguardo occorre  rilevare che la situazione creatasi a causa dell’attuale diffusione  dell’Aids in molte aree del mondo ha reso il problema della  prostituzione ancora più drammatico. Chi sa di essere infetto  dall’Hiv e quindi di poter trasmettere l’infezione, oltre al peccato  grave contro il sesto comandamento ne commette anche uno contro il  quinto, perché consapevolmente mette a serio rischio la vita di  un’altra persona, con ripercussioni anche sulla salute pubblica. In  proposito il Santo Padre afferma chiaramente che i profilattici non  costituiscono "la soluzione autentica e morale" del problema dell’Aids e  anche che "concentrarsi solo sul profilattico vuol dire banalizzare la  sessualità", perché non si vuole affrontare lo smarrimento umano che sta  alla base della trasmissione della pandemia. È innegabile peraltro  che chi ricorre al profilattico per diminuire il rischio per la vita di  un’altra persona intende ridurre il male connesso al suo agire sbagliato.  In questo senso il Santo Padre rileva che il ricorso al profilattico  "nell’intenzione di diminuire il pericolo di contagio, può rappresentare  tuttavia un primo passo sulla strada che porta ad una sessualità  diversamente vissuta, più umana". Si tratta di un’osservazione del tutto  compatibile con l’altra affermazione del Santo Padre: "questo non è il  modo vero e proprio per affrontare il male dell’Hiv".
Alcuni hanno interpretato le  parole di Benedetto XVI ricorrendo alla teoria del cosiddetto "male  minore". Questa teoria, tuttavia, è suscettibile di interpretazioni  fuorvianti di matrice proporzionalista (cfr. Giovanni Paolo II,  enciclica Veritatis splendor, nn. 75-77). Un’azione che è un  male per il suo oggetto, anche se un male minore, non può essere  lecitamente voluta. Il Santo Padre non ha detto che la prostituzione col  ricorso al profilattico possa essere lecitamente scelta come male  minore, come qualcuno ha sostenuto. La Chiesa insegna che la prostituzione è immorale e deve essere combattuta. Se  qualcuno, ciononostante, praticando la prostituzione e inoltre essendo  infetto dall’Hiv, si adopera per diminuire il pericolo di contagio anche  mediante il ricorso al profilattico, ciò può costituire un primo passo  nel rispetto della vita degli altri, anche se la malizia della  prostituzione rimane in tutta la sua gravità. Tali valutazioni sono in  linea con quanto la tradizione teologico-morale della Chiesa ha  sostenuto anche in passato.
In conclusione, nella lotta  contro l’Aids i membri e le istituzioni della Chiesa cattolica sappiano  che occorre stare vicini alle persone, curando gli ammalati e formando  tutti perché possano vivere l’astinenza prima del matrimonio e la  fedeltà all’interno del patto coniugale. Al riguardo occorre anche  denunciare quei comportamenti che banalizzano la sessualità, perché,  come dice il Papa, proprio questi rappresentano la pericolosa ragione  per cui tante persone nella sessualità non vedono più l’espressione del  loro amore. "Perciò anche la lotta contro la banalizzazione della  sessualità è parte del grande sforzo affinché la sessualità venga  valutata positivamente e possa esercitare il suo effetto positivo  sull’essere umano nella sua totalità" (Luce del mondo, p. 170).
Che dire... è confortante quando una propria interpretazione riceve l'avallo del Sant'Uffizio.
De:messainlatin.it 

 inundado por um mistério de luz que é Deus   e N´Ele vi e ouvi -A ponta da lança como chama que se desprende, toca o eixo da terra, – Ela estremece: montanhas, cidades, vilas e aldeias com os seus moradores são sepultados. - O mar, os rios e as nuvens saem dos seus limites, transbordam, inundam e arrastam consigo num redemoinho, moradias e gente em número que não se pode contar , é a purificação do mundo pelo pecado em que se mergulha. - O ódio, a ambição provocam a guerra destruidora!  - Depois senti no palpitar acelerado do coração e no meu espírito o eco duma voz suave que dizia: – No tempo, uma só Fé, um só Batismo, uma só Igreja, Santa, Católica, Apostólica: - Na eternidade, o Céu!
inundado por um mistério de luz que é Deus   e N´Ele vi e ouvi -A ponta da lança como chama que se desprende, toca o eixo da terra, – Ela estremece: montanhas, cidades, vilas e aldeias com os seus moradores são sepultados. - O mar, os rios e as nuvens saem dos seus limites, transbordam, inundam e arrastam consigo num redemoinho, moradias e gente em número que não se pode contar , é a purificação do mundo pelo pecado em que se mergulha. - O ódio, a ambição provocam a guerra destruidora!  - Depois senti no palpitar acelerado do coração e no meu espírito o eco duma voz suave que dizia: – No tempo, uma só Fé, um só Batismo, uma só Igreja, Santa, Católica, Apostólica: - Na eternidade, o Céu!